Alan Moore torna a schierarsi contro i fumetti e i cinecomic: “hanno rovinato il cinema”. Vediamo insieme l’accusa dell’autore

Alan Moore è tornato a parlare del mondo di cui è stato protagonista per anni, spiegando perché oramai non lo riconosca praticamente più: l’autore, durante una recente intervista per promuovere il film The Show, ha detto di non voler più avere a che fare coi fumetti, né tantomeno coi cinecomic.

“Non mi interessano più”, ha iniziato Moore, che ne ha un po’ per tutti: “Ho fatto fumetti per più di quarant’anni prima di ritirarmi, finalmente. Quando sono entrato nell’industria dei fumetti, la grande attrattiva era che si trattava di un medium volgare, era stato creato per intrattenere la classe operaia, in particolare i bambini. Adesso l’industria è cambiata, sono “graphic novel”, ed è pensata e prezzata per un pubblico della middle class. Non ho niente contro di loro, ma non è stato pensato per diventare un passatempo per uomini di mezza età. Doveva essere un medium per gente che non ha molti soldi.”

alan moore fumetti cinecomic

L’artista è poi passato a lamentarsi dei cinecomic: “La maggior parte delle persone paragona i fumetti ai film con i supereroi. Questo aggiunge un altro livello di difficoltà per me. Non ho visto un cinecomic dai tempi del primo Batman di Tim Burton. Hanno rovinato il cinema, e la cultura. Diversi anni fa ho detto che mi sembrava un campanello d’allarme vedere centinaia di migliaia di adulti in fila per vedere personaggi creati 50 anni fa per intrattenere ragazzini dodicenni. Sembrava presagire una specie di volontà di scappare dalla complessità del mondo moderno, e tornare a ricordare l’infanzia in maniera nostalgica. Mi sembrava pericolosa, stava rendendo la popolazione infantile.”

E visto come tirano tuttora ai botteghini e non solo le varie operazioni nostalgia, forse tutti i torti l’autore non li ha, anche se poi si è prodigato in una bizzarra correlazione tra la vittoria di Trump alle elezioni del 2016 e quella della Brexit in Gran Bretagna, e il fatto che in classifica ci fossero 6 cinecomic nelle prime 12 posizioni.

Ma Alan Moore li guarda i cinecomic? “Oddio no, non ne guardo nessuno. Tutti questi personaggi sono stati rubati ai loro creatori originali, tutti loro. Hanno una lunga linea di fantasmi alle spalle. Nel caso dei film Marel, Jack Kirby. Io non ho interesse nei supereroi, erano una cosa inventata negli anni ’30 per i bambini, ed erano perfetti per quello. Ma se cerchi di fare una cosa del genere per il mondo adulto, credo che diventi un po’ grottesco.”

Che ne pensate delle sue parole? Condividete questa carica frontale nei confronti dei cinecomic?

(Fonte: Deadline)

Gabriele Atero Di Biase
Diplomato al liceo classico e all'istituto alberghiero, giusto per non farsi mancare niente, Gabriele gioca ai videogiochi da quando Pac-Man era ancora single, e inizia a scriverne poco dopo. Si muove perfettamente a suo agio, nonostante l'imponente mole, anche in campi come serie TV, cinema, libri e musica, e collabora con importanti siti del settore. Mangia schifezze che lo fanno ingrassare, odia il caldo, ama girare per centri commerciali, secondo alcuni è in realtà il mostro di Stranger Things. Lui non conferma né smentisce. Ha un'inspiegabile simpatia per la Sampdoria.