Memento Mori: Illuminati! Gli oscuri burattinai dell’Universo Marvel

’idea che gli Illuminati potessero entrare a far parte del Marvel Cinematic Universe ha accarezzato la mente dei fan da molto tempo. E questo è obiettivamente strano. Quando parliamo del concilio di super composto da Iron Man, Mr Fantastic, Xavier e altri non stiamo realmente pensando a un gruppo di eroi. Anzi. Se volessimo usare un normale metro di moralità ci troveremmo di fronte ad alcuni dei più inquietanti risvolti nella storia recente della Marvel. Un piccolo gruppo con una propria ritualità, parole segrete e luoghi di ritrovo isolati, quasi una setta che, nel corso degli anni, ha deciso i destini dell’Universo Marvel.

L’idea è inquietante e, forse proprio per questo, affascinante. In fondo è proprio il motivo per cui le teorie del complotto hanno ancora così tanta presa sulla popolazione. È più facile credere che i problemi dell’umanità siano imputabili a un piccolo gruppo di manipolatori che, una volta scoperti, potranno facilmente essere spazzati via e permettere alla razza umana di migliorarsi.

Ciò che Brian Bendis creò nell’ormai lontano 2005sulle pagine di New Avengers #7 strizzava l’occhio al periodo storico. Non certo una novità per la Marvel, ma questa volta Bendis parve giocare al rialzo. L’autore attinse a una delle teorie del complotto più note e più discusse sin dal secolo XVIII. Una teoria che dobbiamo ripercorrere per comprendere al meglio anche la storia di questo “non-gruppo” della Marvel e di come avrebbe deciso i destini dell’intera società dei superumani.

illuminati marvel

Prima della Marvel: chi diavolo sono gli Illuminati di Baviera?

Per capire l’ispirazione di Bendis dobbiamo fare un salto indietro nel tempo, nella Germania del Settecento. I popoli tedeschi stavano assistendo a una sempre maggiore frammentazione di quello che era stato il Sacro Romano Impero. Verso la metà del secolo era ormai chiaro che il Primo Reich stesse morendo. Come spesso accade in periodi di decadenza, molti intellettuali dell’epoca iniziarono a pensare di raddrizzare le cose. Sorsero così sia movimenti politici che circoli letterari, accomunati tutti da un solo scopo: impedire la morte dell’Impero Tedesco. Tra loro ci sarebbe stato un professore di diritto all’università di Ingolstadt, Johann Adam Weishaupt che, nel 1776, fondò l’Ordine dei Perfettibili, successivamente noto come Illuminati di Baviera.

Il docente bavarese aveva vissuto la decadenza delle istituzioni politiche del suo tempo. Anche per questo, forse, aveva aderito alla Massoneria, altra nota società segreta con lo scopo dichiarato di migliorare il genere umano. Pur prendendo spunto dall’associazione nata in Scozia, Weishaupt sembrò modificare il proprio pensiero, facendo dello scopo della neonata associazione il ritorno allo stato di natura, quella condizione di innocenza dell’umanità descritta anche da Jean Jaques Rousseau.

La scelta stessa del nome della società appare esplicativa. Siamo nel Settecento, il secolo dell’Illuminismo. Un periodo dominato da un’assoluta fiducia verso la ragione come mezzo per migliorare la società, la cultura, la scienza. Certo, c’era già stata un’altra setta con un nome simile in Spagna qualche secolo prima di Wishaupt. Ma poco sembrava essere rimasto degli Alumbrados nel pensiero della nuova società bavarese. Società che ebbe una vita molto breve: già nel 1784 gli Illuminati erano stati oggetto di un processo che, in breve tempo, portò allo scioglimento del loro gruppo e alla successiva fine della loro storia. Nel 1787 gli Illuminati avevano cessato le sue attività, pur restando al centro di numerose teorie del complotto che la volevano come mente occulta dietro ai successivi stravolgimenti storici avvenuti in Europa e nel mondo nei secoli successivi.

