Tua per sempre chiude la trilogia di film mainstream che hanno riscoperto il romanticismo con Lara Jean

Anche Netflix porta a conclusione le proprie trilogie. Quella di Lara Jean è stata una parabola che si è consumata presto, nel giro di soli quattro anni, per tre film che ne hanno segnato la ricerca amorosa, le incertezze delle relazioni e i cambiamenti del futuro. Così, dopo il successo di Tutte le volte che ho scritto ti amo nel 2018, ecco la protagonista dei libri di Jenny Han procedere con il secondo capitolo P.S. Ti amo ancora nel 2020 e chiudere il proprio percorso nel 2021 con Tua per sempre, punto che per la giovane Lara Jean è soltanto l’inizio del resto della propria vita.

Il film presenta una squadra ormai ben congegnata guidata dal regista Michael Fimognari, il quale ha accompagnato la protagonista fin dalle sue iniziali fantasie romantiche per arrivare alla consapevolezza delle scelte che comporta diventare adulti, mantenendo un po’ quell’illusione trasognante che ha contraddistinto da sempre il personaggio.

Le preoccupazioni della liceale Lara Jean (Lana Condor) non riguardano più, arrivata alla terza pellicola, l’avere un ragazzo o dover decidere chi avere accanto. La sua relazione stabile con l’affettuoso Peter (Noah Centineo) è un’ancora di amore e sicurezza per la ragazza, la quale andrà a sgretolandosi quando l’università di Standford non ammetterà la studentessa al suo corso di letteratura.

Università per cui Peter stesso ha una borsa di studio e in cui i giovani avevano programmato di andare insieme per cominciare a trascorrere il resto della loro vita. Questi, però, non sembrano essere i piani che il futuro ha riservato a Lara Jean, che potrebbe rimanere sorpresa da ciò che non aveva considerato.

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Le fiabe romantiche e pastellate di Lara Jean

Arrivando dalla delusione cocente del secondo film basato sulla serie di romanzi dedicati alla giovane protagonista, Tua per sempre aveva il doppio compito di risanare una trilogia che aveva ricevuto un brutto contraccolpo lì nel suo centro, nonché donare un soddisfacente addio all’adolescenza della sua Lara Jean.

L’impegno è stato svolto di miglior grado rispetto alla scrittura del film precedente, passata nella mani di Katie Lovejoy, la quale ha soffiato una ventata di freschezza e ristabilito l’adorabilità dei personaggi, misteriosamente scomparsa nella seconda pellicola. 

Quello che si è voluto con Tua per sempre è stato il riscoprire il piacere della semplicità ogni volta meravigliosamente pastellata nei film su Lara Jean. Cercare di ricalcare la felicità romantica tanto agognata nella prima pellicola, questa volta mettendola in dubbio non più in riferimento, ancora una volta, alle lettere e ai ragazzi a cui la protagonista ha “scritto ti amo”, ma dirigendola verso l’amore e le aspirazioni che la ragazza ha per se stessa.

Mossa che, nell’impalcatura generale dell’opera, ripercorre gli intenti del libro da cui è tratta, rimaneggiandoli al proprio interno e stravolgendoli per ridonare ai suoi personaggi un’unità e un coinvolgimento per il pubblico, che possa così affiancarli in queste battute finali.

Tua per sempre e la parte più difficile di diventare grande: dover decidere

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Ciò che ha caratterizzato la serie di Tutte le volte che ho scritto ti amo è l’esaltazione di un sentimentalismo che anche il cinema romance di stampo prettamente mainstream aveva cominciato ad abbandonare e che invece i film di Michael Fimognari non hanno mai avuto paura di presentare come vero e proprio endorsement a base di zucchero e trame smielate.

Segni ritrovati con dolcezza in Tua per sempre, pur nella prospettiva di un capovolgimento delle narrative che vogliono i soliti lei e lui graziati dal superamento delle avversità, questa volta al contrario destinati ad attraversarle insieme, tentando di rendere il sogno, l’illusione, la speranze d’amore un avvenire concreto. 

Tua per sempre ha quindi il merito di aver ritrovato una Lara Jean persa e che, nel momento di più grande indecisione della sua vita, impara che le rom-com sono solo il principio di quello che, un giorno, sarà la propria esistenza. E che sta a noi, ogni volta, doverne scrivere il copione, anche se questo significa decidere.

Decidere di pensare a noi stessi. Decidere di seguire quello che sentiamo, non condizionato dai sentimenti per una persona. Decidere di amare, perché stare insieme può essere destino, ma è poi l’impegno a mantenere uniti. Decidere di vivere la propria storia romantica, perché siamo noi ad aver deciso che, quella, sarà la nostra realtà.