Nuovo Marvel Cinematic Universe, nuovi Vendicatori: i New Avengers dal fumetto al grande schermo?

Pare sia trascorso un secolo dalla battaglia di New York, quando gli Avengers si unirono per la prima volta sul grande schermo. Ciò che sembrava un progetto impensabile è divenuto reale: il Marvel Cinematic Universe. Una realtà cinematografica importante, forse ingombrante, ma di innegabile successo. Un ciclo durato più di un decennio, che si è chiuso con Endgame. Ma ogni fine contiene con sé un inizio, e la Fase 4 è già arrivata.

Il futuro del MCU si sta scrivendo attraverso lo streaming e si prepara e consegnarci importanti cambiamenti. Alcuni già in atto, come un nuovo Captain America, altri solo sussurrati. Tra questi ci sono anche i Nuovi Vendicatori. Che gli Avengers cambino il proprio team di continuo è una realtà sin dagli anni Sessanta. Iron Man e soci hanno visto entrare e uscire membri dal propri team sin dalle prime testate, con la repentina defezione di Hulk a cui seguì l’ingresso di Cap. Ma ci sono stati anche alcuni casi in cui il gruppo si è trovato sciolto ed è stato costretto a una radicale rifondazione.

Proprio in un contesto del genere si sono venuti a formare i New Avengers: eroi che, spinti dal caso, si sono uniti per affrontare una minaccia più grande, qualcosa che un solo individuo non avrebbe mai potuto affrontare. Creati dal caso (o solo da desiderio di svecchiare la linea editoriale) questa nuova incarnazione dei Vendicatori è stata al centro di una serie di importantissimi eventi nel panorama editoriale della Marvel.

In questa sede, tuttavia, non ripercorreremo l’intera storia dei nuovi Avengers. Proveremo a spiegare il significato dietro alla loro nascita, l’importanza della loro presenza nel fumetto Marvel e ciò che essi potrebbero dare al MCU.

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Divisi: quando New York disse addio agli Avengers

Siamo tutti abituati a vedere gli eroi cadere e rialzarsi. I personaggi “larger than life” che hanno segnato la Golden Age del fumetto americano erano questo. Un concetto che, nella Silver Age, iniziò a vacillare, crollando nella Bronze e nella Modern Age. I supereroi Marvel iniziarono a portarsi dietro una serie di tare via via più pesanti. Non sempre una vittoria portava con sé la fine di un ciclo di sofferenze. E non era scontato rialzarsi.

Eppure qualcuno sembrava sfuggire a questa regola: gli Avengers. Gli eroi più potenti della Terra erano (quasi) sempre in grado di superare le proprie crisi. Per anni furono un faro di speranza e solidità nel mondo degli eroi Marvel, pronti a unirsi per sconfiggere qualsiasi nemico. Almeno fino ad Avengers Vol. 1 #500: Disassembled.

Per la prima volta i Vendicatori, forse perché la crisi era giunta da uno dei membri storici del gruppo (Scarlet) non riuscirono a rialzarsi. Il gruppo fu annientato e, in una tavola finale commovente, New York disse addio ai propri eroi.

Il momento fu di profondo sconvolgimento per i lettori. Gli Avengers avevano superato qualsiasi difficoltà insieme, ma quella volta dissero a se stessi che non ne valeva la pena. Combattere il crimine, considerarsi al di sopra della legge in nome di un bene superiore, non poteva portare nulla di buono a lungo andare. I Vendicatori si erano arresi.

La motivazione, in realtà, era puramente editoriale (e, quindi, economica). Ai piani alti della Marvel si erano resi conto che gli Avengers, forse proprio per questa loro adamantina “incrollabilità”, non vendevano più come prima. I lettori gli preferivano l’altro supergruppo di punta, gli X-Men, che pur con i loro fallimenti e le loro dinamiche interne da “incasinatissima” famiglia non tradizionale, costituivano uno specchio del fumetto contemporaneo. L’idea, quindi, fu quella di un rilancio totale. Dire addio alla vecchia testata per lanciarne una nuova: New Avengers.

