Esce lo strategico a turni della saga Gears of War: Gears Tactics

Dopo il grande successo dei TPS e le novità introdotte nel quinto capitolo, Microsoft ha voluto osare qualcosa in più, mettendo Gears of War in sotto una luce del tutto nuova. Già dal titolo, Gears Tactics, è chiara la direzione: i giocatori questa volta comanderanno la loro squadra di Gears dall’alto, ma senza perdere il gusto dei capitoli precedenti.

 


Gears Tactics offre una nuova prospettiva anche da un punto di vista della trama essendo un prequel a tutti i capitoli della saga di Gears of War. Ambientato infatti subito dopo l’Emersion Day, che i veterani di questa saga conoscono assai bene, punta i riflettori sulle prime fasi della guerra contro le locuste. 

Questo capitolo andrà un po’ più a fondo di quanto non abbiano già fatto i titoli precedenti riguardo ciò che accadde in quel periodo. La trama in particolare è incentrata sul dover affrontare una pericolosa minaccia: Ukkon. Questi infatti si presenta come leader delle locuste, ma non solo, già dal trailer vediamo che Ukkon è anche l’artefice della creazione di creature mostruose molto grandi che si presenteranno man mano nei livelli del gioco, fornendo ai giocatori sfide sempre più interessanti.

Le missioni iniziali riguardano la primissima resistenza opposta dai superstiti umani nei confronti della minaccia delle locuste. Il piano drastico di bombardare la superficie e fare terra bruciata non ha funzionato e ora i giocatori vedranno in prima persona (o quasi) la drammatica situazione della guerra contro le locuste nelle sue prime fasi. Si viene subito catapultati nel cuore degli eventi ad un ritmo abbastanza serrato: i nemici imperversano e spetta ora ai pochissimi sopravvissuti imbastire una resistenza ed opporsi alle orde del malvagio Ukkon. I giocatori avanzeranno nella storia tramite una sequenza di missioni divise in capitoli e atti, ma oltre a questo avranno la possibilità di gestire il proprio gruppo di sopravvissuti tra una missione ed un’altra. In questa fase di tranquillità fra due missioni, oltre agli eventuali avanzamenti di livello, si potranno personalizzare i personaggi scegliendo tra molte varianti grafiche per abiti, uniformi e armi.

gears tactics

In Gears Tactics si avranno a disposizione due tipologie di unità: eroi e truppe. Le truppe costituiscono l’ossatura della squadra e del team, possono essere reclutate tra un capitolo e l’altro o anche salvate nel corso delle missioni; purtroppo potranno morire nel corso delle missioni senza nessuna ripercussione sull’andamento della trama a differenza degli eroi. Questi ultimi infatti sono i veri protagonisti della storia e una loro morte nella missione farà fallire lo scenario, il giocatore per alcune missioni sarà tenuto a farvi partecipare obbligatoriamente degli eroi.

In ogni caso il giocatore ha tutto il tempo di costruire il proprio team di attacco prima di iniziare una missione, scegliendo accuratamente una combinazione vincente di eroi e truppa dall’elenco completo dei combattenti. In questo modo si lascia la possibilità all’utente di sperimentare una tipologia di gioco libera, dandogli modo di optare per la strategia che meglio preferisce.

I soldati sono suddivisi in cinque classi diverse: avanguardia, cecchino, supporto, scout e pesante; ciascuna ha la possibilità di specializzarsi in due diverse ramificazioni di abilità, il che può rendere molto ampia la diversificazione dei soldati e più elastica la costruzione delle squadre, adattandole a tutte le strategie e a tutte le situazioni.

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Un gioco che si presenta fin da subito con una dinamica molto intuitiva: ogni unità sul campo ha a disposizione delle abilità di attacco e di supporto con un numero limitato di azioni che può compiere durante il proprio turno. Tramite l’avanzamento di livello queste abilità saranno sempre più efficaci ed aumenteranno di numero.

Gears Tactics si presenta sotto una nuova prospettiva interessante, distaccandosi dal genere sparatutto il gioco richiama alcuni grandi classici degli strategici a turni, come ad esempio il famoso X-COM.

I combattimenti risultano fluidi e ben strutturati, la diversità dei nemici e la loro sempre maggiore pericolosità non lascia spazio a manovre casuali e azioni sconsiderate. In Gears Tactics i giocatori dovranno ponderare assai bene i loro movimenti e le loro azioni, pena il fallimento della missione o la morte di alcuni elementi del team. Un avvertimento per i giocatori: è presente il cosiddetto friendly fire, e capirete a vostre spese fin da subito che è meglio prestare molta attenzione alla disposizione e al movimento dei soldati sul campo.

Un interessante focus lo meritano invece le missioni, il lavoro per renderle quanto più diversificate possibile è stato grande, per un gioco di questo tipo infatti è molto facile scadere nella monotonia e molto spesso le missioni si riducono in un semplice “cerca e distruggi”.

Qui invece il ventaglio di tipologie per le missioni è ampio, ogni capitolo giocato avrà infatti le sue peculiarità con i rispettivi vantaggi e svantaggi, addirittura sono previste alcune missioni la cui squadra è composta da un solo membro. Insomma, il team di sviluppo ce l’ha messa tutta per far si che i giocatori non si annoino mai.

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Gears Tactics è un gioco che si distacca dalla tipologia degli altri Gears of War e forse proprio per questo merita di essere provato; qui l’attenzione e la strategia la fanno da padrona, ciò che conta non è l’abilità individuale ma la visione di insieme. Date le caratteristiche degli scontri a fuoco, il gioco premierà chi affronta le missioni con una certa pianificazione senza andare alla carica a testa bassa.

In Gears Tactics bisogna fare i conti con una nuova prospettiva, talvolta sarà meglio procedere con cautela piuttosto che lasciarsi prendere dalla foga dello scontro poiché le brutte sorprese e la frustrazione di dover ricominciare la missione sono sempre dietro l’angolo.

In conclusione il lavoro svolto per rendere un gioco così famoso sotto un’altra prospettiva è stato ben fatto. La diversificazione delle missioni, le varie tipologie di soldati, così come quelle dei nemici, l’uso delle abilità che ricordano i grandi classici di Gears of War e la trama che approfondisce una parte dell’universo narrativo costituiscono un mix vincente che gli appassionati del genere e della saga non possono non avere.

Noi intanto, ringraziamo Microsoft per averci fornito una copia del gioco al fine di poterlo recensire per voi.

Valerio Tinalli
Laureato in storia medievale e consumatore abituale di videogiochi a tema storico, deformazione professionale, quindi strategici, tattici e così via. Oltre a questo non manca nemmeno la passione per il G.D.R., di qualunque forma sia. Se questo non basta a completare il quadro, si aggiungano anche una passione per Dylan Dog, Tolkien e Lovecraft. Ma nonostante tutto, l'interesse principale rimane comunque la rappresentazione della storia in tutti i prodotti culturali. Sul comodino tengo sempre Clausewitz, giusto per tenere alto lo spirito prussiano.