Addio a Kazuhisa Hashimoto, il creatore del Konami Code. Vediamo la storia del codice e l’evoluzione di un mito

Il mondo dei videogiochi si è ritrovato orfano di una leggenda: come ha riferito il compositore Yuji Takenouchi su Twitter, è morto Kazuhisa Hashimoto, e anche se il nome di primo acchitto magari non vi fa suonare alcuna campanella, si tratta del creatore del leggendario Konami Code.

Se siete dei videogiocatori di vecchia data, probabilmente ricorderete con nostalgia il periodo dei cosiddetti “cheat code“, i codici da inserire all’interno di alcuni videogiochi per sbloccarne alcune funzionalità nascoste: si tratta di una pratica molto in voga tra gli anni ’80 e i ’90, che adesso è un po’ scomparsa, ma che ha fatto nascere delle vere e proprie leggende, come appunto il Konami Code.

Di sicuro vi sarà capitato di utilizzarlo qualche volta, o di vederlo scritto da qualche parte, fossero anche magliette, per dirne una: Su, Su, Giù, Giù, Sinistra, Destra, Sinistra, Destra, B, A e poi Start, se il gioco lo prevedeva.

Stando a quanto raccontava lo stesso autore, il codice nacque durante lo sviluppo di Gradius, un gioco che si rivelò essere troppo difficile per lo stesso Hashimoto, che dunque inserì la possibilità di “aiutarsi” un attimino con quel codice per poter completare le fasi di test del gioco.

konami code creatore morto

Il caso volle che Hashimoto dimenticò di eliminarlo dal codice di gioco, e il Konami Code rimase dunque anche nella versione finale. Da allora il codice è stato inserito in tantissimi giochi, sia di Konami che di altri publisher, anche semplicemente come omaggio. Da Castlevania a Metal Gear, a Final Fantasy, fino ai più recenti Fortnite e League of Legends, non si contano i franchise che si sono confrontati in qualche modo con il Konami Code.

Addirittura durante la presentazione di Google Stadia, il controller aveva il Konami Code stampato sulla scocca posteriore.

Insomma, si tratta di uno dei primissimi “meme” di stampo videoludico, e se ne parliamo oggi vuol dire che anche il buon Kazuhisa Hashimoto si è guadagnato un posto fisso nella memoria di tutti noi giocatori. È un bel modo per essere ricordati, no?

(Fonte: Nintendo Life)

Gabriele Atero Di Biase
Diplomato al liceo classico e all'istituto alberghiero, giusto per non farsi mancare niente, Gabriele gioca ai videogiochi da quando Pac-Man era ancora single, e inizia a scriverne poco dopo. Si muove perfettamente a suo agio, nonostante l'imponente mole, anche in campi come serie TV, cinema, libri e musica, e collabora con importanti siti del settore. Mangia schifezze che lo fanno ingrassare, odia il caldo, ama girare per centri commerciali, secondo alcuni è in realtà il mostro di Stranger Things. Lui non conferma né smentisce. Ha un'inspiegabile simpatia per la Sampdoria.