Parlano i lavoratori di Eidos Montreal: ecco perché Guardians of the Galaxy sarà un gioco single player

La presentazione di Marvel’s Guardians of the Galaxy è stata il fulcro della presentazione E3 2021 di Square-Enix: la sorpresa maggiore è che il titolo sia un single player. Molti si aspettavano una scelta sul modello di Marvel’s Avengers, ma a quanto pare Eidos Montreal ha optato per una scelta diversa.

Scelta che alcuni dei lavoratori della compagnia hanno voluto spiegare in una recente intervista. La decisione di far diventare Marvel’s Guardians of the Galaxy un titolo per giocatore singolo è stata dettata da una serie di scelte ponderate, volte a migliorare la qualità del gioco stesso.

guardians galaxy single player

Le parole dello staff: perché Guardians of the Galaxy sarà single player?

A rispondere alle domande sul nuovo titolo sono stati i senior creative e senio gameplay director Jean-Francois Dugas e Patrick Fortier. I due hanno spiegato le motivazioni dietro la scelta di fare del nuovo gioco Marvel un titolo per giocatore singolo.

“Quando abbiamo iniziato il brainstorming per il gioco abbiamo pensato anche ad altri stili di gioco”, ha spiegato Dugas. “Ci siamo posti la questione su quale fosse il modo migliore per coinvolgere i giocatori con i Guardiani. Perché sono così coloriti, ma sono anche tante altre cose”.

“Vivendo l’avventura nei panni del solo Peter, i giocatori vivranno la vista di squadra in maniera molto più simile a come farebbero nella vita reale”, ha continuato Fortier. “Quando si fa parte di una squadra, non la si controlla. La si ‘subisce’. Alle volte è possibile influenzare la squadra stessa, altre volte due persone la pensano allo stesso modo e sarai tu a essere influenzato verso una certa devisione. Si tratta di una sensazione molto presente per i Guardiani della Galassia”.

(fonte: GamesRadar)

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Federico Galdi
Genovese, classe 1988. Laureato in Scienze Storiche, Archivistiche e Librarie, Federico dedica la maggior parte del suo tempo a leggere cose che vanno dal fantastico estremo all'intellettuale frustrato. Autore di quattro romanzi scritti mentre cercava di diventare docente di storia, al momento è il primo nella lista di quelli da mettere al muro quando arriverà la rivoluzione letteraria e il fantasy verrà (giustamente) bandito.