Oh, Ramona! Dal libro al film Netflix

In Romania ha spopolato, diventando un best-seller il libro Suge-O Ramona, in cui l’autore Andrei Ciobanu racconta in maniera romanzata la sua adolescenza da nerd alle prese con le prime esperienze sessuali. Un successo incredibile che diventa così un adattamento cinematografico dal titolo Oh, Ramona!, prodotto in Romania, diretto dalla regista Cristina Jacob e distribuito internazionalmente da Netflix (disponibile nel catalogo della piattaforma da giugno 2019).

La trama è qualcosa di naturalmente già visto: Andrei (Bogdan Iancu) è un sedicenne imbranato e perdutamente innamorato dell’affascinante ma fredda compagna di scuola Ramona (Aggy K. Adams), che consapevole dei sentimenti del ragazzo vuole “giocare” con lui e concedersi. Il giovane però decide che se deve averla solo per una notte e mai più, preferisce non fare sesso con lei, rifiutandola. Un gesto di cui si pentirà molto presto, e per il quale verrà peraltro deriso da tutta la scuola. Decide così di andare in vacanza, dove conosce l’incantevole Anemona (Holly Horne), che riesce a fargli dimenticare Ramona. Almeno inizialmente…

oh ramona

Come dicevamo, una storia che certo non brilla per originalità e che, anche nella sua versione cinematografica pesca nella cesta della commedia erotica americana e riprende molte trovate da franchise storici o cult del genere, ammiccando ad essi a più riprese. Una strada che ci porta dalle parti di American Pie, Maial College e affini, con tanti riferimenti ed allusioni al sesso nemmeno troppo velati, mentre la telecamera inquadra dei pasticcini rosa con delle ciliegine rosse al centro, oppure indugia su Bodgan Iancu – peraltro costante voce narrante – che infila le mani in un barattolo di miele, più e più volte, dispensando paragoni.

Oh, Ramona: Generazione millennial

C’è poi la questione amorosa, di un nerd alle prese con le prime esperienze sessuali ma soprattutto con la volontà di conquistare la ragazza che ama. Un dramma esistenziale a là Scott Pilgrim, a cui Cristina Jacob strizza l’occhio non poco con scelte grafiche in stile comics e split screen che ricordano molto la pellicola di Edgar Wright.

In questo contesto si inserisce un linguaggio da web, quello della generazione millennial, con espressioni social che diventano invece parte integrante della comunicazione quotidiana: friendzonare, o modi di dire simili vengono utilizzati ormai con naturalezza dai giovani e Cristina Jacob è molto attenta a tutto ciò, calcando forse anche troppo la mano, proprio per renderlo evidente.

Del resto è un film con i giovanissimi, pensato per un pubblico di giovanissimi, ed allora di certo non possiamo stupirci del fatto che dietro questa commedia ci sia una scatola vuota che miri ad intrattenere e far divertire un po’, giocando con gli stereotipi.

Stereotipi come le ragazze che dividono il cuore del giovane Andrei. Ramona, mora e glaciale è il diavolo tentatore, mentre Anemona, bionda e angelica è quasi una presenza celestiale. Entrambe fanno perdere la testa al ragazzo, sebbene in maniera diversa e non sarà facile per lui che fino a poco prima era un nerd, un po’ sfigato e deriso da tutti, scegliere tra due donne che ama. “Come dover decidere se mangiare per tutta la vita pancake o gelato alla crema”.

oh ramona

Il tutto converge in un finale bizzarro, quasi assurdo, così come la trama e i suoi molti buchi. Non soltanto quelli a cui allude con malizia la voce narrante in uno dei tanti esempi a sfondo sessuale, ma i tanti passaggi del film nei quali ci chiediamo perché è successa una determinata cosa che non ci viene spiegata, o che fine fanno alcuni personaggi (avete notizie del fidanzato di Anemona?).

Oh, Ramona! è quindi spensieratezza e intrattenimento allo stato puro. Niente di più, nonostante i guizzi registici e le buone idee che si scontrano però con uno script banale non supportato a dovere da gag comiche, come quelle degli illustri predecessori, coi quali peraltro il film – almeno per un attimo – ci ha fatto credere di poter competere.

Tiziano Costantini
Nato e cresciuto a Roma, sono il Vice Direttore di Stay Nerd, di cui faccio parte quasi dalla sua fondazione. Sono giornalista pubblicista dal 2009 e mi sono laureato in Lettere moderne nel 2011, resistendo alla tentazione di fare come Brad Pitt e abbandonare tutto a pochi esami dalla fine, per andare a fare l'uomo-sandwich a Los Angeles. È anche il motivo per cui non ho avuto la sua stessa carriera. Ho iniziato a fare della passione per la scrittura una professione già dai tempi dell'Università, passando da riviste online, a lavorare per redazioni ministeriali, fino a qui: Stay Nerd. Da poco tempo mi occupo anche della comunicazione di un Dipartimento ASL. Oltre al cinema e a Scarlett Johansson, amo il calcio, l'Inghilterra, la musica britpop, Christopher Nolan, la malinconia dei film coreani (ma pure la malinconia e basta), i Castelli Romani, Francesco Totti, la pizza e soprattutto la carbonara. I miei film preferiti sono: C'era una volta in America, La dolce vita, Inception, Dunkirk, The Prestige, Time di Kim Ki-Duk, Fight Club, Papillon (quello vero), Arancia Meccanica, Coffee and cigarettes, e adesso smetto sennò non mi fermo più. Nel tempo libero sono il sosia ufficiale di Ryan Gosling, grazie ad una somiglianza che continuano inspiegabilmente a vedere tutti tranne mia madre e le mie ex ragazze. Per fortuna mia moglie sì, ma credo soltanto perché voglia assecondare la mia pazzia.