Morto Takao Yaguchi: il creatore di Sampei aveva 81 anni

Il padre di Sampei, il ragazzo pescatore, non c’è più: Takao Yaguchi è morto nel sonno, durante la notte del 20 Novembre. A darne la notizia è stata la figlia, Kaoru, attraverso un accorato messaggio diffuso via Twitter nelle scorse ore, che potete leggere qui di seguito.

“Sono Kaoru, la seconda figlia di Yaguchi.

Mio padre, Takao Yaguchi, è morto nel sonno, nella notte del 20 novembre, mentre la sua famiglia vegliava su di lui. Il cancro al pancreas era stato scoperto a maggio di quest’anno e abbiao combattuto la malattia per circa sei mesi. Dev’essere stato molto doloroso per lui ed è stato doloroso per me, ma ho fatto del mio meglio, senza mostrare lacrime. Era un padre fantastico e lo è stato fino alla fine. Grazie papà”.

takao yakuchi morto

Yaguchi iniziò a lavorare tardi rispetto ad altri mangaka, cominciando a disegnare a trent’anni, dopo una prima esperienza come impiegato presso una banca. Sampei, il ragazzo pescatore, non era altro che una proiezione della sua immagine e delle sue esperienze giovanili. La sua passione per la pesca e per l’aria aperta si rifletteva nella storia del giovane Sampei Nihira.

Il manga, pur parlando di pesca e della ricerca di nuove e più raffinate tecniche per apprendere come catturare i pesci, si focalizzava soprattutto sulla crescita interiore del giovane protagonista. La pesca era un modo come un altro per imparare la disciplina e l’autocontrollo, necessari per poter migliorare.

Il manga venne pubblicato tra il 1973 e il 1983 sulla rivista Shonen Magazine di Kodansha, ottenendo un grande riscontro di critica e pubblico. Non tardò molto la realizzazione di una serie animata, che ebbe successo anche da noi in Italia, composta da un totale di 109 episodi, trasmessi a partire dal 1980.

Federico Galdi
Genovese, classe 1988. Laureato in Scienze Storiche, Archivistiche e Librarie, Federico dedica la maggior parte del suo tempo a leggere cose che vanno dal fantastico estremo all'intellettuale frustrato. Autore di quattro romanzi scritti mentre cercava di diventare docente di storia, al momento è il primo nella lista di quelli da mettere al muro quando arriverà la rivoluzione letteraria e il fantasy verrà (giustamente) bandito.