Oda malato? Due settimane di pausa per One Piece

Brutte notizie per i fan di One Piece, costretti a due settimane di pausa per il manga: Eichiro Oda è infatti malato e non potrà lavorare nei prossimi giorni.

La notizia aveva preso a circolare già da un paio di giorni, ma anella notte è arrivata la conferma. Il mangaka deve infatti pensare a curare la propria salute, motivo per cui il capitolo 992 non uscirà prima di altri quattordici giorni.

“Confermiamo che One Piece sarà costretto a due settimane di pausa” ha detto in una nota il Weekley Shonen Jump. “La serie riprenderà con il numero #46 della rivista e una copertina interamente a colori. Il motivo di questa pausa è dovuto a un’improvvisa malattia di Eichiro Oda”.

Non è chiaro quale tipo di male abbia colpito l’autore. Dato il periodo è fin troppo facile pensare al peggio, ma fino a prova contraria potrebbe non essere nulla di grave. Vi aggiorneremo in caso di novità.

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Le pause non sono una novità per One Piece in questo periodo. L’emergenza Covid ha avuto i suoi effetti anche sulla redazione del manga, che è stato pubblicato a settimane alterne fin dalle prime settimane della pandemia.

Oda si era scusato con i fan, ribadendo più volte che fosse sue volontà far uscire entro la fine del 2020 il capitolo numero 1000 del suo manga. Ma questa nuova pausa potrebbe rallentare i lavori quel tanto che basta per impedire che ciò avvenga. Con tredici settimane rimaste nell’anno solare e l’uscita che dovrà comunque rimanere diluita per via dell’emergenza sanitaria difficilmente il traguardo verrà tagliato nei tempi previsit dal mangaka.

Non resta quindi che attendere e fare gli auguri di pronta guarigione a Oda, in attesa di veder salpare di nuovo l’equipaggio della Thousand Sunny verso nuovi approdi e nuove avventure.

(fonte: ComicBook.com)

Federico Galdi
Genovese, classe 1988. Laureato in Scienze Storiche, Archivistiche e Librarie, Federico dedica la maggior parte del suo tempo a leggere cose che vanno dal fantastico estremo all'intellettuale frustrato. Autore di quattro romanzi scritti mentre cercava di diventare docente di storia, al momento è il primo nella lista di quelli da mettere al muro quando arriverà la rivoluzione letteraria e il fantasy verrà (giustamente) bandito.