Illuminati e Illuminati

Cosa hanno a che fare gli Illuminati di Baviera con quelli dell’Universo Marvel? Entrambi i gruppi sembrano in effetti nascere con uno scopo: migliorare la società. Quella umana per i bavaresi, quella superumana per gli eroi Marvel.
Promotore e ideatore di questa idea è, senza troppa sorpresa, Tony Stark, ovvero Iron Man. Quando vi parlammo di Tony sottolineammo anche due caratteristiche della sua personalità. Da un lato la sua lucida intelligenza, capace di fargli prevedere eventi e scossoni nella società anche con largo anticipo. Dall’altro il suo enorme senso di colpa, retaggio del suo alcolismo. Questo mix si traduce in un complesso del Messia, un’ossessione per salvare tutto e tutti, spesso andando anche contro alla morale comune.

In seguito agli eventi della Guerra tra Kree e Skrull, che vide la Terra come campo di battaglia tra le due superpotenze aliene, Stark si convinse che tutto questo era stato reso possibile dalla negligenza superumana. La comunità dei supereroi non aveva messo in comune alcune informazioni vitali, operando senza coordinazione. Questo aveva permesso l’invasione e messo a rischio gli eroi, causando anche delle perdite (tra tutti Occhio di Falco, apparentemente morto nel corso di quell’evento). L’idea di Iron Man era quella di creare una commissione che potesse coordinare le attività dei vari supergruppi per prevenire ulteriori minacce di questo tipo.

Tony decise così di riunire alcune delle personalità più importanti dei superumani per discutere il progetto. Tra loro Charles Xavier (rappresentante dei Mutanti), Freccia Nera (in qualità di re degli Inumani), Doctor Strange (Stregone Supremo e riferimento dei mistici), Mr Fantastic (leader dei Fantastici Quattro) e Namor (perché il tasso di spocchia nel gruppo non era abbastanza alto…) e Pantera Nera, ospite e garante della riunione. L’idea generale fu che una commissione di coordinamento non fosse possibile (applicare la burocrazia ai superumani non appariva fattibile), ma questo non impedì ai presenti di decidere di incontrarsi in segreto negli anni successivi per decidere una linea di azione comune. Erano sorti gli Illuminati.

Tuttavia, questa prima riunione, mostrò già la debolezza intrinseca di questa idea. Sin dal principio T’Challa si rivelò contrario, rifiutando ogni possibile coinvolgimento col gruppo. Ergendosi ad artefici del futuro dei superumani, gli Illuminati, si erano anche definiti superiori ai loro compagni. Il monarca africano previde inoltre, con estrema lucidità, che i futuri dissapori del gruppo porteranno a gravi ripercussioni sulla vita dell’intera comunità dei supereroi. Una previsione vera, che si rivelerà una costante nella storia degli Illuminati.

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Peggio che inutile

La primissima missione fu quella di visitare il pianeta degli Skrull, allo scopo di impedire futuri attacchi con la diplomazia. L’idea si rivelerà non solo inutile, ma anche dannosa, visto che i sei finiranno per essere catturati, torturati e usati come cavie per permettere agli alieni di creare copie perfette dei terrestri (qualcosa che condurrà agli eventi di Secret Invasion). Negli anni furono però molti altri gli interventi del “non-gruppo” nei destini del Marvel Universe. Furono loro a decidere l’esilio di Hulk, la gestione di Sentry e a discutere dell’atto di registrazione dei superumani.

In seguito all’Invasione Segreta degli Skrull il gruppo subirà scossoni e modifiche di vario tipo. Prima gli Illuminati verranno sciolti, con Namor che si unirà alla Cabala di Norman Osborn. In seguito Captain America verrà messo a capo della formazione, quale “garante morale” delle azioni del gruppo. Di fatto le cose non andranno mai per il verso giusto: i tentativi degli Illuminati di guidare l’Universo Marvel si riveleranno sempre, nel migliore dei casi, inutili. Nel peggiore, controproducenti.