In realtà è difficile guardare a questi eventi senza pensare a cosa sarebbe accaduto due anni dopo. Il fumetto Marvel avrebbe conosciuto uno dei suoi migliori crossover, Civil War. E proprio Vendicatori Divisi, con la pazzia di Scarlet che segna la fine degli Eroi più potenti della Terra, sembra essere il primo passo di un piano editoriale a lungo termine.

Una mano dal fato

La fondazione dei New Avengers avvenne quindi in un contesto impensabile: un mondo privo di Vendicatori. Proprio questa assenza spinse Electro a partecipare a un complotto per realizzare un’evasione di massa dal Raft, il carcere di massima sicurezza per superumani. Approfittando dell’assenza di X-Men e Fantastici 4, il nemico di Spidey fece saltare la corrente all’istituto di sicurezza. Ne scaturì il caos. Criminali del calibro dell’Uomo Porpora, della Squadra Demolitrice e molti altri riuscirono a fuggire. Sembrò essere la fine per New York ma, proprio in questo momento, alcuni eroi giunti sul posto per caso si trovarono a combattere insieme contro questa minaccia. Uniti.

La mattina dopo, conclusa la lotta, Captain America e Iron Man discutono su quanto avvenuto. Per Cap, uomo di fede, l’unione dei supereroi contro l’evasione di massa dal Raft non è stata un caso, ma un disegno del destino. Come avvenuto anni prima con gli Avengers originali, un gruppo di eroi si è trovato unito nel momento del bisogno per affrontare una minaccia che, da soli, non sarebbero mai riusciti a contenere.

Più pragmatico Iron Man, che vede in quell’evento solo un caso. E, tuttavia, anche Tony deve concordare con Steve: il mondo ha bisogno dei Vendicatori. Questo nonostante il parere contrario degli Illuminati, la segretissima cabala di supereroi che, da diversi anni, aveva deciso di guidare le fila dell’Universo Marvel. Namor attaccherà duramente Stark per la sua “scelta” di rifondare gli Avengers, e nemmeno Mr. Fantastic e Doctor Strange nasconderanno le loro perplessità. La prima, quella che avrà maggiori ripercussioni negli anni avvenire, era per l’idea avanzata da Iron Man stesso di “ridistribuire” i supereroi in città diverse da New York. Un’idea che, con la rinascita dei Vendicatori, sembrava destinata a essere messa da parte. Ma che tornerà al momento dell’Iniziativa dei Cinquanta Stati, alla fine di Civil War.

Nuovi volti, vecchie situazioni

Si potrebbe pensare che la nascita di questo nuovo gruppo non sia diversa dalle tante (troppe) rifondazioni degli Avengers e alla costituzione di squadre parallele avvenute in passato. Eppure qualcosa fece trasparire una certa diversità. Una cesura rispetto al passato. In qualche modo i Nuovi Vendicatori non furono solo una copia dei vecchi. In primo luogo per i membri.

Uno degli eventi più importanti fu l’ingresso di Spider-Man. Peter aveva sempre avuto una certa amicizia con gli Eroi più Potenti della Terra (diventandone anche un riservista, in alcune occasioni), ma fino a quel momento non era mai stato visto come parte integrante del gruppo. Un po’ per la troppa pubblicità negativa su di lui, un po’ per la sua fama di eroe solitario, l’ingresso negli Avengers di Spidey fu un evento. Un discorso simile sembrò avvenire per Daredevil, il quale tuttavia scelse di non unirsi al gruppo per via dei troppi problemi personali.

