Durante la kermesse tedesca abbiamo avuto l’occasione di vedere in anteprima il nuovo titolo di LKA, il team toscano noto per la sua maniera di raccontare storie tipicamente italiane

Ci sono studi in Italia che hanno una certa sensibilità per i videogiochi. Un esempio? LKA, il team di sviluppo con sede in Toscana che ha dato origine a The Town of Light, un’avventura narrativa dai forti toni thriller e dalle tematiche importanti. Il titolo infatti ci riporta nell’ex-manicomio di Volterra, a rivivere attraverso la protagonista Reneé lo stato in cui venivano trattati gli individui con problemi psicologici.
The Town of Light, per quanto sia una piccola produzione, è riuscita a conquistare la critica per la forte intensità che caratterizza la sua natura.

Un biglietto da visita che rende LKA una casa sensibile al racconto, un racconto che guarda spesso al passato.
Non a caso, in Martha is Dead, la nuova avventura narrativa in sviluppo, ci ritroveremo nella Toscana della Seconda Guerra mondiale, che fa da contorno a un’inquietante leggenda di origine tedesca, ma declinata all’italiana.

Durante Gamescom 2019, abbiamo avuto l’occasione di parlare con Luca Dalcò, art e technical director, oltre che sceneggiatore in LKA, che ci ha delineato meglio il nuovo progetto, testando l’intro di gioco.
Martha is Dead

Martha is Dead: Quando il tutto è composto dai dettagli

Già dalle prime sequenze risultano evidenti i toni cupi e onirici che caratterizzano Martha is Dead. L’incredibile fotorealismo degli oggetti, dei vestiti, della pelle, si mescola a un cromatismo buio, reso tale del riverbero delle lampade a olio, oppure dalla luce crepuscolare della luna.

L’intro di gioco avanza lentamente, per consentire a noi giocatori di addentrarci in maniera progressiva dentro la vicenda. Ma è sbagliato ritenere Martha is Dead un walking simulator, in quanto si basa sì sull’esplorazione, ma anche sull’interazione con gli oggetti (la macchina fotografica sarà l’elemento chiave), e su fasi più concitate. Insomma, il titolo accoglie diversi ritmi per tenere alta la tensione e la curiosità di noi che ci ritroviamo nelle casupole toscane, tra rosari, foto in bianco e nero e ritratti di santi.

Abbiamo anche la possibilità di compiere delle scelte, che non influiscono tanto sulla trama, ma giocano un ruolo fondamentale per la nostra immersione. Ne abbiamo avuto prova concreta durante la scena in cui dobbiamo scegliere se, davanti a una bara aperta, vogliamo fare il segno della croce.
Ebbene, con la visuale in prima persona, vedere quelle mani adombrate dalla luce dei ceri compiere un gesto così ricco di religiosità, nel silenzio più profondo, conserva una carica emotiva davvero potente.

Oltre al particolare simbolismo, Martha is Dead non dimentica la crudezza della vita e dei sogni, con scene sanguinolente e disturbanti, presenti non per il puro gusto di spettacolarizzare la storia thriller, ma per dare un carattere ben definito all’esperienza che propone.
Proprio per questo, le diverse sequenze a cui abbiamo assistito non vengono rappresentate in maniera limpida, ma attraverso giochi di luce e ombre, il simbolismo sopramenzionato e il forte taglio registico delle inquadrature, enfatizzano la componente thriller e promuovono il nostro coinvolgimento.

A tal proposito, anche il comparto sonoro è qualitativamente di spessore. Nella sequenza che abbiamo visto, in cui la protagonista nuota nelle profondità di una distesa d’acqua, le nostre orecchie sono state conquistate da un coro melodico, volto a rafforzare la tensione nel ritrovarsi a nuotare confusamente sott’acqua. Durante questa scena, Luca Dalcò ci ha precisato a dire che il brano è stato eseguito da un gruppo nordeuropeo specializzato nella musica sott’acqua.

Martha is Dead

Sensazioni finali di Martha id Dead

La profonda cura per i dettagli – intesi come luci, ombre, resa grafica, ed effetti sonori – unita al racconto tipico di LKA, rende Martha is Dead un titolo davvero meritevole d’attenzione.

D’altronde, ci si lamenta spesso che l’Italia sia poco proficua rispetto agli altri paesi in termini videoludici, ma quando abbiamo in casa un team dotato di un tale sensibilità e di una tale volontà nel narrare storie legate al passato, è giusto che gli si dia lo spazio che merita.
Tuttavia occorre aspettare ancora un po’ prima di veder rese concrete le sensazioni positive dell’anteprima, dato che Martha is Dead è ancora in sviluppo, e non ha ancora una finestra di lancio.

Lorena Rao
Deputy Editor, o direttigre se preferite, assieme a Luca Marinelli Brambilla. Scrivo su Stay Nerd dal 2017, per cui prendere parte delle redini è un’enorme responsabilità, perché Stay Nerd è un portale che punta a stimolare riflessioni e analisi trasversali sulla cultura pop a 360° tramite un’offerta editoriale più lenta e ragionata, svincolata dalle dure regole dell’internet che penalizzano la qualità. Il mio pane quotidiano sono i videogiochi, soprattutto di stampo storico. Probabilmente lo sapete già se ascoltate il nostro podcast Gaming Wildlife!