Yoshio Sakamoto parla del futuro di Samus dopo Metroid Dread

La saga di Samus Aran è destinata a continuare, questo è questo ha assicurato Yoshio Sakamoto, producer di Metroid Dread. Lo storico designer della serie ha infatti parlato del futuro del franchise, dopo il suo ritorno per Nintendo Switch. I fan, dopo gli eventi del terzo capitolo, si aspettavano un proseguimento degli eventi. Ma, con loro grande sorpresa (e con delusione di qualcuno), è arrivato Dread, capitolo che si colloca temporalmente prima di Metroid 3 e dopo Metroid Fusion.

Tuttavia, a giudicare dalle parole di Sakamoto, non è detta l’ultima parola. La corsa per Samus Aran è ben lungi dall’essere conclusa, e pare proprio che in futuro la cacciatrice di taglie dello spazio dovrà nuovamente darsi da fare. Insomma, un Metroid 4, tanto desiderato dai fan, è ancora possibile.

Questo è quanto ha rivelato il designer e producer del titolo, nel corso di una lunga intervista concessa ai microfoni di CNET. Un’affermazione che va di pari passo con quanto più volte detto da Sakamoto, anche a margine della presentazione del titolo nel corso dell’E3 di Los Angeles.

Insomma, il futuro riserva ancora sorprese per i fan di Metroid. E questo non può che far piacere a tutti noi, per quanto i tempi di attesa dall’ultimo titolo si siano rivelati terribilmente lunghi.

metroid dread yoshio sakamoto

Una stralcio dell’intervista di Yoshio Sakamoto: un futuro oltre Metroid Dread

Qui di seguito vi riportiamo un frammento dell’intervista di Yoshio Sakamoto rilasciata a CNET. Di certo è uno degli estratti di maggiore interesse, quello che consente ai fan di sperare ancora in un futuro lungo e prospero per la saga videoludica di Samus Aran.

Nel corso del botta e risposta l’intervistatore a un certo punto ricorda un’affermazione di Sakamoto nel corso dell’E3, ponendo quindi una domanda. “All’E3, ha affermato che il suo desiderio è quello che la serie continui. Sicuramente non desidera che la saga finisca. Possiamo quindi considerare Dread come la chiusura del cerchio?”

Questa la risposta di Yoshio Sakamoto. “Finché esisterà il personaggio Samus, penso che la sua avventura continuerà. Sento che Samus dovrebbe continuare la sua corsa, ed è qualcosa in cui dovremmo davvero impegnarci al massimo. Metroid Dread conclude l’arco narrativo in cinque parti che va avanti da 35 anni. Tuttavia, sento che non è il fine ultimo della saga. Dovrebbe esserci qualcosa che sia in grado di continuare il franchise e l’universo narrativo ad esso legato. Quindi sì, finché Samus sarà così tanto amata dai fan, vorrei fare ciò che ritengo giusto fare per lei”.

metroid dread yoshio sakamoto

Cosa sappiamo di Metroid Dread?

Metroid Dread è stato reso disponibile a partire dall’8 Ottobre per Nintendo Switch, in contemporanea al lancio del modello OLED. Il titolo ha mostrato alcune interessanti novità rispetto al passato. Per esempio la protagonista ha modo di migliorare il proprio arsenale con equipaggiamento, fornendo al giocatore abilità extra come un super scatto, o ancora lanciare missili autoguidati verso bersagli multipli e il rampino, che permette di raggiungere diversi elementi della mappa, aggiungendo ancora più pepe al gameplay.

Dopo circa due settimane dall’uscita del gioco è arrivata la prima Patch per Metroid Dread, grazie alla quale è stato anche risolto un bug che aveva assillato i giocatori nelle prime partite.

La versione 1.0.1 ha infatti inserito alcune importanti novità, ma la più importante è quella che portava alla chiusura del software in alcuni casi, interrompendo bruscamente la partita. Infatti se un indicatore della mappa veniva posizionato su una posizione specifica nella schermata a fine gioco, in seguito ad alcuni eventi di trama non era più possibile raggiungere tale punto e la partita veniva quindi sospesa, facendo apparire il messaggio “Il software è stato chiuso a causa di un errore”. Adesso questo bug non darà più fastidio ai giocatori.

(fonte: NintendoLife)

Federico Galdi
Genovese, classe 1988. Laureato in Scienze Storiche, Archivistiche e Librarie, Federico dedica la maggior parte del suo tempo a leggere cose che vanno dal fantastico estremo all'intellettuale frustrato. Autore di quattro romanzi scritti mentre cercava di diventare docente di storia, al momento è il primo nella lista di quelli da mettere al muro quando arriverà la rivoluzione letteraria e il fantasy verrà (giustamente) bandito.