Oda parla del finale di One Piece: arriverà nel 2024 o 2025

Nel corso di un’intervista andata in onda su Fuji TV l’autore di One Piece, il mangaka Eichiro Oda, ha parlato del finale della sua immensa opera.

One Piece ha da poco festeggiato i suoi ventitre anni di pubblicazione e ormai è uno dei manga più popolari di sempre. Ma, come per tutte le cose belle, il finale prima o poi deve arrivare. Incalzato, nel corso della serata, dalle domande di Masaki Aiba, membro della boy band Arashi, l’autore ha confermato quello che tutti sospettavamo. Il finale è già nella sua testa e arriverà entro i prossimi quattro o cinque anni di pubblicazione.

In linea, insomma, con le dichiarazioni dello scorso autunno, quando sostenne di voler terminare l’opera nel 2024. Oda ha confermato di essere stato rallentato dalla pandemia, ma che i piani restano in sostanza gli stessi. Se le previsione dovessero essere confermate One Piece arriverebbe quindi a compiere ventotto anni, un record per una pubblicazione.

Oda ha anche svelato alcune informazioni sul suo futuro dopo One Piece: una volta scritto il finale del manga (che il suo editor, Takuma Naito, ha definito grandioso) l’autore pensava di appendere il pennino al chiodo, almeno per un po’. Insomma, pare proprio che il mangaka non veda un futuro per sé dopo One Piece.

Nel corso della serata ha anche confessato che avrebbe voluto poter scrivere una storia incentrata sui ninja, ma che il collega Masashi Kishimoto lo ha bruciato sul tempo realizzando la saga di Naruto.

Mentre scriviamo One Piece è giunto in patria al capitolo 988, nel bel mezzo della lotta tra la ciurma dell’Imperatore pirata Kaido, alleato con Big Mom, e i pirati di Cappello di Paglia, a cui si sono uniti i samurai di Wa e le ciurme di Law e Kidd.

(fonte: Kotaku)

Federico Galdi
Genovese, classe 1988. Laureato in Scienze Storiche, Archivistiche e Librarie, Federico dedica la maggior parte del suo tempo a leggere cose che vanno dal fantastico estremo all'intellettuale frustrato. Autore di quattro romanzi scritti mentre cercava di diventare docente di storia, al momento è il primo nella lista di quelli da mettere al muro quando arriverà la rivoluzione letteraria e il fantasy verrà (giustamente) bandito.