Gli sviluppatore di Resident Evil 3 parlano della difficoltà, del Nemesis e del bilanciamento del titolo

In una recente intervista a Famitsu gli sviluppatori di Resident Evil 3 hanno avuto modo di parlare della difficoltà del gioco e del suo bilanciamento.

L’intervista ha incluso diverse componenti della realizzazione, come Masachika Kawata di Capcom, Tatsuya Minami di M2, Kiyohiko Sakata di Leadworks, Mitsunori Sasaki  di K2 Games. Da quanto emerso la difficoltà principale nel portare lo storico terzo capitolo di Resident Evil è stata quella di coniugare l’aspetto più prettamente action del remake con quello classico del survival horror.

Un problema per esempio era rendere certi sistemi di gioco facili e intuitivi, al pari di un titolo action. Ma al contempo era necessario mantenere gli elementi di stress, tipici di Resident Evil 3. Conservare insomma quell’atmosfera opprimente tipica di in un gioco horror.

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Gli sviluppatori si sono detti consapevoli che il titolo possa essere piuttosto difficile. Sopratutto per quei giocatori che tenteranno una run basata solo sull’uso del coltello. Se anche non dovessero trovare difficoltà davanti agli zombi normali, sconfiggere i boss sarà decisamente problematico, a meno che non abbiano padroneggiato perfettamente l’Emergency Dodge system.

Una parte consistente dell’intervista ha riguardato Nemesis. Per i giocatori sarà il primo vero muro da abbattere e riuscire ad avere la meglio del pericoloso Tyrant non sarà impresa semplice. Gli sviluppatori hanno confermato che scontarsi contro il gigantesco zombie costituirà una delle maggiori difficoltà della partita, dicendosi comunque consapevoli del fatto che per molti la tentazione di affrontarlo sarà troppo forte, considerate le ricompense.

Resident Evil 3 dovrebbe essere disponibile da oggi sugli store digitali. Data l’attuale pandemia di Covid-19 infatti è possibile che le copie fisiche del titolo siano soggette a un ritardo e non arrivino negli store prima della fine della crisi nel mercato europeo.

(fonte: DualShockers.com)

Federico Galdi
Genovese, classe 1988. Laureato in Scienze Storiche, Archivistiche e Librarie, Federico dedica la maggior parte del suo tempo a leggere cose che vanno dal fantastico estremo all'intellettuale frustrato. Autore di quattro romanzi scritti mentre cercava di diventare docente di storia, al momento è il primo nella lista di quelli da mettere al muro quando arriverà la rivoluzione letteraria e il fantasy verrà (giustamente) bandito.