Tenet è stato un insuccesso per Warner

Nelle ultime ore il CEO di WarnerMedia, John Stankey, è tornato a parlare di Tenet, ammettendo quanto molti temevano: l’insuccesso del film.

Nel contesto della pandemia, con un gran numero di sale cinematografiche chiuse, il visionario film di Christopher Nolan non è riuscito a raggiungere gli obiettivi sperati. La quota agognata di 500 Milioni di Dollari è stata disattesa, avendo ripercussioni anche per i cinema che avevano riaperto.

Il film ha superato i 300 milioni, un buon risultato, ma comunque distante dagli obiettivi iniziali. Specie se si considera un dato: solo 45 Milioni sono giunti dai botteghini degli Stati Uniti. Insomma, nonostante Warner sia riuscita a contenere i costi di produzione (circa 200 milioni), non si può certo dire che la pellicola sia stata quel clamoroso successo di pubblico sperato.

Cosa che Stankey, nel corso dell’ultima riunione degli azionisti, ha ammesso. Senza nascondere un filo di tristezza nelle sue parole.

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“Non posso dirvi che ci siamo lasciati alle spalle l’esperienza di Tenet convinti di aver segnato un fuoricampo. Siamo felice di averlo fatto e pensiamo che il team di lavoro sia stato incredibilmente creativo. Tuttavia abbiamo anche imparato alcune cose da questa esperienza. Ovviamente se i cinema fossero stati aperti in tutta la nazione, specie se le sale fossero rimaste aperte in California e a New York, ora staremmo osservando i risulato con più flessibilità. Dove abbiamo fatto sentire maggiormente la nostra presenza abbiamo anche ottenuto risultati decisamente migliori”.

Pur nell’insuccesso e nello scarso riscontro del pubblico causato dalle chiusure l’esperienza di Tenet è da considerarsi positiva. Con la crisi ancora in atto difficilmente l’obiettivo dei 500 milioni verrà raggiunto. Tuttavia da parte di Warner possiamo riscontrare comunque una certa soddisfazione.

Come sempre lasciamo a voi lettori la parola. Cosa ne pensate di Tenet? Lasciateci un vostro commento.

(fonte: ScreenRant)

Federico Galdi
Genovese, classe 1988. Laureato in Scienze Storiche, Archivistiche e Librarie, Federico dedica la maggior parte del suo tempo a leggere cose che vanno dal fantastico estremo all'intellettuale frustrato. Autore di quattro romanzi scritti mentre cercava di diventare docente di storia, al momento è il primo nella lista di quelli da mettere al muro quando arriverà la rivoluzione letteraria e il fantasy verrà (giustamente) bandito.