Seconda chance per questi personaggi salvati da reboot, sequel o remake cinematografici

Quante volte riusciamo a gridare al miracolo quando vediamo dei personaggi salvati da una nuova trasposizione su schermo?
Il cinema di Hollywood contemporaneo è composto in buona parte dal riutilizzo (infinito) di proprietà intellettuali ormai affermate nel corso del tempo. Che siano, remake, reboot o semplici sequel, non è più poi così comune trovare film ad alto budget che portano su schermo personaggi e storie completamente inedite. E in questo mare di materiale riciclato non è raro rincappare negli stessi personaggi interpretati o diretti da persone differenti, che riescono magari a donare una chiave di lettura diversa o dare giustizia a un personaggio precedentemente bistrattato.
In questa lista vi proponiamo dunque dieci personaggi che sono stati salvati da un remake, reboot o sequel cinematografico.

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Flash da Zack Snyder’s Justice League (2021)

personaggi salvati

È inutile ribadire quanto la director’s cut di Justice League abbia reso giustizia ai suoi personaggi rispetto all’originale del 2017. Una scelta scontata sarebbe stata quella di mettere Cyborg in questa classifica, il personaggio che forse più di tutti è stato reso centrale all’interno del film di Snyder, ma anche Flash è stato un personaggio indubbiamente salvato da questa nuova riedizione. Nel film del 2017 Flash era una macchietta comica senza spessore alcuno, ma nella director’s cut viene trasformato completamente grazie un’attenzione maggiore alla sua backstory e un paio di scene dall’indubbio impatto emotivo (soprattutto nel finale).

Sarah Connor da Terminator 2 – Il giorno del giudizio (1991)

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Quello di Sarah Connor nel primo Terminator non era assolutamente un brutto personaggio. Era però un carattere limitato all’interno di un cliché narrativo senza troppe pretese, da semplice “damigella in pericolo”, per semplificare molto. Nel sequel però, Sarah Connor si trasforma completamente e diventa una delle eroine più distintive degli anni ’90. Una donna che si presenta armata fino ai denti e pronta a massacrare qualsiasi macchina proveniente dal futuro. Un ribaltamento completo del personaggio che va a confermare un vero e proprio modello all’interno della filmografia di James Cameron.

Joker da Joker (2019)

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Il Suicide Squad del 2016 è stato un disastro sotto parecchi punti di vista. Il regista David Ayer non è riuscito a sfruttare il potenziale dei suoi personaggi, e ha anzi rovinato l’identità cinematografica di una figura iconica come quella del Joker. Il principe del crimine di Jared Leto era infatti più simile ad una parodia di Ace Ventura, piuttosto che a un temibile avversario per Gotham City. A rimediare sono arrivati l’attore Joaquin Phoenix e il regista Todd Philips, che nel 2019 hanno firmato uno dei cinecomic più suggestivi degli ultimi anni. Un Arthur Fleck crudo, introspettivo e profondamente disagiante che (per fortuna) nulla a che vedere con l’interpretazione di Leto. Qui potete dare un’occhiata alla recensione di Joker.

Michael Myers da Halloween – The Beginning (2007)

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Tra i personaggi salvati da un remake, reboot o sequel, Michael Myers non è sicuramente il primo che salta alla mente. Innanzitutto perché considerare Myers un “personaggio” non è così immediato: si tratta più di una figura che di un personaggio a tutto tondo: un’entità oscura che opera mossa solo da un’esigenza primitiva di fare del male. E poi perché Hallowen – The Beginning è un film che fin troppo spesso viene dimenticato, anche dai fan del genere. Il film di Rob Zombie riprende la mitica icona dell’horror e donandole uno spessore psicologico, indaga sulla sua infanzia e sui motivi che l’hanno reso uno spietato serial killer. Una nuova presa sul personaggio sicuramente molto interessante.

