Il nuovo capitolo della saga Total War ambientato durante la celeberrima guerra di Troia

Il nuovo titolo della serie Total War non lascia spazio a equivoci e ci catapulta subito nel pieno di quello che è uno dei racconti epici e mitologici più conosciuti di sempre: la guerra di Troia. Total War: Troy infatti è ambientato subito dopo il rapimento di Elena da parte di Paride, il giocatore potrà scegliere se far parte dello schieramento acheo ed espugnare e conquistare la leggendaria Troia oppure schierarsi al fianco dei troiani ed opporsi alla politica espansionistica dei danai.

Fin da piccoli siamo sempre stati abituati a vedere la guerra di Troia dal punto di vista degli achei, il principale merito di questo titolo è quello di dare la possibilità al giocatore di scegliere da che parte schierarsi offrendo alternative interessanti per entrambi gli schieramenti. Ma come rendere accattivante dal punto di vista del videogiocatore una saga che ha visto sostanzialmente due grossi schieramenti l’uno contro l’altro per dieci anni? 

All’inizio della campagna strategica dovremmo scegliere l’eroe che guiderà la nostra fazione alla conquista, il team di sviluppo ha proposto per lo schieramento acheo la possibilità di scegliere tra Agamennone, Menelao, Achille o Ulisse; mentre per i troiani gli eroi selezionabili saranno Ettore, Paride, Enea o Sarpedonte. Ognuno di questi eroi è a capo di una fazione che ha delle caratteristiche specifiche e uno stile di gioco unico che renderanno l’esperienza di gioco avvincente ad ogni nuova partita.

Per meglio comprendere la tipologia di gioco di questo titolo marcato Total War occorre fare un piccolo approfondimento di tipo storico: per chi ricorda le vicende dell’Iliade rammenta che Agamennone non era il capo politico di tutta la Grecia, bensì il re più influente e potente di una grossa federazione formata da decine di piccoli regni, il merito di Agamennone è stato piuttosto quello di averle riunite tutte assieme; ad esempio Ulisse era un re egli stesso, solo che Itaca era una sorta di regno “vassallo” di Agamennone. Dalla parte troiana la situazione è analoga, Priamo richiama alla difesa di Troia tutti i suoi alleati e vassalli sparsi per quelle che oggi sono le regioni della Turchia. In questo modo le varie fazioni selezionabili si ritroveranno con molti alleati su cui poter fare affidamento, ma anche numerosi avversari da fronteggiare. Il merito di questo gioco è quello di aver reso in modo molto fedele questa dinamica che spesso sfugge all’osservatore.

total war

Parliamo invece delle novità di questo capitolo rispetto ai precedenti Total War: a differenza di tutti gli altri la gestione delle risorse e dell’economia è più complessa ma al tempo stesso molto più dinamica. Ogni Total War è caratterizzato dalla presenza di una risorsa principale (solitamente l’oro, anche se delle volte ne è presente una seconda che è il cibo) per la gestione economica del gioco, qui c’è una grossa novità: come nei vecchi strategici in tempo reale (RTS) abbiamo più tipi di risorse: cibo, legname, pietra, bronzo e oro; la combinazione di queste risorse è utilizzata attivamente per la costruzione di tutti gli edifici, ma non solo, anche per l’arruolamento e il mantenimento di nuovi soldati.

Qualora una fazione non avesse accesso a qualche tipo di materia prima si ritroverà a faticare sia nel processo di miglioramento edilizio sia nello dispiegamento sul campo di battaglia di unità d’élite. Questa nuova meccanica di gioco aggiunge molto più dinamismo all’interno delle partite, rendendo le conquiste dei territori assai più importanti, così come gli accordi commerciali per poter avere sempre ciò di cui si ha bisogno.

