Il First Playable Fund è realtà: IIDEA esprime soddisfazione. Vediamo insieme come funziona.

IIDEA – Italian Interactive Digital Entertainment Association, per intenderci l’associazione che rappresenta l’industria dei videogiochi in Italia, ha accolto con favore l’introduzione del First Playable Fund, ossia un fondo per aiutare gli sviluppatori di videogiochi nel cosiddetto Decreto Rilancio appena approvato.

“Dopo le indiscrezioni dei giorni scorsi, siamo felici di confermarvi che la misura di sostegno agli sviluppatori italiani di videogiochi, su cui abbiamo lavorato in prima linea come Associazione, è stata approvata nel testo definitivo del DL Rilancio pubblicato in Gazzetta Ufficiale. Siamo orgogliosi di questo risultato e fiduciosi che potrà portare nuova linfa per lo sviluppo dell’industria italiana.” si legge nel post dell’associazione su Facebook.

first playable fund

La misura del valore di 4 milioni di euro per il 2020, finanzierà i prototipi di videogiochi e sosterrà lo sviluppo dell’industria nazionale.

Si legge nel testo del Decreto:

“Il First Playable Fund sarà destinato a sostenere le fasi di concezione e pre-produzione dei videogiochi, necessarie alla realizzazione di prototipi, tramite l’erogazione di contributi a fondo perduto, riconosciuti nella misura del 50 per cento delle spese ammissibili, e per un importo compreso dai 10.000 euro e 200.000 euro per singolo prototipo.”

Come sarà possibile accedere ai contributi e come saranno erogati questi ultimi sarà poi deciso in un successivo decreto, ma di sicuro si tratta di una notizia importante per il settore videoludico in Italia, che vede finalmente riconoscersi dei diritti e delle misure studiate appositamente.

Insomma finalmente anche l’industria dell’intrattenimento digitale italiana viene in qualche modo riconosciuta e anzi, le viene data importanza, con dei finanziamenti a fondo perduto che le permettano non solo di sopravvivere, ma anche di farsi valere nel panorama internazionale.

Anche nel Regno Unito ad esempio è stato attuato lo UK Games Fund, una misura simile, che ha avuto un impatto molto positivo su molti sviluppatori inglesi, soprattutto piccoli e medi.

 

Gabriele Atero Di Biase
Diplomato al liceo classico e all'istituto alberghiero, giusto per non farsi mancare niente, Gabriele gioca ai videogiochi da quando Pac-Man era ancora single, e inizia a scriverne poco dopo. Si muove perfettamente a suo agio, nonostante l'imponente mole, anche in campi come serie TV, cinema, libri e musica, e collabora con importanti siti del settore. Mangia schifezze che lo fanno ingrassare, odia il caldo, ama girare per centri commerciali, secondo alcuni è in realtà il mostro di Stranger Things. Lui non conferma né smentisce. Ha un'inspiegabile simpatia per la Sampdoria.