Rami Malek ha condiviso un toccante momento con Robin Williams durante le riprese di Una Notte al Museo

Rami Malek è oggi una superstar di fama mondiale, anche grazie al Premio Oscar conquistato per la sua interpretazione di Freddie Mercury in Bohemian Rhapsody, ma la sua carriera è iniziata con Una Notte al Museo, nel ruolo del Faraone Ahkmenrah, in cui ha lavorato con Robin Williams e del quale ha condiviso un ricordo in una recente intervista.

Al suo esordio cinematografico, l’attore è riuscito a lavorare con giganti della comicità come Ricky Gervais, Ben Stiller, Owen Wilson e, appunto, Robin Williams. L’aneddoto riguardante il compianto attore riguarda il terzo film della saga, girato prevalentemente all’interno del British Museum.

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Malek ha raccontato che Williams aveva alcuni momenti in cui quasi rimproverava il resto del cast, reo di quasi non rendersi conto del posto in cui si trovavano.

Ecco cos’ha detto l’attore, ospite nell’ultima puntata del talk show di Jimmy Fallon:

“Durante il terzo film stavamo girando al British Museum di notte, ed avevamo tutto il posto solo per noi. Riguardo Robin potevi già vedere che ci fosse qualcosa in lui, e ogni tanto aveva questi sprazzi di luce incredibili, che ti facevano rimanere spaesato e pensare “Mio Dio, che cosa sei?”, e altre volte è come se si rintanasse in sé stesso. Ci guardava tutti distratti sui nostri telefoni e device e diceva “Cosa è successo al parlarsi faccia a faccia?”. E così lo vidi allontanarsi e andare via da solo, e l’ho visto in adorazione di questa pietra enorme nel British Museum, e ho pensato di andare a vedere come stesse. Mi avvicinai e gli dissi “Tutto bene?”, e lui a malapena alzò lo sguardo sopra le mie spalle e mi disse “Quante volte ti capita di restare da solo con la Stele di Rosetta?”

Uno degli ultimi momenti contemplativi dell’indimenticabile attore.  Il film in questione, Una Notte al Museo: Il Segreto del Faraone, peraltro fu l’ultima apparizione cinematografica di Robin Williams.

(Fonte: Screen Rant)

Gabriele Atero Di Biase
Diplomato al liceo classico e all'istituto alberghiero, giusto per non farsi mancare niente, Gabriele gioca ai videogiochi da quando Pac-Man era ancora single, e inizia a scriverne poco dopo. Si muove perfettamente a suo agio, nonostante l'imponente mole, anche in campi come serie TV, cinema, libri e musica, e collabora con importanti siti del settore. Mangia schifezze che lo fanno ingrassare, odia il caldo, ama girare per centri commerciali, secondo alcuni è in realtà il mostro di Stranger Things. Lui non conferma né smentisce. Ha un'inspiegabile simpatia per la Sampdoria.