Il poster di Cuties rappresenta in maniera troppo provocante le undicenni? La risposta di Netflix

È nata una polemica attorno al nuovo film Netflix, la produzione francese Cuties, accusata di sessualizzare delle bambine di undici anni.

La pellicola racconta la storia di Amy, una ragazzina undicenne con la passione per il twerking che sogna di entrare a far parte di un corpo di ballo di sue coetanee. Per farlo dovrà scontrarsi con le convinzioni religiose della sua famiglia, fermamente contraria a questa sua ambizione.

La polemica è nata soprattutto attorno al poster promozionale, accusato di sessualizzare troppo le giovani protagoniste.

Cuties netflix
Un’immagine del poster sotto accusa

L’immagine è stata considerata troppo “provocante” per delle ragazzine, cosa che ha immediatamente scatenato un’ondata di indignazione verso la società di Reed Hastings da parte della Parents Television Council. Un’altra polemica si è consumata attorno al messaggio sbagliato, rispetto al contenuto della pellicola, vincitrice di un premio al Sundance Film Festival.

Non si sono quindi fatte attendere le scuse di Netflix, che ha ritirato immediatamente il poster e diffuso via social il seguente messaggio.

“Siamo profondamente dispiaciuti per l’artwork inappropriato che abbiamo diffuso per Mignonnes/Cuties. Non andava bene e non era nemmeno rappresentativo di questa pellicola francese vincitrice al Sundance. Abbiamo aggiornato l’immagine e la descrizione”.

C’è da chiedersi se la marcia indietro di Netflix basterà a sedare le polemiche. Non è da escludere che la polemica possa continuare, per il semplice fatto che il sito di streaming abbia scelto di utilizzare quella immagine. Lasciamo a voi la parola. Cosa ne pensate di questa scelta? Lasciateci un commento.

Federico Galdi
Genovese, classe 1988. Laureato in Scienze Storiche, Archivistiche e Librarie, Federico dedica la maggior parte del suo tempo a leggere cose che vanno dal fantastico estremo all'intellettuale frustrato. Autore di quattro romanzi scritti mentre cercava di diventare docente di storia, al momento è il primo nella lista di quelli da mettere al muro quando arriverà la rivoluzione letteraria e il fantasy verrà (giustamente) bandito.