Valve ha annunciato Steam Deck nella giornata di ieri e oggi Gabe Newell parla della macchina, del suo prezzo e degli obiettivi dell’azienda

Steam Deck è stata annunciata soltanto ieri, ma già si stanno sprecando fiumi di inchiostro (prevalentemente digitale) a riguardo, e sono tantissime le discussioni all’interno dell’industria videoludica e della community dei gamer. Una discussione importante però l’hanno dovuta affrontare anche in Valve. No, non è quella sul nome della console, e sul perché non si chiami Gabe Boy. Ha a che fare col prezzo.

Per Newell decidere il costo di vendita della console è stato un fattore critico, “doloroso, ma necessario”.

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Gabe Newell sul prezzo di Steam Deck

“Quello che volevo era prendere la console e pensare “Oh, funziona tutto, è tutto così veloce”, e poi il prezzo è stato secondario e doloroso. Ma la questione principale erano le performance e l’esperienza, erano quelle le più grandi e fondamentali preoccupazioni che ci guidavano. “

“Sapevamo che il fattore prezzo fosse molto importante, fin dall’inizio, e quindi abbiamo progettato la console con quello in mente, e abbiamo lavorato sodo per raggiungere il range indicato”, gli ha fatto poi eco Shreya Liu, hardware director di Valve.

L’obiettivo per Newell è stabilire una nuova categoria di all’interno dell’ecosistema esistente, in cui poter lavorare per anni insieme ad altre aziende. Steam Deck insomma è una sorta di test per vedere se espandere il mercato PC dando spazio alle console portatili possa essere vantaggioso sia per gli sviluppatori, sia per gli utenti.

“Per come la vediamo noi, se facciamo le cose per bene ne venderemo milioni di unità e stabiliremo una nuova categoria di prodotti che vedrà coinvolti sia noi che altre aziende, e la cosa avrà benefici a lungo termine per noi. Crediamo che questa cosa abbia senso con questa fascia di prezzi. Non abbiamo pensato “Oh, dobbiamo vendere otto giochi per ogni console altrimenti non ha senso”. Il nostro calcolo era più per vedere se questo fosse il giusto prodotto e un buon modo per testare che possa esserci del valore in entrambi i sensi nell’estendere l’ecosistema PC in questa direzione. Questa è la sfida, più di qualsiasi altra cosa”.

Che ne pensate delle parole di Gabe Newell?

(Fonte: VG 247)

Gabriele Atero Di Biase
Diplomato al liceo classico e all'istituto alberghiero, giusto per non farsi mancare niente, Gabriele gioca ai videogiochi da quando Pac-Man era ancora single, e inizia a scriverne poco dopo. Si muove perfettamente a suo agio, nonostante l'imponente mole, anche in campi come serie TV, cinema, libri e musica, e collabora con importanti siti del settore. Mangia schifezze che lo fanno ingrassare, odia il caldo, ama girare per centri commerciali, secondo alcuni è in realtà il mostro di Stranger Things. Lui non conferma né smentisce. Ha un'inspiegabile simpatia per la Sampdoria.