Non poteva mancare ovviamente la religione olimpica, nel poema omerico spesso gli Dei sono presenti e influenzano anche attivamente l’andamento della guerra. Questo aspetto è reso possibile tramite la presenza di un pannello apposito dove il giocatore potrà interagire con tutti i principali Dei dell’Olimpo. Con rituali e preghiere i giocatori potranno ricevere bonus specifici in base al dio venerato. Ogni divinità fornirà dei vantaggi peculiari e potrà influenzare la propria partita in una certa direzione, ad esempio venerando Poseidone si avranno bonus inerenti agli scontri e agli spostamenti in mare, così come venerando Ares alcune unità militari riceveranno dei vantaggi sostanziali in combattimento.

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Per i veterani della saga, Total War: Troy è un gioco che si basa sul classico binomio strategico e tattico di tutti i Total War; per chi invece non conosca nessun gioco di questa serie, si tratta appunto di un gran strategico a turni, le cui battaglie però hanno lo stile di un tattico in tempo reale. Si tratta di un’eccellente sinergia ormai ben rodata e che ha debuttato nel mondo videoludico nell’ormai lontano 2000 con Shogun Total War, da allora le meccaniche di gioco non hanno ricevuto chissà quali stravolgimenti di sorta, ma solo piccoli miglioramenti avvenuti di volta in volta per ottimizzare le dinamiche di gameplay.

In questo Total War tuttavia lo stile di gioco sarà leggermente diverso, a seconda della preferenza del giocatore di scegliere la parte troiana o achea si avranno partite sensibilmente differenti. Per fare alcuni esempi: la fazione di Ettore non potrà attaccare la città di Troia (rappresentata da una fazione a sé e governata dal re Priamo), ma avrà il compito di formare una grande alleanza difensiva anti-achea, più membri avrà questa alleanza e maggiori saranno i bonus per Ettore; di contro la fazione di Agamennone avrà delle opzioni uniche nella diplomazia volte a poter formare una grossa federazione così da unire tutti gli achei sotto un’unica bandiera. Questi sono solamente due esempi di come lo stile di gioco possa variare a seconda della scelta della fazione, gli stessi Ulisse, Achille, Paride o Enea avranno per ciascuno delle meccaniche riservate così da non rendere mai ogni partita uguale alla precedente.

I già menzionati eroi ovviamente saranno presenti nelle battaglie campali e potranno utilizzare al meglio tutte le loro abilità di combattenti epici, aggiungendo un po’ di pepe all’interno delle battaglie che mantengono lo stile dei precedenti capitoli della saga. La presenza di unità eroiche e bestie mostruose è una dinamica che aveva già visto il suo ingresso nel mondo dei Total War già con Warhammer Total War, in questo capitolo avremmo gli epici duelli della mitologia greca assieme a scontri campali in cui potranno essere presenti anche bestie mitologiche come ciclopi o minotauri.

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L’unica pecca del gioco la si può trovare nella scelta estetica dei costumi e delle armature un po’ troppo pacchiane e abbastanza differenti da quello che potevano essere state realmente, così come la scelta di truccare eccessivamente il viso di Elena. Se confrontiamo i costumi del gioco con le fonti storiche e archeologiche ci sono delle differenze abbastanza marcate, una critica che onestamente va fatta visto che tutti i titoli Total War si sono sempre distinti per un’ottima rappresentazione storicamente veritiera degli uomini.

Ad esempio in Shogun 2 o Rome 2 la rappresentazione dei legionari o dei samurai era stata a dir poco eccellente, qui forse è stato osato un po’ troppo. Ma a parte questa piccola magagna estetica si tratta di un ottimo gioco che fa fede al nome che porta e che, come tutti i Total War, è pronto ad offrire centinaia di ore di gioco.

Valerio Tinalli
Laureato in storia medievale e consumatore abituale di videogiochi a tema storico, deformazione professionale, quindi strategici, tattici e così via. Oltre a questo non manca nemmeno la passione per il G.D.R., di qualunque forma sia. Se questo non basta a completare il quadro, si aggiungano anche una passione per Dylan Dog, Tolkien e Lovecraft. Ma nonostante tutto, l'interesse principale rimane comunque la rappresentazione della storia in tutti i prodotti culturali. Sul comodino tengo sempre Clausewitz, giusto per tenere alto lo spirito prussiano.