Naruto Vs One Piece: perché Oda ha atteso tanto per la saga di Wa?

Come vi avevamo riportato qualche giorno fa, Eichiro Oda ha avuto modo di parlare di One Piece, del suo finale e della saga di Wa. Si tratta di uno degli archi narrativi centrali nell’opera del mangaka, che vede la ciurma di Cappello di Paglia affrontare i Pirati delle Cento Bestie, la flotta dell’Imperatore Kaido.

one piece saga wa

La serata è stata anche il momento giusto per raccontare quale sarebbe stato il suo futuro quando Luffy appenderà il Cappello (di Paglia) al chiodo. Ebbene, Oda ha svelato che avrebbe voluto scrivere un’opera sui ninja, ma il collega Masashi Kishimoto lo ha preceduto dando alle stampe Naruto.

Proprio sul rapporto tra One Piece e Naruto è tornato a parlare uno dei redattori di Shueisha, la casa editrice che pubblica Shonen Jump, la rivista su cui compaiono i capitoli di One Piece. Al riguardo è possibile leggere un riepilogo dell’intervista fatta su TV Tokyo la scorsa settimana.

Secondo il redattore la saga di Wa, terra ispirata al Giappone Feudale, sarebbe dovuta comparire prima in One Piece. Ma proprio la pubblicazione di Naruto ha impedito a Oda di disegnare un’ambientazione che lo ispirava particolarmente. Ha quindi deciso di posticipare l’arco narrativo per permettere al collega Kishimoto di terminare il suo manga. Un gesto di estrema sensibilità da parte del mangaka, che ha quindi deciso di “non pestare i piedi” al proprio collega.

Questo è il motivo per cui solo nel 2014 il mangaka avrebbe iniziato a progettare l’arco narrativo dedicato al paese di Wa. C’è quindi da chiedersi quale effetto possa aver avuto questa decisione sulle pubblicazioni precedenti e se ci sia stata da parte di Oda la scelta di allungare qualche altra narrazione.

Federico Galdi
Genovese, classe 1988. Laureato in Scienze Storiche, Archivistiche e Librarie, Federico dedica la maggior parte del suo tempo a leggere cose che vanno dal fantastico estremo all'intellettuale frustrato. Autore di quattro romanzi scritti mentre cercava di diventare docente di storia, al momento è il primo nella lista di quelli da mettere al muro quando arriverà la rivoluzione letteraria e il fantasy verrà (giustamente) bandito.