Gli archetipi dei segni zodiacali spiegati attraverso i personaggi della letteratura: una rubrica di Diletta Crudeli

Leone vive nel cuore dell’estate, vive nel Sole e nella potenza. Se c’è davvero un segno che viene malvisto nell’astrologia mainstream – e abbiamo notato che ci sono etichette e stereotipi ormai cuciti su ogni elemento della ruota zodiacale – Leone è insieme a Scorpione uno dei segni più afflitto da luoghi comuni. Infantile, egocentrico, Leone è chiassoso e buono solo a far festa.
Eppure basti pensare che sta opposto ad Aquario e laddove quest’ultimo crea la collettività, Leone da questo lato impara per primo che no, non bisogna per forza adattarsi a tutto. Bisogna osare, manipolare, imparare a dire che ci siamo e che a tutti i costi possiamo e dobbiamo sopravvivere.

Nel cuore dell’estate cresce quindi un accumulo di autodeterminazione, conoscenza, potenza utile a definirsi. Leone è il primo vero maestro per tutti gli altri segni precedenti, che vuole suggerirci che siamo arrivati fino a questo punto e che possiamo finalmente manifestarci per ciò che siamo davvero. L’egocentrismo tanto temuto del Leone quindi non è altro che assenza di vergogna. Non esiste cautela e le emozioni sono totali. Perché tacere quando c’è bisogno di parlare o urlare? Perché fingere quando si può dire la verità? Il Sole, che domina il segno, è luce. È un fuoco che non è più scintilla arietina, ma fiaccola che serve a delineare le forme e le emozioni.

Per sopravvivere, insomma, non dobbiamo avere timore dei giudizi. Per andare avanti, e per imparare a capirsi, occorre rendere tutto visibile. Per questo Leone fa paura: come i bambini, non sa tacere la verità.Se c’è un personaggio capace di veicolare questo scontro di Leone con il mondo è Zaphod Beeblebrox. Zaphod è uno dei personaggi centrali nella saga di Douglas Adams (autore che si è già nominato con Bilancia), ed è in particolare un alieno umanoide (per quanto fornito di due teste e tre braccia) proveniente da un pianeta vicino a Betelgeuse che compare nella trilogia in cinque parti come definita da Adams stesso, Guida Galattica per autostoppisti.
Zaphod è caotico, pronto a mettersi al centro e a mettersi in gioco. Sicuramente è infatti al lato opposto rispetto al protagonista della Guida, Arthur Dent, che forse non è Aquario, ma è un laconico ed esasperato uomo inglese nato sotto segno di terra (probabilmente Vergine a mio parere) che un giorno si vede salvare per un soffio mentre il pianeta viene distrutto sotto i suoi occhi. Arthur a quel punto precipita in una space opera che è una tragicommedia in puro stile Adams, e conosce tra gli altri proprio Zaphod.

Eccentrico, chiaccherone, Zaphod non filtra i propri giudizi ed è disposto a tutto pur di ottenere ciò che vuole. Parti del suo cervello sono state obliate in modo che i suoi stessi piani fossero anche a lui sconosciuti così da raggiungere ciò che desiderava. Ex Presidente della Galassia e inventore del cocktail più letale della galassia stessa, il Gotto Esplosivo Pangalattico che possiede “effetti intossicanti su certe forme di vita a base di carbonio”.
Zaphod può sembrare quindi folle, spericolato, senza dubbio getta nel caos Dent e gli altri personaggi in più di un’occasione, ben fornito di uno dei suoi ghigni folli. Tuttavia: non ha filtri e non prova vergogna ed è questo il motore che lo muove. Come Leone Zaphod ci insegna che è davvero corretto avere ben chiaro in mente che tipo di persona siamo e che se dobbiamo ancora capirlo allora possiamo permetterci di fare tutto il possibile. Del resto ce lo confessa lui stesso:

«Sì, ma, Zaphod, vecchio mio, bisognerà pure che tu ti prenda cura di te, no?»
Zaphod alzò le spalle.
«Voglio dire, non sospetti almeno minimamente quali siano le ragioni di tutto questo?»
Zaphod ci pensò su parecchio, dubbioso.
«No,» rispose alla fine «mi sembra proprio di non avere permesso a me stesso di conoscere i miei segreti.» Fece una breve pausa per riflettere ancora, poi aggiunse: «Però devo dire che mi pare una cosa ben comprensibile. Mi fido di me come mi fiderei del diavolo».

Infine c’è un ultima cosa da non sottovalutare: in appendice all’edizione italiana di Guida Galattica (alla fine dell’ultima edizione che raccoglie i cinque romanzi o comunque sia alla fine di Praticamente innocuo) si trova il racconto prequel Sicuro, sicurissimo, perfettamente sicuro, il cui titolo originale è Young Zaphod Plays It Safe. Il giovane Zaphod protagonista gestisce un’azienda di recupero materiali e reperti allucinanti ed è stato ingaggiato per recuperare del materiale in fondo all’oceano. Essendo uno Zaphod antecedente agli eventi della Guida, noteremo che è diverso, talmente diverso chiede a chi lo ha assunto se credono che sia privo di scrupoli morali.


Zaphod insomma, è molteplice. Ma a differenza della mutevolezza Gemelli e della costruzione metodica di Toro, Leone si lancia, si getta e non ha paura, né vergogna. Per sopravvivere nella Galassia occorre dimenticare chi siamo, mettersi in gioco, perdere fiducia e ritrovarla, bisogna, alla fine, giocare d’azzardo.

Articolo scritto da Diletta Crudeli, editrix, curatrice e scrittrice, autrice dell’oroscopo letterario di onlyapapermoonblog.