I lavoratori di Kickstarter si uniscono in un sindacato: si tratta di una storica prima volta per una tech company

Kickstarter è diventata la prima tech company ad unirsi in un sindacato negli Stati Uniti nella giornata di ieri, dopo un voto che ha visto 46 impiegati a favore della decisione e 37 contrari, ed ora lo staff farà parte dell’Office and Professional Employees International Union (OPEIU) insieme ad altri centomila lavoratori.

Il sito, uno dei pionieri del crowdfunding, ha aiutato a finanziare e pubblicare tantissimi giochi, tra cui Divinity: Original Sin 2 e The Wonderful 101 Remastered proprio nei giorni scorsi, ed è una buona notizia sia per l’industria tech che per quella videoludica.

Le trattative sono cominciate già lo scorso mese di Marzo, quando fu fondato il movimento Kickstarter United, con l’obiettivo di iniziare il processo di sindacalizzazione per salvaguardare l’impegno dell’azienda nell’essere creativi, equi ed avere un impatto positivo sulla società.

kickstarter sindacato

“Supportiamo e rispettiamo questa decisione, e siamo orgogliosi del processo giusto e democratico che ci ha portati qui”, ha detto il CEO di Kickstarter Aziz Hasan. “Abbiamo lavorato sodo negli ultimi dieci anni per costruire un tipo di azienda diverso, che misuri i propri risultati dal modo in cui porta a compimento la sua missione: aiutare a realizzare processi creativi.”

Anche quando l’azienda era contraria all’ipotesi sindacato, Kickstarter United si espresse contro il boicottaggio della piattaforma da parte degli utenti, perché volevano comunque supportare gli autori che la utilizzavano per realizzare i propri progetti. Un’altra delle cose che le fanno onore.

Con l’ingresso nel sindacato, l’OPEIU si assicurerà che ci saranno fiducia e trasparenza nell’azienda, paghe eque per lavoro equo, pratiche d’assunzione più inclusive e che gli impiegati abbiano voce in capitolo nel processo decisionale.

La notizia arriva peraltro in un momento storico in cui si fa un gran parlare di sindacati anche per quanto riguarda l’industria videoludica.

Che ne pensate della situazione?

(Fonte: Rock Paper Shotgun)

Gabriele Atero Di Biase
Diplomato al liceo classico e all'istituto alberghiero, giusto per non farsi mancare niente, Gabriele gioca ai videogiochi da quando Pac-Man era ancora single, e inizia a scriverne poco dopo. Si muove perfettamente a suo agio, nonostante l'imponente mole, anche in campi come serie TV, cinema, libri e musica, e collabora con importanti siti del settore. Mangia schifezze che lo fanno ingrassare, odia il caldo, ama girare per centri commerciali, secondo alcuni è in realtà il mostro di Stranger Things. Lui non conferma né smentisce. Ha un'inspiegabile simpatia per la Sampdoria.