Parlando di lupi solitari nel team, l’ingresso che fece maggiormente discutere (e che, in parte, è ancora oggi causa di discussione) fu quello di Wolverine. Di per sé l’ingresso di un X-Man e di un mutante nel gruppo non era una novità (Bestia fu uno dei volti storici del primo team). Era l’idea che un personaggio come Logan, da sempre restio a unirsi ad altre persone e che era difficile vedere in un contesto esterno a quello della “causa mutante”, potesse combattere tra le fila di gruppi che non fossero gli X-Men.

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A queste innovazioni seguirono anche degli spunti più tradizionali. Da sempre i Vendicatori si erano distinti per la scelta di redimere i criminali (Occhio di Falco, Spadaccino, persino l’Uomo Sabbia). Per questo motivo l’ingresso di Luke Cage, eroe con la fedina penale sporca, sembrò rientrare nel contesto più tradizionale dei Vendicatori. Ma anche Jessica Drew, la prima Donna Ragno, con un passato legato all’Hydra e all’Alto Evoluzionario. Il suo doppio gioco (divenuto triplo con la complicità di Nick Fury) ricorderà quello di personaggi che entrarono nel gruppo con circostanze simili, come Wonder Man.

Ma è Sentry l’ingranaggio davvero nuovo in questo meccanismo. Ripescato da una miniserie dei primissimi anni 2000, per alcuni il suo ingresso nei New Avengers fu una delle cause che fecero scemare il fascino del personaggio. Tuttavia questa scelta portò anche un certo clamore. Era la prima volta che la Marvel operava una scelta simile e la curiosità, attorno all’ingresso di Sentry, era molta. Il suo ruolo sembrava essere una crasi di quello di Thor e Hulk. Del primo ereditò il ruolo di punta di diamante del team, risolutore delle situazioni peggiori. Del secondo seguì invece le orme nell’essere una scheggia impazzita, una calamità naturale. A livello cosmico.

Un’altra famiglia disfunzionale?

Come visto i membri del nuovo team appartengono a storie (editoriali e personali) completamente diverse rispetto al passato dei Vendicatori. Ognuno di loro portò qualcosa di inusuale nelle dinamiche di gruppo che, abbandonata la Mansion degli Avengers, si svolsero nella Stark Tower.

L’Uomo Ragno portò con sé la moglie Mary Jane e la zia, la quale intrecciò una relazione con Jarvis, lo storico maggiordomo dei Vendicatori. I due, in qualche maniera, finirono per essere i “genitori” del supergruppo: quel genere di coppia capace di rimproverare un supersoldato e un mutante immortale per aver saltato la colazione.

Parlando di Logan l’ingresso nei Vendicatori costituì una sorta di “ritorno alle origini” nella sua storia editoriale. In alcuni contesti sembrò di vederlo di nuovo nei suoi primi giorni allo Xavier Institute: un pesce fuor d’acqua, costretto a convivere con un gruppo che non sente essere il suo.

Ma il vero cambiamento sembrò manifestarsi nei due membri più anziani dei Vendicatori. Captain America e Iron Man. Entrambi provati dalla tragedia di Scarlet, reagirono in maniera profondamente diversa a questa situazione. L’entusiasmo di Cap per la rinascita dei Vendicatori iniziò presto a scontrarsi con il pessimismo di Iron Man. La sua idea che, la società dei superumani, fosse destinata al disastro e avesse bisogno di pesanti correttivi.

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In marcia verso la Guerra (Civile)

Se vogliamo collocare la storia dei New Avengers nel contesto editoriale della Marvel noteremo come essa abbia attraversato alcuni degli eventi più importanti nella storia dei Vendicatori nei primi anni 2000. House of M, Civil War, World War Hulk, Secret Invasion, il Regno Oscuro e Assedio. Eventi che sconvolsero lo status quo dell’universo Marvel e che segnarono profondamente l’immaginario dei lettori.

