Breve storia del suono d’apertura di Netflix, che sarebbe potuto essere il verso di una capra. Sì, davvero

Avete presente quel suono, ormai iconico, che sentiamo all’apertura di Netflix, o appena prima dell’inizio di un suo prodotto? Il vicepresidente Todd Yellin ha spiegato la sua origine in un recente podcast, ed è piuttosto particolare.

Quel “ta-dum” che ora siamo abituati a sentire infatti, ha seriamente rischiato di essere… il verso di una capra. Come ha spiegato Yellin, si era alla ricerca di un suono che gridasse “Netflix”, che facesse capire subito che si trattasse di un prodotto della celebre piattaforma streaming.

“Mi piaceva il suono di una capra. Era divertente, era sfizioso. Sarebbe stata la nostra versione di Leo the Lion”, ha detto, riferendosi al celebre leone che ruggisce, divenuto simbolo indistinguibile di MGM.

netflix suono apertura

Per fortuna però alla fine si è optato per qualcosa di diverso. Nel podcast Twenty Thousand Hertz, Yellin era ospite di Dallas Tyler, insieme al sound designer Lon Bender, vincitore tra l’altro di un Premio Oscar, che era stato ingaggiato da Netflix per creare quel particolare suono.

Bender ha spiegato di aver tentato di creare qualcosa che facesse pensare allo spettatore “Wow, sto per vedere una chicca”. L’origine stessa del “ta-dum” è piuttosto particolare, e pare che l’idea sia venuta al compositore dal suono del suo anello di matrimonio, caduto su un mobile di legno.

Come “ingredienti” sono stati usati anche il suono rallentato di un’incudine e quello di una chitarra elettrica montato al contrario. Il risultato è stato scelto tra una trentina di pretendenti, dai quali erano stati presi poi tre “finalisti”: il “ta-dum” ha vinto, battendo la capra e un suono che ricordava quello delle bolle d’acqua.

Sarà stata la scelta giusta? Voi che ne pensate? Vi piace il suono d’apertura di Netflix o avreste preferito… la capra?

(Fonte: EW)

Gabriele Atero Di Biase
Diplomato al liceo classico e all'istituto alberghiero, giusto per non farsi mancare niente, Gabriele gioca ai videogiochi da quando Pac-Man era ancora single, e inizia a scriverne poco dopo. Si muove perfettamente a suo agio, nonostante l'imponente mole, anche in campi come serie TV, cinema, libri e musica, e collabora con importanti siti del settore. Mangia schifezze che lo fanno ingrassare, odia il caldo, ama girare per centri commerciali, secondo alcuni è in realtà il mostro di Stranger Things. Lui non conferma né smentisce. Ha un'inspiegabile simpatia per la Sampdoria.