Netflix ha svelato il cast della serie live action di One Piece

Finalmente ci siamo: la serie tv di One Piece ha dei nomi e dei volti, grazie alla diffusione del cast da parte di Netflix. La società di Reed Hastings aveva rivelato l’intenzione di creare una serie televisiva ispirata alla saga piratesca di Eiichiro Oda lo scorso Gennaio. Ora, dopo quasi due anni di attesa, finalmente abbiamo un equipaggio che andrà a popolare la Going Merry. L’annuncio è arrivato attraverso Instagram, grazie ai canali social dedicati allo show. Potete vedere il messaggio del cast qui di seguito.

Il cast di One Piece: Netflix sceglie di seguire le idee di Oda?

I nomi dei futuri protagonisti sono presto detti. A Iñaki Godoy toccherà il protagonista, Monkey D. Luffy, capitano dei Mugiwara e aspirante Re dei Pirati. Accanto a lui ci sarà Mackenyu, interprete dell’ambizioso spadaccino Roronoa Zoro. La Gatta Ladra Nami, navigatrice e cartografa della ciurma, sarà interpretata da Emily Rudd. A Jacob Romero Gibson spetterà il ruolo del cecchino bugiardo Usopp. Infine vedremo Taz Skylar nei panni di Sanji, il talentuoso cuoco della ciurma.

Come potete vedere l’equipaggio qui mostrato è quello della primissima parte del manga, quella che si conclude con l’ingresso della Going Merry nella Rotta Maggiore. Ciò che colpisce è, ovviamente, la scelta di dare al cast nazionalità ed etnie estremamente variopinte. Ma se state pensando al whitewashing o gridando alla “dittatura-del-politicamente-corretto” siete totalmente fuori strada.

one piece cast netflix

Già da parecchi anni Oda aveva chiarito come i personaggi principali della serie, i Mugiwara (ovvero la Ciurma di Cappello di Paglia) fossero tutti appartenenti a diverse etnie. Nel corso delle SBS, i famosi botta e risposta tra mangaka e fan pubblicati sulle pagine dei tankōbon, Oda aveva specificato quale sarebbe stata la provenienza dei vari personaggi della ciurma. Luffy sarebbe stato brasiliano, Nami svedese, Sanji francese, Usopp africano (molto generico, in effetti) e infine il solo Zoro avrebbe avuto una provenienza giapponese. Insomma, pare davvero che Netflix abbia deciso di spulciarsi per bene i volumi di One Piece per il suo cast, cosa che ci fan ben sperare per il futuro dello show.

Le parole di Oda: il mangaka augura buon viaggio alla nuova ciurma

In tutto questo non poteva ovviamente mancare il pensiero del sensei, Eiichiro Oda, il quale ha voluto parlare ai fan e celebrare l’inizio di questa nuova grande avventura per la sua opera, ormai divenuta una pietra miliare nella storia del fumetto del Sol Levante.

Il messaggio di Oda è stato diffuso attraverso Instagram come i precedenti e potete vederlo qui si seguito. Subito sotto potete leggere la nostra traduzione (fatta dall’inglese) del messaggio del sensei.

“Abbiamo lavorato con Netflix e Tomorrow Studios a quel gigantesco progetto che è l’adattamento in una serie live action di One Piece! Sono passati tanti anni da quando è stato annunciato, vero? Lo so, lo so! Ma vi assicuro che abbiamo fatto progressi costanti, sin dal principio! Non è facile quando lavori con persone di culture diverse! Ma è proprio questo processo che può creare qualcosa di speciale!”

“Per ora, possiamo annunciare il cast principale! Piuttosto, dobbiamo sbrigarci ad annunciarlo, altrimenti pare proprio che finirà per trapelare! Sono esilaranti. La loro faccia, le dimensioni delle loro bocche e mani, la loro aura, il modo in cui si comportano, la loro voce, le loro abilità recitative, la loro altezza, l’equilibrio tra la Ciurma di Cappello di Paglia! Abbiamo deciso su questo cast dopo numerose discussioni che hanno coinvolto persone di tutto il mondo! Queste sono le persone che saranno i nostri Mugiwara! Ci vorrà ancora un po’ di tempo per realizzare questo spettacolo, ma continueremo a fare del nostro meglio per offrire uno spettacolo che, siamo sicuri, sarà apprezzato da tutti in tutto il mondo! Attendo con ansia ulteriori aggiornamenti in futuro!”

Federico Galdi
Genovese, classe 1988. Laureato in Scienze Storiche, Archivistiche e Librarie, Federico dedica la maggior parte del suo tempo a leggere cose che vanno dal fantastico estremo all'intellettuale frustrato. Autore di quattro romanzi scritti mentre cercava di diventare docente di storia, al momento è il primo nella lista di quelli da mettere al muro quando arriverà la rivoluzione letteraria e il fantasy verrà (giustamente) bandito.