Zack Snyder parla della sua versione di Justice League: la Snyder Cut esiste

La Snyder’s Cut di Justice League esiste ed è lo stesso Zack Snyder a confermarlo. Nei giorni scorsi si è diffusa la notizia della versione del film sulla JLA così come era stata originariamente concepita dal primo regista della pellicola.

Come noto Snyder era stato costretto da eventi tragici a lasciare il lavoro sul crossover degli eroi DC. La morte di una delle figlie aveva spinto il regista ad abbandonare. Una scelta dolorosa, ma assolutamente condivisibile. Il compito di concludere i lavori è spettato a Joss Whedon, che è riuscito a portare sullo schermo una versione di circa due ore della pellicola.

Ma la curiosità attorno alla Snyder Cut è rimasta. Come aveva concepito il film il regista di Batman V Superman? Ebbene, come detto lo stesso Snyder ha non solo confermato l’esistenza della versione, ma ne ha mostrato una foto.

justice league snyder cut

Il regista ne ha anche svelato qualche piccolo particolare: per esempio il film doveva durare ben 214 minuti, pari a un totale di oltre tre ore di pellicola (contro le due ore scarse della versione finale). Inoltre ha anche confermato che il film doveva essere il primo di una trilogia. E il finale della trilogia avrebbe dovuto essere molto più epico del previsto, con Batman protagonista.

Nelle idee di Snyder infatti il Crociato di Gotham City avrebbe dovuto sacrificarsi per fermare Darkseid. Una scelta che ricorda quella fatta dai fratelli Russo in Avengers: Endgame e che certamente avrebbe causato un forte impatto emotivo sui fan. Un peccato, specie di fronte allo scarso successo ottenuto dal film a fronte di un’accoglienza poco calorosa di critica e pubblico.

Mentre scriviamo sui social continua a essere diffuso l’ashtag #ReleaseTheSnyderCut. E forse potremmo vedere finalmente cosa Zack Snyder aveva in mente per la sua “cut” della Justice League.

(fonte: ScreenRant.com)

Federico Galdi
Genovese, classe 1988. Laureato in Scienze Storiche, Archivistiche e Librarie, Federico dedica la maggior parte del suo tempo a leggere cose che vanno dal fantastico estremo all'intellettuale frustrato. Autore di quattro romanzi scritti mentre cercava di diventare docente di storia, al momento è il primo nella lista di quelli da mettere al muro quando arriverà la rivoluzione letteraria e il fantasy verrà (giustamente) bandito.