Gli ultimi giorni degli Illuminati coincisero con la fine dell’Universo Marvel di Terra-616. È il ciclo di storie noto come Times Runs Out, lo stesso che porterà a Secret Wars II, all’inizio del quale la collisione tra l’universo Marvel principale e quello Ultimate porterà alla distruzione stessa dell’esistenza. A salvare una minuscola porzione delle varie realtà esistenti sarà il Dottor Destino, mentre la maggior parte degli Illuminati scomparirà, inghiottita dal succedersi degli eventi. Solo Doctor Strange e Pantera Nera resteranno per poter contrastare lo strapotere di Destino, ormai divenuto una divinità. Terminati gli eventi della saga, gli Illuminati smetteranno di essere parte del ristorato universo Marvel. Apparentemente…

La teoria del complotto

L’intera vicenda degli Illuminati Marvel nasce come rimando al periodo storico. Siamo nel 2005, in un mondo ancora scosso da quanto accaduto quattro anni prima, l’11 settembre 2001. Un mondo che non poteva credere, oggi come allora, che così tante morti fossero state dovute solo a un piccolo gruppo di terroristi e che voleva trovare i “veri” manipolatori. Un mondo che per la prima volta si trovava di fronte a una condizione del tutto nuova, quella di poter discutere in diretta un evento storico. L’11 settembre fu il primo caso in cui i fatti poterono essere commentati, quasi in diretta, anche dalla gente comune. Eravamo al principio della socialità sul web, quando ancora non esistevano Facebook e Twitter, ma in cui forum e blog permettevano a non professionisti del giornalismo di commentare eventi e fatti di cronaca.

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Non sembra un caso che questo periodo veda anche un’impennata delle teorie del complotto, grazie alla diffusione di un mezzo di comunicazione immediato come internet. Vero è che l’idea di trame segrete e complotti fosse presente nella massa da tempo immemore, tendenza rafforzata dall’emergere di alcune vere cospirazioni (ne è un esempio lo scandalo Watergate). Ma l’11 settembre parve dare nuova linfa vitale a quanti, appassionati di segreti e misteri, non si ritenevano soddisfatti della versione ufficiale. Per molti, l’idea che un piccolo gruppo di terroristi potesse aver causato quasi tremila morti civili agli Stati Uniti, era inconcepibile. Meglio credere che fosse tutto opera di una cabala occulta, un ristretto gruppo di magnati dotati di potere, influenza e moralità così scarsa da orchestrare simili azioni.

Bendis non fece altro che dare corpo (o china…) a questi timori, creando gli Illuminati della Marvel. Personalità potenti che, in gran segreto, si erano incoronate guide dell’Universo Marvel. Solo loro, nel corso degli anni, avevano deciso in gran segreto i destini dei supereroi. Solo loro avevano colpe. Se è vero che lo sceneggiatore di New Avengers sembrò dare credito alle teorie del complotto, allo stesso tempo suggerì come esse non potessero realmente sussistere. Gli Illuminati Marvel dimostrarono subito di essere incapaci di prendere decisioni insieme. Poco alla volta, i membri originali del gruppo si divisero, convinti ognuno delle proprie ragioni. Le cabale segrete possono funzionare esclusivamente se esiste un obiettivo comune e, più grandi sono gli affari, maggiori sono gli interessi personali. E minori sono le possibilità che queste trame segrete funzionino. Un concetto valido tanto nei fumetti quanto nella realtà.

Federico Galdi
Genovese, classe 1988. Laureato in Scienze Storiche, Archivistiche e Librarie, Federico dedica la maggior parte del suo tempo a leggere cose che vanno dal fantastico estremo all'intellettuale frustrato. Autore di quattro romanzi scritti mentre cercava di diventare docente di storia, al momento è il primo nella lista di quelli da mettere al muro quando arriverà la rivoluzione letteraria e il fantasy verrà (giustamente) bandito.