Sono tantissimi quelli dedicati ad artisti del passato e del presente, ma quali sono i migliori documentari musicali su Netflix?

Impiegare il proprio tempo libero per saperne di più su chi o cosa non si conosce a fondo è sicuramente un atto nobilissimo: la conoscenza ormai esula dai libri, per ritrovarsi sempre di più anche nei prodotti mediali. Il discorso vale anche per cantanti e musicisti di ieri e di oggi, e sono sempre più i docu-film e le docu-serie a loro dedicati per imparare qualcosa di nuovo sulla loro carriera o su momenti specifici della loro vita. Ma, di tutti quelli disponibili, quali sono i migliori documentari musicali su Netflix?

Gaga: Five Foot Two

Ci sono artisti per i quali è difficile andare oltre le apparenze: tra questi, la scandalosa Lady Gaga, che da più di dieci anni fa parlare di sé ora per la sua musica, ora per i suoi abiti di carne indossati sul red carpet. Ma Gaga: Five Foot Two dà uno sguardo diretto su Stefani, che è la donna dietro il personaggio: alle prese da una parte con la registrazione del suo allora nuovo album Joanne e dall’altra con la preparazione dell’Half-Time Show del Super Bowl che l’ha vista protagonista, il documentario (il cui titolo deriva dalla contenuta altezza della Germanotta, appena 157 cm) la segue nelle sue impegnatissime giornate, svelando a chi ancora non lo sa chi si cela dietro la maschera di Lady Gaga.

What Happened, Miss Simone?

Diretto da Liz Garbus e candidato all’Oscar per il miglior documentario nel 2016, il film si focalizza su uno degli aspetti più importanti e forse meno ricordati della vita della cantante Nina Simone: il suo impegno per i diritti civili. Oltre che incredibile cantante e musicista, infatti, la Simone ha vissuto con fervore gli anni 60 americani segnati dalla lotta al razzismo, tanto da lasciare gli USA per stabilirsi in Liberia e girare il mondo. Il documentario è realizzato con filmati inediti e con testimonianze dirette della figlia di Nina, Lisa Simone Kelly, che ne è anche produttrice esecutiva.

Quincy

La vita del leggendario produttore americano Quincy Jones viene ripercorsa nel documentario che porta il suo nome, co-scritto e co-diretto da sua figlia, l’attrice Rashida Jones, e da Alan Hicks. Settantanove nomination ai Grammy Awards e 27 statuette vinte, Jones è l’uomo dietro i successi di artisti del calibro di Ray Charles, Frank Sinatra e Michael Jackson, ma anche di personalità del cinema e della televisione come Will Smith e Oprah Winfrey; sua è inoltre la firma sulla produzione di We Are The World, celeberrima canzone scritta a scopo benefico nel 1985. Il film getta uno sguardo inedito sulla sua vita, dall’infanzia all’età adulta, dal pubblico al privato, con lo stesso Quincy che si racconta alle telecamere incalzato da Rashida, per un emozionante racconto di successi.

This Is It

Parlando di talenti scoperti da Quincy Jones, tra i migliori documentari musicali su Netflix non si può non citare Michael Jackson e This Is It, docu-film diretto da Kenny Ortega e uscito al cinema poco dopo la sua morte, che racconta della preparazione all’attesissimo ritorno sul palcoscenico – purtroppo mai avvenuto – del Re del Pop. Se da una parte il regista ripercorre le ultime settimane della vita di Jackson, scomparso tragicamente nel 2009, dall’altra il film è montato per somigliare a un concerto, grazie alle registrazioni delle prove di canto, ballo e musica.

Miss Americana

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Presentato al Sundance Film Festival 2020, Miss Americana è un docu-film dedicato a Taylor Swift, qui ritratta da Lana Wilson come una donna libera e onesta, ma anche vulnerabile e fragile, che vuole definitivamente staccarsi dall’immaginario della fidanzatina d’America senza timore di togliersi qualche sassolino dalle scarpe. Con la formula già vista in documentari come il citato Gaga: Five Foot Two, l’obiettivo della macchina da presa segue qui la Swift in un momento particolare della sua vita, precedente la registrazione del penultimo album in studio “Lover”. Senza tra i migliori documentari da vedere su Netflix.

