Costi troppo elevati per Mindhunter: niente terza stagione

La notizia era nell’aria da un po’ di tempo, ma sembra ora trovare una conferma: la terza stagione di Mindhunter non si farà. Il motivo? Troppo costosa in rapporto ai dati di ascolto.

A confermarlo è stato lo stesso regista David Fincher. Nel corso di un’intervista ha rivelato quanto per lui l’esperienza di Mindhunter sia stata impegnativa. Per quasi tre anni ha occupato bene sei o sette mesi con il girato delle due stagioni, impegnandolo a realizzare un’opera all’altezza delle aspettative di Netflix. Novanta ore di lavoro alla settimana che ora però subiranno un brusco stop.

Fincher ha rivelato che il budget messo a disposizione da Netflix per la nuova stagione sarebbe stato inferiore a quello della seconda. Motivo per cui sarebbe stato estremamente difficile realizzare a dovere una buona opera, considerati i problemi relativi a costi di produzione.

mindhunter terza stagione

Siamo del tutto alla fine per lo show? Non proprio. Stando a quanto raccontato a persone della produzione, la terza stagione di Mindhunter è stata semplicemente “messa in pausa”. Forse, tra qualche anno, sarà possibile vedere di nuovo gli agenti Ford e Tench andare a intervistare i serial killer degli Stati Uniti d’America.

Insomma, non tutto sembra essere concluso. Anche se, per ora, il futuro di Mindhunter appare più delineato verso la chiusura. Ma mai dire mai. Come sempre, giusnti a questo punto, la parola spetta ai nostri lettori. Voi che ne pensate di questo show? Vi avrebbe fatto piacere vedere una terza stagione della serie di Fincher? Diteci qual è il vostro parere, lasciateci un commento e partecipate insieme a noi alla discussione!

Nel mentre, se non avete seguito Mindhunter, potete “mettervi in pari” sul nostro sito, dove troverete i nostri speciali sulla prima e sulla seconda stagione dello show.

(fonte: Vulture)

Federico Galdi
Genovese, classe 1988. Laureato in Scienze Storiche, Archivistiche e Librarie, Federico dedica la maggior parte del suo tempo a leggere cose che vanno dal fantastico estremo all'intellettuale frustrato. Autore di quattro romanzi scritti mentre cercava di diventare docente di storia, al momento è il primo nella lista di quelli da mettere al muro quando arriverà la rivoluzione letteraria e il fantasy verrà (giustamente) bandito.