The Protégé: il tridente Maggie Q, Michael Keaton e Samuel L. Jackson cerca di salvare il nuovo action thriller su Prime Video, dove la regia di Campbell fa il suo ma la sceneggiatura di Wenk zoppica

L’idea di Martin Campbell di nuovo alle prese con la regia di un action thriller, abbinata ad un cast con Michael Keaton e Samuel L. Jackson ad affiancare la ladykiller protagonista Maggie Q, non può che attirare l’attenzione di tutti gli amanti del genere.
È con queste buone promesse e tanta curiosità che ci accingiamo dunque alla visione di The Protégé su Prime Video, un ulteriore tassello in un catalogo sempre più ricco di interessanti novità tra i suoi “originali”.

Il prologo ci porta per brevi istanti nel 1991 in Vietnam, a Saigon, dove Moody (Samuel L. Jackson) trova una ragazzina, Anna, la quale si è nascosta in un armadio dopo aver fatto fuori i responsabili dello sterminio della sua famiglia. L’uomo la prende con sé e la cresce insegnandole i trucchi del “mestiere”, e così dopo 30 anni Anna (Maggie Q) e Moody sono una coppia di killer su commissione altamente qualificata.
Le prime battute di The Protégé ci regalano infatti intense sequenze action, con uccisioni per nulla banali e curate nel dettaglio da un maestro come Campbell e il suo team.

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The Protégé  prime video

“Come Gibson rotte”

Ma di lì a poco questa atmosfera di leggerezza viene bruscamente interrotta dal brutale omicidio di Moody, ucciso nella sua vasca da bagno con a fianco la sua nuova Gibson distrutta, e tutto lascia pensare che il colpevole sia il villain Rembrandt, interpretato da Michael Keaton.
È davvero così? Più passano i minuti, e più ci rendiamo conto che The Protégé è in realtà più complesso di quel che lascia credere inizialmente, e questo – quantomeno sulla carta – è un bene.

Anna non è una lady vendetta come tante, ma è una punitrice tosta che trasuda potere non necessariamente a tinte rosa, annichilendo il concetto di girl power fine a se stesso e regalandoci una protagonista degna di questo nome.

Dalla morte di Moody gli sviluppi narrativi spingono dunque in direzione delle indagini di Anna alla ricerca dei veri colpevoli, e l’intreccio con il Rembrandt di Keaton è probabilmente uno degli aspetti più interessanti di The Protégé. La chimica tra i due è palpabile ed è cinematograficamente ovvia, data la bellezza e il carisma di Maggie Q e l’affascinante presenza scenica di Michael Keaton, al netto dei suoi quasi 70 anni.

Si danno la caccia ma non sanno se vogliono prendersi davvero, regalandoci un piacevole antagonismo che alleggerisce il ritmo, mentre il film tende ad accartocciarsi su una varietà di scenari possibili, i quali appesantiscono inutilmente la trama: esattamente ciò a cui alludevamo poc’anzi accennando a una complessità positiva solo “sulla carta”.

The Protégé  prime video

Sulla carta in questione infatti si posa la pesante penna di Richard Wenk, e come spesso accade la sua sceneggiatura stringe i nodi anziché scioglierli via via, e in questo caso lo si nota ancor di più che nei suoi precedenti lavori come la saga di The Equalizer o Jack Reacher: Punto di non ritorno, più scorrevoli e lineari di un’opera come The Protégé.

Ad ogni modo a salvare la baracca ci pensa Campbell, girando scene in cui l’azione domina e violenza e sangue scorrono a galloni, rispettando in pieno gli stilemi del genere, grazie anche all’appoggio dei sovracitati protagonisti, a partire da Maggie Q, che con Nikita ha imparato a conoscere la vendetta e qui la mette in atto in maniera sublime mostrando i frutti dell’esperienza accumulata. Esperienza che rappresenta un sinonimo per le definizioni di Michael e Samuel L. Jackson, sempre a loro agio in un action thriller nudo e crudo.

Come detto, insomma, gli sviluppi finali lasciano un po’ a desiderare e date le ottime premesse The Protégé si sarebbe meritato un epilogo diverso, anche meno pensato ma più esplosivo. Tuttavia per chi ama l’entertainment puro si tratta comunque di 105 minuti intensi che meritano una chance.

The Protégé è su Amazon Prime Video dal 27 agosto 2021.

Tiziano Costantini
Nato e cresciuto a Roma, sono il Vice Direttore di Stay Nerd, di cui faccio parte quasi dalla sua fondazione. Sono giornalista pubblicista dal 2009 e mi sono laureato in Lettere moderne nel 2011, resistendo alla tentazione di fare come Brad Pitt e abbandonare tutto a pochi esami dalla fine, per andare a fare l'uomo-sandwich a Los Angeles. È anche il motivo per cui non ho avuto la sua stessa carriera. Ho iniziato a fare della passione per la scrittura una professione già dai tempi dell'Università, passando da riviste online, a lavorare per redazioni ministeriali, fino a qui: Stay Nerd. Da poco tempo mi occupo anche della comunicazione di un Dipartimento ASL. Oltre al cinema e a Scarlett Johansson, amo il calcio, l'Inghilterra, la musica britpop, Christopher Nolan, la malinconia dei film coreani (ma pure la malinconia e basta), i Castelli Romani, Francesco Totti, la pizza e soprattutto la carbonara. I miei film preferiti sono: C'era una volta in America, La dolce vita, Inception, Dunkirk, The Prestige, Time di Kim Ki-Duk, Fight Club, Papillon (quello vero), Arancia Meccanica, Coffee and cigarettes, e adesso smetto sennò non mi fermo più. Nel tempo libero sono il sosia ufficiale di Ryan Gosling, grazie ad una somiglianza che continuano inspiegabilmente a vedere tutti tranne mia madre e le mie ex ragazze. Per fortuna mia moglie sì, ma credo soltanto perché voglia assecondare la mia pazzia.