Minecraft: Dungeons: Microsoft confeziona un dungeon crawler semplice ma d’impatto, con margini di miglioramento e adatto a tutti

Nonostante gli oltre dieci anni passati dal suo debutto, la popolarità di Minecraft non sembra conoscere ostacoli. Benché negli ultimi anni il gioco pop per eccellenza sia ormai Fortnite, diventato persino palcoscenico di spicco per concerti e trailer cinematografici, la creatura di Mojang non smette di essere un titolo di punta per giocatori di ogni età e continua a far parlare di sé. Oggi il motivo è l’uscita di Minecraft Dungeons, nuovo spin-off atteso già un mese fa ma rimandato in seguito all’ormai nota pandemia, che fa incontrare il titolo sandbox con lo storico genere dei dungeon crawlers.

Qui sopra trovate l’ultima parte della nostra diretta dedicata al gioco! 

Minecraft: Dungeons ci vedrà infatti protagonisti di un’avventura attraverso i numerosi biomi che tutti i fan della serie conoscono, tra deserti, foreste e quant’altro, cercando di mettere fine alla tirannide dell’Abitore, un villager esiliato che, entrato in possesso di un artefatto noto come la Sfera del Predominio, ha instaurato per vendicarsi dei soprusi subiti. Un canovaccio senza infamia e senza lode, quanto basta per contestualizzare le nostre avventure lanciandoci direttamente nell’azione con un livello tutorial, dopo aver scelto il nostro avatar.

Si, il nostro avatar: rispetto ai canoni del genere, infatti, Dungeons non prevede un sistema di classi bensì offre una dotazione standard a tutti giocatori: un’arma da mischia, un’arma a distanza e un’armatura, più tre slot dedicati ai manufatti, oggetti che offrono abilità aggiuntive o potenziamenti di vario genere. Ammettiamo candidamente che, nelle prime battute di gioco, questa idea non ci sembrava particolarmente intelligente, tuttavia Dungeons ci ha fatto ricredere grazie ad una serie di meccaniche e qualche riflessione sugli effetti di questa scelta sul gameplay.

minecraft dungeons

Minecraft: Dungeons: il gameplay

In prima istanza, ogni arma possiede delle qualità uniche, che permettono quindi ai giocatori di creare delle build convincenti già dopo qualche livello. A ciò si aggiungono gli incantesimi: ogni arma o armatura che troveremo avrà infatti fino a tre personalizzazioni disponibili, arricchendo le opzioni strategiche da mettere in atto durante il gioco. Per esempio, una delle abilità che abbiamo apprezzato di più è la Deviazione, incantesimo per armatura che permette di deviare i proiettili in arrivo ed eventualmente restituirli al mittente, preziosissima contro i gruppi di arcieri. Purtroppo o per fortuna non potremo scegliere liberamente l’incantesimo da usare ma potremo scegliere solo fra tre disponibili casualmente, incoraggiando il giocatore a cercare sempre equipaggiamenti nuovi.

Secondariamente, questa e tante altre scelte di gameplay riflettono la volontà dello sviluppatore di rendere Dungeons accessibile a chiunque, una scelta coerente con l’esperienza di base di Minecraft ma anche del background di Double Eleven, autori della serie Pixeljunk. La stessa difficoltà è ampiamente scalabile, con tre macro difficoltà da sbloccare finendo il gioco e sei livelli basati sulla potenza del proprio personaggio, in grado di garantire esperienze tutto sommato rilassanti ma anche occasioni di sfida notevoli, a beneficio di qualunque tipologia di giocatore.

L’assenza di classi viene compensata dunque da un sistema che offre moltissime possibilità di personalizzazione, restando comunque malleabile e venendo incontro al fulcro dell’esperienza, ovvero il multiplayer.

Purtroppo la versione fornitaci per la recensione non permetteva di provare Minecraft: Dungeons con altri amici online, tuttavia siamo comunque riusciti a giocare qualche partita in locale (nel rispetto delle normative vigenti!, n.d.r.), notando come il non avere personaggi specifici come un healer non sia stato un ostacolo, ma anzi abbia contribuito a rendere l’esperienza vivace in virtù dell’assenza di limiti.

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Comprendiamo altresì che l’esperienza, più in generale, potrebbe non appassionare i veterani del genere, tuttavia è palese che il target del gioco voglia essere il più ampio possibile e, da questo punto di vista, Minecraft: Dungeons sa essere soddisfacente al punto giusto, nonché un titolo adatto per partite brainless quanto mai attuali in questo periodo particolare.

Sul piano prettamente tecnico, abbiamo giocato Minecraft: Dungeons su due piattaforme diametralmente opposte, ovvero una Xbox One S e un portatile MSI da gaming abbastanza recente (ma il Dungeons è disponibile anche su PlayStation 4 e Nintendo Switch). Sulla console entry-level di Microsoft il gioco ha mostrato il fianco ad alcune incertezze, ad esempio salti di framerate in occasione di qualche caricamento in-game, tuttavia l’esperienza si è rivelata sempre abbastanza fluida anche con numerosi nemici su schermo e con effetti particellari vistosi.

Avendo assistito anche ad alcuni problemi durante la cinematica iniziale, siamo abbastanza certi che tutto ciò sia dovuto ad una build non ancora ottimizzata da una patch del day one, o comunque da una release anticipata i cui problemi saranno già risolti con il gioco disponibile all’acquisto.

Su computer invece (il gioco è disponibile nel programma Play Anywhere di Microsoft), il gioco gira piuttosto fluido, per quanto probabilmente con un po’ di ottimizzazione si potrebbero raggiungere prestazioni migliori. Anche in questo caso probabilmente le poche incertezze che abbiamo riscontrato cercando il pelo nell’uovo, quindi impercettibili durante il giocato effettivo, saranno risolte con i futuri aggiornamenti.

Su PC abbiamo provato il gioco utilizzando mouse e tastiera, e anche in questo modo il gioco risulta molto piacevole e accessibile, dato che alla tastiera sono riservate pochissime azioni che non obbligano a “fare il pianista” come negli ARPG più complessi. 

Inoltre, anche su computer è disponibile la possibilità di giocare a schermo condiviso.

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Per il resto, lo stile grafico di Minecraft ha fatto storia e anche in questa prospettiva isometrica parzialmente inedita si rivela più che gradevole, offrendo anche giochi di luci ed ombre molto evocativi e di sicuro effetto.

Minecraft: Dungeons, in conclusione, è un esperimento vincente sotto tutti i punti di vista che, con il giusto supporto di Microsoft già confermato con dei DLC a pagamento, saprà suscitare molto interesse tra i giocatori, grazie anche a un prezzo budget che lo rende un’uscita molto intrigante in mesi purtroppo scevri di novità interessanti.

Francesco Paternesi
Pur essendo del 1988, Francesco non ha ricordi della sua vita prima del ’94, anno in cui gli regalarono un NES: da quel giorno i videogiochi sono stati quasi la sua linfa vitale e, crescendo con loro, li vede come il fratello maggiore che non ha mai avuto. Quando non gioca suona il basso elettrico oppure sbraita nel traffico di Roma. Occasionalmente svolge anche quello che le persone a lui non affini chiamano “un lavoro vero”.