I Manifestanti Pro Trump usano il logo di The Punisher nell’assalto a Capitol Hill. E i fan reagiscono

Anche The Punisher potrebbe essere coinvolto negli incidenti di Capitol Hill. No, non stiamo parlando di Frank Castle, che non ha fatto la sua comparsa nell’assalto al Campidoglio. Ma del suo simbolo, ora al centro di una bufera mediatica.

Da tempo, l’iconico logo con il teschio del Punitore, è stato utilizzato al di fuori dei fumetti. Vi avevamo riportato come esso fosse divenuto simbolo del movimento Blue Lives Matter, sorto in risposta al movimento Black Lives Matter.

La Marvel aveva già preso posizione in merito, ricordando (per bocca dello stesso Frank Castle) come il Punitore sia un pessimo modello per un tutore dell’ordine. Questo tuttavia non ha sbarrato la strada all’uso improprio del logo di The Punisher, che ha fatto la sua comparsa anche a Capitol Hill, nel corso dell’assalto perpetrato dai manifestanti dell’estrema destra trumpiana.

A far discutere questa volta non è l’uso del logo del movimento dei poliziotti, ma la sua presenza su alcuni dei manifestanti che hanno fatto irruzione nell’edificio del Congresso degli Stati Uniti. Qui di seguito potete vederne un’immagine circolata in questi giorni, divenuta tristemente famosa.

Come vedete l’uomo sfoggia sul petto una bandiera americana con il logo del Punitore. Si tratta di toppe che possono essere facilmente reperite in rete, utilizzate spesso da gruppi di estrema destra. Le reazioni dei fan, ovviamente, non si sono fatte attendere.

Capitol Hill sarà la fine per The Punisher?

Una parte consistente dei fan ha chiesto che la Marvel sospenda la pubblicazione di The Punisher. Il personaggio, dopo che il suo logo è stato usato nell’assalto terrorista di Capitol Hill, sarebbe ormai irrimediabilmente infangato. C’è tuttavia anche un’ala più moderata: persone che, come nel Tweet qui sopra, chiedono alla Marvel di vigilare maggiormente sul copyright dei propri loghi, impedendo che vengano utilizzati da movimenti estremisti.

Al riguardo sono intervenute anche personalità legate alla figura del Punitore. Garth Ennis, che è stato autore di un ciclo di storie dedicato a Frank Castle, ha rimarcato come i manifestanti non abbiano nulla a che fare con la psiche e il comportamento del personaggio. Come visto anche in tempi recenti, Castle sa bene di essere un criminale e, come detto ai poliziotti che volevano emularlo, il loro modello di riferimento dovrebbe essere Captain America.

punisher blue lives matter

Anche Jon Bernthal è intervenuto al riguardo. Il volto Netflix di The Punisher ha rimarcato come il personaggio non possa essere ritenuto colpevole del messaggio sbagliato di cui è caricato dai terroristi che hanno assaltato il congresso.

Di sicuro Disney e Marvel dovranno intervenire sulla faccenda. Alcune voci di corridoio, come riportato da Newsweek, riportano che le società starebbero già pensando al futuro del personaggio. Non resta che attendere per capire quale sarà la risposta del colosso dell’intrattenimento al riguardo.

(fonti: NewsWeek e ComicBook)

Federico Galdi
Genovese, classe 1988. Laureato in Scienze Storiche, Archivistiche e Librarie, Federico dedica la maggior parte del suo tempo a leggere cose che vanno dal fantastico estremo all'intellettuale frustrato. Autore di quattro romanzi scritti mentre cercava di diventare docente di storia, al momento è il primo nella lista di quelli da mettere al muro quando arriverà la rivoluzione letteraria e il fantasy verrà (giustamente) bandito.