Mamoru Hosoda, autore di Belle, in concorso a Venezia, ha criticato la rappresentazione delle donne che viene fatta negli anime, attaccando in particolare Hayao Miyazaki

Mamoru Hosoda, durante una recente intervista, è stato piuttosto polemico nei confronti di Steven Spielberg e di Hayao Miyazaki, il maestro dell’animazione giapponese al quale viene spesso paragonato. L’autore, che ha ricevuto una nomination al Premio Oscar per Mirai, ha attaccato in particolare il modo in cui Hollywood rappresenta il mondo digitale, e quello in cui il fondatore di Studio Ghibli ritrae le donne.

Stando a Hosoda, il cliché distopico della rete che vediamo in così tanti film, incluso Ready Player One, non rappresenterebbe appieno ciò che la stessa rete significa davvero, e cioè qualcosa di potenzialmente anche positivo. I giovani d’oggi crescono collegati alla rete, eppure sono tutti costantemente a dirgli quanto sia pericoloso.

L’autore preferirebbe dunque concentrarsi sul potere che quella generazione può avere nel prendere il controllo dei loro destini digitali, piuttosto che averne paura. Un tema che ricorre anche in Belle, il suo film in concorso a Venezia, che è una rappresentazione moderna de La Bella e La Bestia. Nel film, Suzu diventa una popstar chiamata Belle, nell’universo virtuale di un’app chiamata U.

Invece di concentrarsi però sugli abusi e sulle molestie che riceve online acquisendo milioni di follower, Suzu utilizza il suo avatar online per sconfiggere gli hater. “Le relazioni umane possono essere complesse e dolorose per i giovani. Volevo mostrare che questo mondo virtuale, che può essere duro e orribile, può anche essere positivo”, ha detto Hosoda.

Parlando invece della visione delle donne negli anime giapponesi, ecco le parole dell’autore.

mamoru hosoda miyazaki

Le parole di Mamoru Hosoda sulla visione delle donne negli anime

“Basta guardare l’animazione giapponese per vedere quanto siano sottovalutate e non prese sul serio le giovani donne nella società giapponese. Mi dà davvero fastidio vedere come siano trattate come fossero sacre, che non ha niente a che vedere con la loro realtà. Non lo nominerò, ma c’è un grande maestro dell’animazione che prende sempre giovani donne come eroine dei suoi film. E ad essere sincero credo che lo faccia perché non ha fiducia in sé stesso come uomo. Questa venerazione delle giovani donne mi disturba molto, e non voglio averci niente a che fare”.

L’autore conclude il discorso affermando di preferire “le storie che mostrano il bene e il male delle persone. Questa tensione è proprio ciò che ci rende umani”

Che ne pensate delle parole di Mamoru Hosoda?

(Fonte: France 24)

Gabriele Atero Di Biase
Diplomato al liceo classico e all'istituto alberghiero, giusto per non farsi mancare niente, Gabriele gioca ai videogiochi da quando Pac-Man era ancora single, e inizia a scriverne poco dopo. Si muove perfettamente a suo agio, nonostante l'imponente mole, anche in campi come serie TV, cinema, libri e musica, e collabora con importanti siti del settore. Mangia schifezze che lo fanno ingrassare, odia il caldo, ama girare per centri commerciali, secondo alcuni è in realtà il mostro di Stranger Things. Lui non conferma né smentisce. Ha un'inspiegabile simpatia per la Sampdoria.