Nel nuovo appuntamento di Full Metal Bugs, l’entomologo Fulvio Giachino analizza lo Sciame di Love, Death & Robots

ciame è il sesto episodio della terza stagione di Love, Death & Robots (2019 – 2022), serie antologica di animazione prodotta da Netflix. Ogni episodio è realizzato da un diverso team creativo e i generi trattati spaziano dall’horror, alla fantascienza, alla commedia. Al pari degli stili, anche le tematiche e i toni della serie variano da episodio a episodio ed è possibile trovarsi immersi in orrori lovecraftiani, assistere ad agricoltori al comando di power suits che respingono invasori alieni o ancora essere testimoni della ribellione di elettrodomestici hi-tech.

Sciame è tratto dal racconto fantascientifico Swarm di Bruce Sterling, pubblicato per la prima volta in The Magazine of Fantasy & Science Fiction dell’aprile 1982.

Protagonisti della vicenda sono la dottoressa Galina Mirny e il dottor Simon Afriel; la prima è una ricercatrice che studia lo Sciame, all’interno del cui Nido vive da molto tempo. Lo Sciame è una specie aliena che occupa alcuni asteroidi nello spazio profondo, all’interno dei quali ha fondato le proprie colonie.; il Nido di questi alieni si presenta come un immenso sistema di camere collegate tra di loro da una vasta rete di gallerie scavate negli asteroidi stessi, e al suo interno troviamo i milioni di individui che compongono lo Sciame.

Questa colonia aliena è organizzata in modo analogo a quelle degli insetti eusociali del mondo reale dai quali Sterling prima e gli autori dell’episodio poi, han tratto ispirazione. Lo Sciame può quindi essere visto come una versione fantascientifica dei superorganismi terrestri, quali ad esempio le colonie delle api da miele, delle formiche o delle termiti; ma cosa sono i superorganismi?

Con questo termine, in entomologia e in sociobiologia, si indicano le colonie di quegli animali (detti eusociali) che si comportano come una singola entità suddivisa tra più organismi e non soltanto come un gruppo di animali che vive insieme come, ad esempio, un branco di mammiferi. Il superorganismo è una struttura biologica che, per analogia, può essere paragonata a quello che per noi umani è l’organismo: laddove quest’ultimo è composto da cellule che formano tessuti che a loro volta compongono organi, un superorganismo è formato da individui (insetti in questo caso) che nel loro insieme e attraverso relazioni e comunicazione funzionano come un organismo unitario.

Lo Sciame di Love, Death & Robots, al pari dei superorganismi reali, è suddiviso in caste di individui specializzati in differenti compiti, quali ad esempio la riproduzione, la difesa della colonia, la cura della prole o la coltivazione dei funghi dei quali la specie aliena si nutre.

La regina. Cuore del Nido. Qualsiasi casta di operaia sia necessaria, lei la può creare. l’intero nido è una meraviglia di automazione genetica.

Cuore pulsante e riproduttivo del Nido è la regina, la casta riproduttiva, organismo dedito esclusivamente alla produzione di uova, dalle quali nasceranno individui appartenenti alle differenti caste, prodotti in base alle necessità della colonia. In un superorganismo reale, la regina (o la coppia reale nel caso delle termiti) ha come unico ruolo quello di permettere l’ampliamento e la prosecuzione della colonia grazie alla produzione di nuova prole.

In modo simile a quanto vediamo nell’episodio di Love, Death & Robots, negli insetti eusociali la casta riproduttiva produce uova dalle quali nasceranno nuovi individui, ma la cosa più stupefacente è forse il modo in cui viene determinata la maturazione di un esemplare in un adulto appartenente a una specifica casta. Prendendo come esempio le api da miele, dalle uova deposte dalla regina nasceranno larve con il potenziale per trasformarsi sia in individui non fertili (ossia operaie1) sia in individui fertili (ossia nuove regine). Per produrre una regina, le api operaie addette alla cura della prole nutriranno una o più larve in modo differente rispetto alle altre; questa differente condizione ambientale farà sì che le larve in questione si sviluppino in regine e non in operaie.

Operaia di Atta cephalotes (Foto di Tomas Tamburi – Allevamento privato)

Da un punto di vista genetico non vi è differenza tra le due caste: le differenze morfologiche e fisiologiche tra un’operaia e una regina sono date unicamente da come e da quali geni si attivano durante lo sviluppo della larva. Questo fenomeno è noto come plasticità fenotipica: esso è regolato da fattori ambientali che spaziano dall’alimentazione durante lo stadio immaturo dell’individuo, alla temperatura, all’umidità, alla concentrazione di feromoni all’interno del nido. Al contrario di quanto comunemente si crede, inoltre, la casta riproduttiva negli insetti sociali non ha alcun ruolo “direttivo” verso la casta operaia. Le “decisioni” all’interno di un superorganismo sono prese dai singoli individui, sotto forma di risposte “automatiche” date in base ai diversi stimoli provenienti dall’ambiente, senza alcun ordine impartito da un supposto individuo di rango superiore, quale può essere la regina.

