Eric Kripke aggiorna i fan sullo stato dei lavori della terza stagione di The Boys

The Boys è certamente una delle serie di maggiore successo degli ultimi anni e i fan attendono con trepidazione la terza stagione dello show diretto da Eric Kripke. Proprio il regista e sceneggiatore è tornato a parlare del suo prodotto, raccontando nel corso di un’intervista a Deadline come si stanno svolgendo i lavori della nuova stagione.

“Siamo nel bel mezzo delle riprese. Abbiamo appena superato la metà da un paio di settimane. Quindi, siamo in piena produzione. Sta succedendo di tutto. Ho attraversato la quarantena e sono stato sul set per circa tre settimane e mezzo, solo all’inizio, per far partire tutti. Ma da quando è finita sono sempre sul set di Los Angeles”.

Kripke ha anche spiegato alcune delle difficoltà di produzioni dovute alla pandemia. “Non posso certo dire che sia stata la mia esperienza di produzione preferita. Non è una sola cosa, ma è una grande quantità di piccole cosa fastidiose che si accumulano tutte insieme. Alla troupe non è permesso bere acqua sul set. Quindi ogni due o tre ore devi dare loro venti, trenta minuti di pausa solo per poter bere un po’ d’acqua. E questa è un’ora, un’ora e mezza della tua giornata che perdi, ogni singolo giorno”.

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Cosa vedremo nella terza stagione di The Boys? Piccole anticipazioni nelle parole di Kripke

Ovviamente la domanda più frequente per il regista è cosa conterrà la terza stagione dello show ispirata ai fumetti di Garth Ennis. Se non è possibile fare spoiler, Kripke ha comunque potuto dare qualche piccola anticipazione sullo show.

“Siamo certamente uno show politico e satirico. Volevamo esplorare sia la storia recente della Vought, la compagnia presente nello show, ma volevamo farlo anche attraverso la storia recente degli Stati Uniti”.

“Un grande elemento dei fumetti sono i flashback della seconda guerra mondiale e del Vietnam. L’ho sempre adorato perché hai potuto vedere come il fenomeno dei supereroi abbia influenzato non solo il presente, ma anche diverse parti del passato. E così abbiamo questo personaggio, Soldier Boy, interpretato da Jensen Ackles, che è in circolazione dalla seconda guerra mondiale ed è stato il primo supereroe di Vought. Attraverso di lui e attraverso la sua storia, siamo in grado di esplorare molto della storia del nostro paese”.

“Nelle stagioni precedenti l’uomo nero di cui aver paura erano “I terroristi stanno venendo a prenderti”. Ora questo concetto si è incancrenito in modo molto più inquietante, diventando “Il tuo vicino sta venendo a prenderti”. E questo è spaventoso per me, vedere come la politica ci stia mettendo l’uno contro l’altro. Per questo vogliamo esplorare cosa voglia direre vivere realmente in America”.

(fonte: Deadline)

Federico Galdi
Genovese, classe 1988. Laureato in Scienze Storiche, Archivistiche e Librarie, Federico dedica la maggior parte del suo tempo a leggere cose che vanno dal fantastico estremo all'intellettuale frustrato. Autore di quattro romanzi scritti mentre cercava di diventare docente di storia, al momento è il primo nella lista di quelli da mettere al muro quando arriverà la rivoluzione letteraria e il fantasy verrà (giustamente) bandito.