Le Streghe dipinge i disabili come persone malvagie? Una polemica nata… dalle dita!

Si sta consumando una nuova e accesa polemica su internet, nata attorno l’insospettabile film di Robert Zemeckis, Le Streghe.

Nell’adattare il romanzo di Roald Dahl, il regista e gli sceneggiatori hanno deciso di rappresentare la Grande Strega Suprema, interpretata da Anne Hathaway, senza le dita centrali della mano. Il tutto per cercare di renderle simili agli artigli felini descritti dall’autore del romanzo. Un modo per enfatizzare il lato più ferino del personaggio, che tuttavia ha scatenato vivaci polemiche, iniziate con le osservazioni dell’atleta paraolimpica Amy Marren.

“Sono pienamente consapevole che questo sia solo un film. Ma il mio timore è che i bambini, guardando il film, che esagera enormemente quanto descritto da Dahl, possano iniziare a temere la diversità degli arti”.

Insomma, il timore è che le mani feline della strega possano in futuro essere per sempre associate al suo ruolo di cattiva e di mostro, rendendo ogni forma di diversità una forma di odio verso persone che non rispecchiano gli standard estetici.

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Warner Bros. si scusa

Una presa di posizione che è stata immediatamente raccolta anche dal comitato paraolimpico e, successivamente, da numerose altre associazioni. Lasciamo ai nostri lettori il giudizio e le relative conclusioni sulle osservazioni di Marren.

Nel frattempo vi riportiamo che Warner Bros., casa di produzione della pellicola, avrebbe immediatamento emesso un comunicato di scuse, in cui cerca di sanare questo fraintendimento.

“Noi registi e la Warner Bros. Pictures siamo profondamente rattristati nell’apprendere che la nostra rappresentazione dei personaggi di fantasia in The Witches potrebbe turbare le persone con disabilità e rimpiangere qualsiasi offesa causata”.

“Nell’adattare la storia originale, abbiamo lavorato con designer e artisti per trovare una nuova interpretazione degli artigli di gatto descritti nel libro. Non è mai stata nostra intenzione suggerire agli spettatori che il fantastico, le creature non umane dovevssero rappresentarli. Questo film parla del potere della gentilezza e dell’amicizia. La nostra speranza è che famiglie e bambini possano godersi il film e abbracciare questo tema pieno di significati e amore”.

(fonte: CNNentertaiment)

Federico Galdi
Genovese, classe 1988. Laureato in Scienze Storiche, Archivistiche e Librarie, Federico dedica la maggior parte del suo tempo a leggere cose che vanno dal fantastico estremo all'intellettuale frustrato. Autore di quattro romanzi scritti mentre cercava di diventare docente di storia, al momento è il primo nella lista di quelli da mettere al muro quando arriverà la rivoluzione letteraria e il fantasy verrà (giustamente) bandito.