La casta operaia, si occupa di portare a termine tutti i compiti che permettono alla colonia di sopravvivere e prosperare, dalla raccolta del cibo alla difesa del nido alla cura della prole. In un superorganismo, differenti generazioni di individui si sovrappongono ed è quindi possibile riscontrare nello stesso momento insetti a diversi stadi di sviluppo. Strettamente connesso a questo aspetto, vi sono le cosiddette cure alloparentali: sono le operaie mature ad occuparsi della cura delle compagne di nido immature, nutrendole e accudendole. Questi aspetti li possiamo riscontrare nello Sciame alieno, dove viene evidenziata l’esistenza di centinaia di caste specializzate in differenti compiti, dalla difesa del Nido alla costruzione dello stesso, alla coltivazione dei funghi di cui gli alieni si nutrono.

In Sciame, la dottoressa Mirny ha appreso come comunicare con alcuni degli individui dello Sciame, nonostante nessuno di essi utilizzi un linguaggio paragonabile a quello umano. In una scena dell’episodio, la ricercatrice chiede del cibo ad alcune operaie in modo decisamente particolare: toccando la testa di uno degli alieni, questi rigurgita del cibo che viene offerto alla dottoressa e questo aspetto trova, nuovamente, un corrispettivo nei superorganismi reali. Le complessissime strutture biologiche in oggetto restano infatti coese grazie alle relazioni tra gli individui, alla base delle quali vi è la comunicazione tra gli stessi, l’elemento fondamentale senza il quale un superorganismo non potrebbe esistere.

Illustrazione a cura di

La comunicazione avviene principalmente attraverso segnali di tipo chimico, come ad esempio i feromoni, sostanze emesse dagli individui in determinate condizioni e alle quali corrispondono specifiche risposte e comportamenti da parte dei membri della colonia che li recepiscono. Quanto visto fare da Mirny nell’episodio ricade all’interno delle normali interazioni che avvengono nelle colonie di insetti eusociali: è un comportamento noto come trofallassi.

Con questo termine si indica la condivisione del cibo assunto da un individuo con un altro individuo che ne ha necessità. In alcune specie di formiche, ad esempio, possiamo vedere operaie che richiedono cibo alle compagne di nido toccandole in modo “codificato” con le antenne, un tipo di comunicazione sia tattile-vibrazionale che chimico (grazie sia ai recettori presenti sulle loro antenne, sia alle molecole di cui sono impregnati gli esoscheletri delle formiche).

Un ultimo aspetto che gli autori di Sciame hanno estrapolato dal mondo entomologico è la coltivazione di funghi da parte dello Sciame; per quanto possa sembrare incredibile, troviamo un corrispettivo diretto, ad esempio, con le formiche del genere Atta. Le colonie di questi insetti possono raggiungere dimensioni enormi e tra le loro caratteristiche più interessanti vi è, appunto, quella di essere “coltivatrici” di funghi.

Soldati di Atta sexdens (Foto di Tomas Tamburi – Allevamento privato)

Le Atta tagliano e raccolgono frammenti di foglie dalla vegetazione e le trasportano all’interno dei loro nidi (costruiti scavando e movimentando decine di metri cubi di terreno) e le accumulano all’interno di apposite camere dette fungaie. Nelle fungaie, mantenute sempre a umidità e temperatura costanti e controllate, sul materiale vegetale accumulato si sviluppano particolari funghi che vivono in simbiosi con il superorganismo; le formiche si nutriranno del fungo da loro “coltivato”. Questi funghi non possono sopravvivere senza le formiche, e le formiche non possono sopravvivere senza i funghi; un rapporto simbiotico antico, affascinante ed estremamente complesso.

Concludendo, l’episodio Sciame di Love, Death & Robots, così come il racconto da cui è tratto, è un cortometraggio fantascientifico che evidenzia, tra le righe della sua narrazione, una conoscenza piuttosto approfondita di come le colonie di insetti eusociali funzionino e della loro raffinatezza evolutiva.

1 Si è deciso di utilizzare il termine al femminile, ma è necessario sottolineare come la casta operaia sia costituita esclusivamente da individui di sesso femminile sono negli imenotteri sociali; nelle termiti, ad esempio, molte specie presentano una casta operaia composta da ambo i sessi.

Full Metal Bugs è un rubrica a cura di Fulvio Giachino, entomologo presso il Museo Regionale di Scienze Naturali di Torino.

Illustrazione a cura di Elisa Castellano.

Foto allevamenti di formiche Atta di Tomas Tamburi.

Fonti e approfondimenti:

Giachino F., 2022. Insetti: Dei e Demoni.

Fontana P., 2018. Il piacere delle api.

Hölldobler B., Wilson E. O., 2009. Il superorganismo.

Hölldobler B., Wilson E. O., 2010. The leafcutter ants.

Hölldobler B., Wilson E. O., 1997. Formiche – Storia di un’esplorazione scientifica.

Grasso D., 2018. Il formicaio intelligente.

Whitman D. W., Ananthakrishnan T. N., 2009. Phenotypic plasticity of Insects: Mechanisms and Consequences.

Sterling B, 1989. Swarm (in Sterling B., 1989. Crystal Express)