Scarlet Witch e Vision da Captain America: Civil War (2016)

Avengers: Age of Ultron è forse tra i film più deboli dell’intero universo cinematografico Marvel. Il film di Joss Whedon aveva introdotto al pubblico parecchi nuovi personaggi, tra cui due figure che sarebbero state centrali nelle successive produzioni Marvel come Scarlet Witch e Vision. La prima caratterizzata parecchio superficialmente e messa in secondo piano rispetto a Ultron, il villain principale del film, mentre il secondo introdotto frettolosamente durante il terzo atto della pellicola. Inutile dire come Capitan America: Civili War abbia senza dubbio salvato questi due personaggi, creando un’alchimia unica che si è protratta genialmente anche attraverso la televisione con la serie Wandavision.

Pinocchio da Pinocchio (2019)

Nel corso della storia del cinema ci sono state numerosissime trasposizioni della storia del burattino di Collodi. Molte di queste, non sono state un granché. Tra cartoni animati e sceneggiati per la televisione, al personaggio complesso di Pinocchio non è mai stata fatta una giustizia soddisfacente. Almeno fino all’adattamento di Matteo Garrone del 2019, che è forse l’adattamento più fedele che esiste del romanzo di Collodi. Vediamo sequenze provenienti dal libro quasi mai rappresentate su grande schermo, nonché una profondità emotiva nel protagonista che viene fin troppo spesso messa da parte nelle produzioni cinematografiche.

Batman da Batman Begins (2005)

Batman Begins è un film che è entrato nella storia recente del cinema per aver lanciato la carriera di Christopher Nolan, e portato su grande schermo un nuovo modo di ritrarre personaggi supereroistici. Questo nuovo Batman era verosimile, ancorato alla realtà e riconducibile a immaginari non per forza fumettistici. Un vero passo in avanti se pensiamo alle sue precedenti interpretazioni da parte di Val Kilmer e George Clooney…
Qui potete leggere il nostro approfondimento su Batman Begins.
Qui potete leggere uno speciale sul cinema di Christopher Nolan.

Ash Williams da La Casa 2 (1987)

Bruce Campbell deve sicuramente tantissimo del suo successo alla figura di Ash Williams creato dal regista Sam Raimi. Ma la notorietà del personaggio non è arrivata grazie al primo, iconico, capitolo de La Casa, bensì con il suo sequel. Il primo film infatti metteva il personaggio di Ash abbastanza in secondo piano, da semplice figura secondaria in un film dell’orrore. È con il secondo capitolo che Ash Williams diventa protagonista della saga e vera e propria leggenda cinematografica. Un uomo comune trascinato in un turbinio di demoni e splatter, da cui riesce però a uscirne grazie alla sua ironia e la sua sfacciataggine da classico action hero anni ’80.

Amanda Waller da The Suicide Squad (2021)

È impossibile non citare almeno uno dei tanti personaggi salvati dal remake/reboot/sequel di Sucide Squad diretto da James Gunn. A Rick Flag è stata data sicuramente una nuova profondità, così come anche alla Harley Quinn di Margot Robbie. Ma il personaggio che forse più di tutti è stato migliorato tra un film e l’altro è stato quello di Amanda Waller, interpretato in entrambe le occasioni da Viola Davis. Il suo ruolo nella storia sarebbe quello di “convincere persone a fare cose che vanno contro i loro interessi”, ma nel film di Ayer del 2016 questo aspetto viene portato in scena a volte superficialmente, e a volte in maniera talmente didascalica da risultare irritante. Il film di Gunn sfrutta invece le potenzialità del personaggio e porta in scena una Amanda Waller realmente cattiva, che dimostra di essere in grado di fare tutto quello che nel film originale si perde in minacce vacue e prive di spessore.

Jack Driscoll da King Kong (2005)

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Nell’originale King Kong del 1933, Jack Driscoll era la perfetta personificazione dell’eroe maschile dei film d’avventura di quegli anni: rozzo, maschilista e privo di spessore alcuno. Il remake di Peter Jackson del 2005 cambia le carte in tavola, e porta in scena un Jack Driscoll (interpretato da Adrien Brody) totalmente differente. Non è più un marinaio ma uno scrittore, e non è più un macho buzzurro e scontroso, bensì un uomo romantico e sensibile nei confronti della protagonista, Ann Darrow. Il personaggio originale viene persino parodiato da Jackson nello stesso film, quando nel primo atto i personaggi girano una scena che richiama palesemente l’opera del 1933.