Rolling Thunder Revue: Martin Scorsese racconta Bob Dylan

Quando due personaggi come Martin Scorsese e Bob Dylan incrociano le loro strade, artisticamente parlando, il risultato non può che essere una bomba. Come Rolling Thunder Revenue, docu-film originale Netflix nel quale il regista guida lo spettatore in un folle viaggio attraverso l’omonima tournée di Dylan e altri musicisti rock del 1975, del quale il diretto interessato non sembra ricordare nulla. Attraverso interviste ad artisti e attori e menzioni a personaggi reali e fittizi senza distinzione tra le due categorie, il film si snoda tra realtà e finzione, cercando di ricostruire un evento che ha ormai 45 anni. Anche se, in questo caso, la locuzione “con precisione documentaristica” potrebbe essere usata a sproposito.

Blackpink: Light up the sky

Tra le più recenti novità della piattaforma di Los Gatos c’è il film dedicato alle Blackpink, emanazione tutta al femminile del fenomeno del k-pop, che sempre di più sta prendendo piede nel mondo. Il documentario musicale Netflix si concentra ovviamente sulle testimonianze delle quattro componenti del gruppo, Rosé, Jisoo, Jennie e Lisa, riprese sia in gruppo, sia in momenti di “confessionale” in solitaria, che sono anche quelli più profondi e intimi. Sebbene non vada a toccare gli aspetti più “spinosi” del pop alla coreana né a indagarne luci e ombre, è comunque un ottimo punto di partenza per avvicinarsi a un mondo musicale che, per molti, è ancora sconosciuto.

The Show Must Go On – The Queen + Adam Lambert story

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Come suggerisce il titolo, il tema centrale di questo documentario sono due storie che si intrecciano: quella dei Queen, costretti a reinventarsi dopo la morte del frontman Freddie Mercury nel 1991, e quella di Adam Lambert, che da perfetto sconosciuto è diventato prima vincitore del talent show American Idol, poi nuovo cantante della leggendaria band inglese. Il film spiega inoltre come si sono incontrati e come, in un secondo momento, hanno deciso di dar vita al loro sodalizio, sfociato finanche in un tour che avrebbe dovuto vederli suonare insieme anche a Bologna nel 2020.

Homecoming

In quello che all’apparenza sembra il semplice backstage della sua memorabile performance al Coachella nel 2008, Beyoncé si mette a nudo come mi prima d’ora. Nelle due ore di durata del docu-film, scritto e diretto da lei stessa, la Knowles si lascia andare a un racconto intimo e personale, che getta nuova luce non solo sulla sua carriera, tra un passato da Destiny’s Child e un presente da autrice e imprenditrice oltre che performer, ma anche sulla sua vita privata: il rapporto con il marito Jay-Z e le difficoltà affrontate in gravidanza sono solo alcune delle tematiche che Beyoncé affronta, per la prima volta senza filtri, di fronte alla telecamera.

I’ll sleep when I’m dead

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L’ultimo dei migliori documentari musicali su Netflix che vi proponiamo, diretto da Justin Krook e nominato come Best Music Film ai Grammy Awards del 2016, esplora la vita personale del DJ Steve Aoki. Figlio di Rocky Aoki, ex wrestler e fondatore della catena di ristoranti giapponesi in America Benihana, Steve ha ricevuto una spinta morale per la sua carriera dalla fama del padre, come emerge nel docu-film: interviste a membri della sua famiglia e a famosi colleghi come Tiësto, Diplo e Will.i.am ne raccontano la carriera ma anche e soprattutto la vita privata, finora tenuta decisamente per sé.

Martina Ghiringhelli
Nasco in un soleggiato mercoledì a Milano, in contemporanea col trentesimo compleanno di Cristina D’Avena. Coincidenza? Io non credo: le sue canzoni sono un must nella mia macchina, e non è raro vedermi agli incroci mentre canto a squarciagola. Altri fatti random su di me: sono laureata in cinema, sono giornalista pubblicista, ho dei gusti musicali che si prendono tragicamente a pugni tra loro, adoro la cultura giapponese, Mean Girls è il mio credo e soffro ancora di sindrome da stress post-traumatico dopo il finale di Game of Thrones.