ATTENZIONE! Il seguente articolo contiene SPOILER su Star Wars: gli Ultimi Jedi. Se non avete ancora visto il film NON PROSEGUITE NELLA LETTURA.

Con Star Wars: gli Ultimi Jedi ormai nei cinema continuano a uscire le dichiarazioni del regista, Rian Johnson. Gli argomenti toccati riguardano alcuni punti della pellicola, in particolare su due delle figure attorno a cui sembra girare la trama: Luke Skywalker e Kylo Ren.

Uno dei punti toccati nelle ultime affermazioni del filmmaker riguarda i flashback inseriti in Episodio VIII. Stando allo stesso regista si sarebbe trattato di un’aggiunta fatta solo alla fine della sceneggiatura.

“I flashback in Gli Ultimi Jedi sono stati aggiunti in solo in seguito. Si tratta delle ultime aggiunte fatte alla sceneggiatura prima delle riprese. Volevo qualcosa che potesse mostrare i trascorsi tra Luke e Kylo. Non era mio desiderio fare un unico grande flashback. Così si ripete tre volte. Sostanzialmente l’unico a mentire è Luke, quando nel primo flashback omette il fatto di aver avuto la spada laser in mano. Kylo sta dicendo la verità su quanto perpepito in quel momento.”

Proprio il finale di Star Wars: gli Ultimi Jedi, è stato concepito da Rian Johnson come un omaggio alla figura di Luke e a tutto ciò che lui ha rappresentato e rappresenterà per la Galassia. Vediamo tre piccoli schiavi parlare tra loro. Uno di loro ricorda l’ultimo atto di Skywalker e il suo eroico sacrificio per permettere alla Resistenza di fuggire. “Riguarda essenzialmente Luke, mostrando come le azioni di Skywalker abbiano avuto conseguenze e ripercussioni oltre il mero salvataggio di venti persone. La leggenda di Luke Skywalker si sta diffondendo e la speranza è riaccesa nella galassia. Non potevo pensare a niente di più evocativo di un bambino intento a giocare con la sua “action figure” di Luke Skywalker, ispirato da questo per crescere e affrontare avventure e combattimenti.”

(fonte: ScreenRant.com)

 

 

 

Federico Galdi
Genovese, classe 1988. Laureato in Scienze Storiche, Archivistiche e Librarie, Federico dedica la maggior parte del suo tempo a leggere cose che vanno dal fantastico estremo all'intellettuale frustrato. Autore di quattro romanzi scritti mentre cercava di diventare docente di storia, al momento è il primo nella lista di quelli da mettere al muro quando arriverà la rivoluzione letteraria e il fantasy verrà (giustamente) bandito.