Le produzioni Marvel sono venate di razzismo? Parla Anthony Mackie

Il tema del razzismo nelle produzioni di intrattenimento americane sta tenendo banco in questi giorni, coinvolgendo anche la Marvel per mezzo di Anthony Mackie.

Nel corso di una lunga conversazione avvenuta su Variety nella rubrica Actors on Actors, il nuovo Captain America ha a lungo parlato delle produzioni dei Marvel Studios, evidenziando quella che, a modo suo, è una forma di razzismo.

Quando uscirà The Falcon e il Winter Soldier, sarò io il protagonista. Quando uscirà Snowpiercer, sarai tu il protagonista” ha detto all’attore Daveed Diggs. “Abbiamo il potere e la capacità di interpretare questi ruoli. Tuttavia mi ha davvero infastidito il fatto che io abbia girato sette film Marvel in cui ogni produttore, ogni regista, ogni stuntman, ogni costumista, ogni road-agent, ogni singola persona fosse bianca. Ma quando è stato realizzato Black Panther, abbiamo avuto un regista nero, un produttore nero, un costumista nero, un coreografo nero. E ritengo che questo sia più razzista di ogni altra cosa. Perché se puoi assumere solo i neri per il film “nero”, stai dicendo che non sono abbastanza bravi quando hai un cast prevalentemente bianco?”.

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Per l’attore il discorso è molto semplice. Si tratta solo di “assumere la persona migliore per il lavoro. Anche se ciò significa che avremo le migliori donne, o che otterremo i migliori due uomini al comando”.

Alle parole del novello Cap fanno eco le parola di Victoria Alonso, la quale ha affermato, in un recente Q&A su Reddit “Posso dirvi che stiamo lavorando attivamente per rendere il nostro universo il più vario e inclusivo possibile. Siate pazienti con noi. Abbiamo molto da farvi vedere in futuro”.

Lasciamo la parola a voi. Che cosa ne pensate delle dichiarazioni di Anthony Mackie sul razzismo nelle produzioni Marvel? Lasciateci un commento!

(fonte: Hindustantimes.com)

Federico Galdi
Genovese, classe 1988. Laureato in Scienze Storiche, Archivistiche e Librarie, Federico dedica la maggior parte del suo tempo a leggere cose che vanno dal fantastico estremo all'intellettuale frustrato. Autore di quattro romanzi scritti mentre cercava di diventare docente di storia, al momento è il primo nella lista di quelli da mettere al muro quando arriverà la rivoluzione letteraria e il fantasy verrà (giustamente) bandito.