AdBlock tentando di salvare il web potrebbe distruggerlo

adblockAdBlock, per chi non lo conoscesse, è uno strumento che elimina tutta la pubblicità dalle vostre pagine web. Avete capito bene: con pochi e semplici click, anche vostra nonna, potrà navigare sul web senza diventare la milionesima visitatrice di qualcosa e senza vincere nessun fantastico sfondo per iPhone. Rivoluzionario, magnifico, utile! Sì… cioè, utile è utile, forse è anche troppo utile. Adblock funziona così bene, che finisce per funzionare male. Chi segue il sito, avrà sicuramente letto il mio articolo: La pubblicità non è una cosa brutta, e infatti il bandolo della matassa sta proprio qui. Personalmente, nonostante l’enorme varietà di advertising sul web, riconosco solo due grandi categorie di pubblicità: quelle innocue e quelle nocive. Fermo restando che lo scopo di qualsiasi adv è quello di vendervi un prodotto, ritengo che le modalità con cui essa viene presentata al pubblico sia fondamentale. Molti spot, diciamocelo, sono incredibilmente fastidiosi. Quando la pubblicità viene utilizzata in maniera tale da limitare la fruizione del contenuto richiesto dall’utente è davvero da eliminare, insieme a quei siti pessimi che la propongono. Vi faccio un esempio. Siete un appassionato di calcio, e volete vedere una classifica dei goal più belli della storia… perfetto, trovate subito un sito che vi propone un video a riguardo. Cliccate sul video e finite su una pagina che parla di scommesse, ok avete le mani bucate e conoscete tutte le quote a memoria, ma non è questo il momento di sperperare i vostri soldi. Ok, tornate sulla pagina di prima… chissà, magari avete sbagliato a cliccare. Ci riprovate… stessa cosa. Guardate meglio. E notate che del tutto simile al tasto per far partire il video, c’era nascosta una piccola insidia… un banner pubblicitario, sotto al quale c’è un tasto piccolissimo “Procedi al video”, per poter effettivamente vedere il contenuto desiderato. Tanto alla fine si sa che era un goal di Maradona, ma questa è un’altra storia. Per vedere un semplice video, un contenuto banale come dei goal avete perso qualche minuto di tempo, vi siete sorbiti pubblicità inutili e ingannevoli e, se non vi foste armati di pazienza, vi sareste anche recati su di un altro sito pur di vedere quei benedetti goal. È o non è una pubblicità di merda questa qui? Lo è, lo è eccome, triste pensare che non sia nemmeno la più ingannevole.

When-it-Comes-to-Online-Ads-Too-Much-is-Not-a-Good-Thing
Se il web fosse popolato solo di siti del genere, Adblock sarebbe considerato il messia della navigazione sicura. Un profilattico tra noi e quel virus chiamato pubblicità. Per fortuna non è così. Adblock paradossalmente è utilizzato maggiormente dalle persone che non ne hanno bisogno, utenti più o meno esperti che sentono immediatamente la puzza di advertising ingannevole, in realtà Adblock è consigliato agli utenti un po’ più ingenui, incapaci di riconoscere un banner da un video. Di quelli che magari ricevono mille mail al giorno, su come ingrandire il proprio pene o, che ne so, da lontani parenti africani che vorrebbero lasciargli in eredità milioni di euro. Adblock serve a questa gente qui. Perché lo ribadiamo, Adblock è utilissimo.… perché allora odiarlo? Adblock per forza di cose, non lascia scampo a nessuna pubblicità, anche a quella più piccola e poco fastidiosa. Se egoisticamente pensate che anche un semplice banner debba sparire, vi sbagliate di grosso. Il web, e questa è la sua caratteristica migliore, offre migliaia di contenuti gratuitamente. Fermi, non sto parlando di materiale scaricato illegalmente, anzi, parlo proprio dei contenuti più disparati. Pensate a come è facile trovare dizionari di lingue straniere, come è facile leggere tutte le notizie dai nostri portali preferiti, com’è facile trovare quella ricetta che farà impazzire d’invidia la nostra collega. Insomma il web è pieno di roba utile, interessante e persino gratis. Al di fuori del web i dizionari, i giornali e i libri di cucina costano. Perché sul web è tutto gratuito? Ci siete arrivati? La pubblicità sul web è il prezzo che pagate per avere una mole indescrivibile di prodotti (perché di quello si tratta) gratuitamente! Ci sono milioni di persone, soprattutto di piccoli siti, che ogni giorno lavorano (perché è un vero e proprio lavoro) per produrre contenuti senza chiedere nulla in cambio. Magari sì, ci saranno siti che sfruttano in maniera ingannevole alcune forme di pubblicità, e quelli fosse per me andrebbero denunciati; però allo stesso tempo ci sono portali che offrono un servizio ottimo e gratuito, e in cambio chiedono di visionare, nemmeno attivamente, qualche banner e qualche breve video pubblicitario, senza essere invasivi e senza allontanarvi dai contenuti principali del sito. adblockAdblock sta distruggendo queste realtà. Molti portali si stanno già muovendo nella direzione del freemium, se non avete dimestichezza col termine, si tratta di offrire gratuitamente una parte dei propri contenuti e riservare la fetta più importante solo a utenti accreditati che pagano una piccola percentuale; che poi sarebbe la revenue delle pubblicità andate perse. L’esigenza di applicativi come Adblock è nata proprio perché, purtroppo, molti portali hanno, e lo fanno tutt’ora, approfittato della poca dimestichezza degli utenti, di conseguenza nella baraonda ci sono finiti in mezzo anche tutti quei portali che di ingannevole non hanno nulla. Passando invece a noi utenti, cosa possiamo fare? Schierarsi dai parte dei siti e subirci tutta la pubblicità con il rischio di rallentare le nostre pagine e finire in un loop infinito di advertising? Personalmente sono per un uso responsabile di Adblock, è possibile attivarlo/disattivarlo anche su siti specifici. Tutti quei siti che visitate giornalmente, che vi piacciono e che magari vi offrono in cambio contenuti di qualità, come notizie, video e ricette… beh, quei siti meritano la vostra “fiducia”; per tanto disattivate Adblock che due banner non fanno male a nessuno. A maggior ragione se quei contenuti che apprezzate, volete che non spariscano e che soprattutto restino gratuiti.