Sony annuncia i rimborsi per Cyberpunk 2077

Anche Sony si arrende: Cyberpunk 2077 è stato rimosso dagli store e presto inizieranno i rimborsi per il gioco di CD Projeket Red.

La notizia è stata diffusa tramite i canali social della major videoludica, che ha annunciato la sua intenzione di restituire il denaro agli utenti che ne faranno richiesta.

“Sony International Entertaiment si impegna a garantire un alto livello di soddisfazione del cliente e inizieremo a offrire un rimborso completo a tutti i giocatori che hanno acquistato Cyberpunk 2077 tramite PlayStation Store e desiderano un rimborso. Visitare il collegamento per avviare il rimborso”.

Un netto cambio di rotta rispetto al passato, quando Sony non sembrava voler concedere rimborsi per Cyberpunk 2077. La politica del colosso giapponese infatti, è quella di elargire rimborsi solamente se il prodotto in questione non viene avviato, e ovviamente non era questo il caso dei tanti utenti che hanno scritto chiedendo di riavere i propri soldi. Una politica che si è evidentemente scontrata con la dura realtà.

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Cyberpunk 2077: un bagno di sangue per le azioni di Cd Projekt Red

Non è solo la questione dei rimborsi a tenere banco nel caso di Cyberpunk 2077. Nelle ultime ore un’analisi di Bloomberg rivela come CD Projekt Red si trovi di fronte a una vera e propria crisi. Le azioni della software house sono infatti in netto calo dopo gli eventi legati al lancio problematico del titolo.

Secondo quando riportato il valore delle quote detenuto dagli azionisti di maggioranza è sceso sotto i 3 miliardi di $ , una perdita pari al 34%. Sarebbero stati insomma bruciati guadagni pare a un miliardo di dollari nel giorno di una settimana. Un danno incalcolabile, che i rimborsi di Sony potrebbero solo acuire.

Federico Galdi
Genovese, classe 1988. Laureato in Scienze Storiche, Archivistiche e Librarie, Federico dedica la maggior parte del suo tempo a leggere cose che vanno dal fantastico estremo all'intellettuale frustrato. Autore di quattro romanzi scritti mentre cercava di diventare docente di storia, al momento è il primo nella lista di quelli da mettere al muro quando arriverà la rivoluzione letteraria e il fantasy verrà (giustamente) bandito.