Google Stadia: lo Stadia Controller sarà disponibile wireless al lancio solo con Chromecast Ultra. Per tutti gli altri dispositivi ci vorrà un cavo USB-C

Google ha appena annunciato una limitazione che non farà molto contento chi continua a non vedere l’ora di mettere le mani sul nuovo servizio del colosso dedicato al gaming: sembra infatti che al lancio sarà possibile utilizzare il controller wireless di Stadia solamente attraverso il Chromecast Ultra.

In pratica se avete intenzione di giocare con PC, tablet o qualsiasi altro dispositivo, perlomeno all’inizio dovrete utilizzare un cavo USB-C.

stadia controller wireless

La scelta di Google appare quantomeno discutibile, dato che alla presentazione del controller a marzo, una delle sue caratteristiche chiave evidenziate era quella di connettersi ai server di Stadia tramite wi-fi, permettendo poi ai giocatori di cambiare device anche in una singola sessione di gioco.

Oltretutto visto il prezzo di 129 euro pagato dagli acquirenti della Founders Edition (che va detto, include anche una Chromecast Ultra), sarebbe stato più trasparente dichiarare questo dettaglio un po’ prima.

Google ha invece annunciato il cambio di rotta solo pochi giorni fa, e dunque come per tutti gli altri controller compatibili, anche con quello di Stadia sarà necessario un cavo USB-C. I motivi sarebbero da ricercare nel fatto che l’azienda abbia intenzione di fare le cose per bene innanzitutto sulla TV.

L’obiettivo del team di Stadia è infatti quello di rendere l’esperienza sui grandi schermi la migliore possibile, per cui si è deciso di procedere per gradi. Non sono però state fornite indicazioni su quando il gioco wireless sarà disponibile anche per chi non possiede Chromecast Ultra.

Nel frattempo il rollout dei kit Founders Edition inizierà il 19 Novembre, e chi ha effettuato il preorder potrà dunque provare in anteprima il servizio offerto da Google Stadia. Per tutti gli altri ci sarà da aspettare il 2020.

(Fonte: Eurogamer)

Gabriele Atero Di Biase
Diplomato al liceo classico e all'istituto alberghiero, giusto per non farsi mancare niente, Gabriele gioca ai videogiochi da quando Pac-Man era ancora single, e inizia a scriverne poco dopo. Si muove perfettamente a suo agio, nonostante l'imponente mole, anche in campi come serie TV, cinema, libri e musica, e collabora con importanti siti del settore. Mangia schifezze che lo fanno ingrassare, odia il caldo, ama girare per centri commerciali, secondo alcuni è in realtà il mostro di Stranger Things. Lui non conferma né smentisce. Ha un'inspiegabile simpatia per la Sampdoria.