Martin Scorsese si ritira dopo The Irishman? Per il regista non c’è più spazio per il cinema d’autore, le porte si stanno chiudendo

Martin Scorsese si ritira. Forse. Insomma, dopo una brillante carriera, il leggendario regista statunitense torna per l’ennesima volta sulla polemica nei confronti dei cinecomic chiarendo ulteriormente la sua posizione, ma sente che le porte per il cinema d’autore si stiano chiudendo. È davvero così? Ne ha parlato in una recente intervista:

“Ovviamente si è parlato a lungo del fatto che i cinema siano stati monopolizzati dai supereroi. Sai, gente che vola e spacca tutto, che va bene se vuoi vedere questo genere di film. Ma sembra che non ci sia più spazio per film di altro genere. Non so quanti altri ne possa fare, forse The Irishman è stato l’ultimo. L’idea era quella di fare questo e forse mostrarlo un giorno al BFI o al Cinematheque di Parigi. Non sto scherzando”.

scorsese si ritira

The Irishman sarà stato l’ultimo film del regista, dunque? Scorsese prosegue:

“Siamo in una situazione dove i cinema mostrano solo gli ultimi film di supereroi. Ci sono 12 schermi e 11 trasmettono cinecomic. Se ti piacciono, va benissimo, ma ti servono davvero 11 schermi? È folle se pensi che ci sono film come Lady Bird o The Souvenir, che magari non saranno un successo enorme dal punto di vista commerciale, ma sono film genuini che possono comunque trovare un grande pubblico. E anche se un film è commerciale, non significa che non possa essere arte. Quello che sta consumando il cinema è il film inteso come prodotto, da essere consumato e gettato via. Ma prendi un film commerciale come Singin’ in the Rain. Puoi guardarlo e riguardarlo senza problemi. E allora la domanda è: come proteggeremo la forma d’arte?”

Stando al regista infatti, molti capolavori del passato, anche recente, oggi non potrebbero essere realizzati:

“Non ti deve piacere per forza il film, ma oggi non si potrebbe fare The Aviator. O Shutter Island, anche se con me e Leo (DiCaprio). The Departed già ha rischiato, ci ha aiutati lo star power. Abbiamo capito mentre portavamo il nostro progetto in giro che le porte si stanno chiudendo.”

Che ne pensate delle parole del regista? Vorreste anche voi più varietà nei film o è giusto che le regole le facciano i dati di vendita?

(Fonte: The Guardian)

Gabriele Atero Di Biase
Diplomato al liceo classico e all'istituto alberghiero, giusto per non farsi mancare niente, Gabriele gioca ai videogiochi da quando Pac-Man era ancora single, e inizia a scriverne poco dopo. Si muove perfettamente a suo agio, nonostante l'imponente mole, anche in campi come serie TV, cinema, libri e musica, e collabora con importanti siti del settore. Mangia schifezze che lo fanno ingrassare, odia il caldo, ama girare per centri commerciali, secondo alcuni è in realtà il mostro di Stranger Things. Lui non conferma né smentisce. Ha un'inspiegabile simpatia per la Sampdoria.