E proprio nella Civil War si consuma il più importante degli eventi legati ai Nuovi Vendicatori. La spaccatura del gruppo di fronte all’Atto di Registrazione dei Superumani fu uno dei cardini nei primi due anni di gestione del team. Sin dal principio gli sceneggiatori iniziarono a lasciare piccoli indizi, segnali di ciò che avremmo vissuto nel contesto della Guerra Civile.

I più importanti, ovviamente, partirono da Spider-Man, il quale si trovò spesso a dover interagire coi membri storici del gruppo. Comprendere i punti di vista di Rogers e Stark, suoi mentori e futuri leader delle fazioni, furono i tasselli fondamentali nella storia di Spidey. Ma ci furono anche altri casi, come quello di Sentry. Le storie del Dorato Difensore del Bene sembrano tutte suggerire lo stesso concetto: la potenza, senza il controllo, è un danno. Impossibile per lui non schierarsi a favore delle Registrazione. Al polo opposto va considerata l’esperienza di Logan. Per anni Wolverine ha combattuto quanti hanno tentato di etichettarlo e controllarlo per il solo fatto di essere un mutante. Un sentimento che emergerà, ancora una volta, quando dovrà scegliere la propria fazione.

Ma quindi cosa furono i Nuovi Vendicatori? Editorialmente parlando un pretesto. Un modo per mettere nella posizione migliore gli eroi che meglio avrebbero rappresentato lo sconvolgimento causato dalla Civil War. E tuttavia fu un pretesto efficace. La spaccatura nel team fu di grande impatto. In passato gli Avengers si erano già trovati ad avere divergenze di opinioni (qualcuno di voi ricorda Tempesta nella Galassia?). Ma con i propri membri provenienti da storie e contesti tanto differenti, la divisione non poteva essere più sconvolgente di così.

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New MCU, New Avengers

Nel contesto della Fase 4 del Marvel Cinematic Universe è difficile non notare l’assenza degli Avengers. Le produzioni successive a Endgame, in effetti, sembrano rimarcare molto questo aspetto. Il mondo è ora privo di Vendicatori. Eppure qualcosa, all’interno delle nuove serie televisive, sembra suggerire che questo nuovo status quo possa cambiare molto presto.

Già con Spider-Man: Far From Home, abbiamo iniziato a vedere un concetto presente nell’idea stessa dei Nuovi Vendicatori. Quella di eredità. Il giovane Peter Parker è stato scelto dal Tony Stark del MCU per diventare il suo erede spirituale. Essere uno dei volti destinati a incarnare gli Avengers del futuro. E, nel mentre, un nuovo Captain America muove i suoi primi passi, costringendo Falcon e il Soldato d’Inverno a fare i conti con ciò che rappresenta per loro quello scudo a stelle e strisce. E nel futuro si preannuncia l’arrivo di una nuova Thor, con Love & Thunder che consegnerà a Jane Foster il martello del dio del tuono.

Pare quindi che i Marvel Studios abbiano gettato i primi semi per questo nuovo percorso. Un nuovo Marvel Cinematic Universe che, forse, vedrà proprio nei New Avengers il proprio atto conclusivo. La domanda è chi farà parte di questo nuovo team. Le scelte sono molte e, nelle pellicole precedenti, sono già emersi alcuni potenziali leader. Tra questi Captain Marvel, che sui fumetti è già stata al comando dei Vendicatori. E, chissà, magari in futuro inserimento dei Mutanti nel MCU ci permetterà di vedere membri storici come Bestia, o new entry come Wolverine, tenere alto ancora una volta il nome degli Avengers.

Federico Galdi
Genovese, classe 1988. Laureato in Scienze Storiche, Archivistiche e Librarie, Federico dedica la maggior parte del suo tempo a leggere cose che vanno dal fantastico estremo all'intellettuale frustrato. Autore di quattro romanzi scritti mentre cercava di diventare docente di storia, al momento è il primo nella lista di quelli da mettere al muro quando arriverà la rivoluzione letteraria e il fantasy verrà (giustamente) bandito.