PlayStation 5 non verrà presentata questo giovedì

La presentazione di Ps5 non si terrà il 4 Giugno. Questo l’annuncio fatto da Sony sulla pagina Facebook dedicata alla console.

Il motivo di questa decisione sembra essere legato al delicato momento che si stanni vivendo gli Stati Uniti in seguito alla brutale morte di George Floyd, evento che ha avuto eco in tutto il mondo per le proteste negli Stati Uniti. Sony non ha specificato, ma il messaggio appare tutto fuorché generico, specie considerate le tensioni negli Stati Uniti in questi giorni.

“Abbiamo deciso di posticipare l’evento previsto questo 4 Giugno per PlayStation 4. Anche se comprendiamo i giocatori di tutto il mondo desiderosi di conoscere Ps5, non ci sembra corretto tenere una celebrazione in questo momento, perciò vogliamo fare un passo indietro e permettere a voci più importanti della nostra di essere ascoltate”.

ps5 playstation 5 presentazione

Come vi avevamo riportato in passato Sony avrebbe mostrato i primi giochi di PS5, per una presentazione che avrebbe di sicuro avuto i nuovi titolo al centro dell’attenzione. In molti però si aspettabano anche un vero e proprio reveal della console, ed è molto probabile che l’aspetto fisico di PS5 sarebbe stato mostrato proprio durante la presentazione.

Al momento è difficile dire quando potrà tenersi la presentazione di Ps5. Certo bisognerà aspettare che la tensione negli States passi. Cosa difficile, visto che solo poche ore fa il Presidente Donald Trump ha invitato i governatori degli Stati a usare il pugno duro coi manifestanti.

Nonostante tutto, la scelta da parte di Sony appare comprensibile. La volontà di festeggiare il lancio di una nuova console passa senza dubbio in secondo piano in momenti com questo. Ovviamente vi aggiorneremo non appena sarà possibile. Nel frattempo a voi la parola: siete d’accordo con la decisione presa da Sony? Lasciateci un commento e partecipate con noi alla discussione.

Federico Galdi
Genovese, classe 1988. Laureato in Scienze Storiche, Archivistiche e Librarie, Federico dedica la maggior parte del suo tempo a leggere cose che vanno dal fantastico estremo all'intellettuale frustrato. Autore di quattro romanzi scritti mentre cercava di diventare docente di storia, al momento è il primo nella lista di quelli da mettere al muro quando arriverà la rivoluzione letteraria e il fantasy verrà (giustamente) bandito.