Marvel prende le distanze dall’uso del simbolo di The Punisher per il movimento Blue Lives Matter

Le proteste dovute alla morte di George Floyd stanno avendo ripercussioni sui fumetti di The Punisher, divenuto simbolo del Blue Lives Matter.

Per chi non conoscesse questa iniziativa si tratta di un contromovimento nato per sensibilizzare le persone nei confronti delle forze di polizia negli States. Oltre al loro simbolo ufficiale, la bandiera americana in bianco e nero con una sola striscia blu, si è imposto anche un secondo simbolo, quello del teschio del Punitore, mutuato dalle forze armate americane di stanza in Medio Oriente.

punisher blue lives matter
Il logo del Punitore come simbolo del Blue Lives Matter sulle volanti della polizia in Kentucky

Fino  questo momento Disney e Marvel non hanno mai voluto sottolineare la cosa, nonostante si trattasse del palese furto di un logo registrato. Ma le rivolte scoppiate in questo periodo e la nuova attenzione posta sulla questione dei rapporti tra la polizia degli Stati Uniti e le minoranze ha cambiato le cose.

Marvel, in un fumetto che uscirà in patria il prossimo 10 Giugno, ha scelto di prendere le distanze, in maniera più o meno diretta. Nel fumetto vediamo Frank Castle discutere con due poliziotti che lo hanno appena bloccato in un vicolo. I due sono suoi fan, gli chiedono di farsi un selfie e mostrano con orgoglio la decalcomania col suo simbolo sulla loro volante.

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Come potete vedere la reazione del Punitore non è cordiale. Strappa via il suo simbolo dalla volante e ricorda ai poliziotti che non è certo lui l’esempio da seguire. In effetti c’è da chiedersi se proprio Frank Castle, definito sin dalla sua comparsa nel 1974 un soggetto violento e disturbato, possa essere il simbolo adatto per chi dovrebbe garantire l’ordine.

Seppure con un “conveniente” ritardo, Marvel ha preso le distanze da questa scelta. C’è da chiedersi se The Punisher #14 avrà ripercussioni sul Blue Lives Matter.

(fonte: Newsweek.com)

Federico Galdi
Genovese, classe 1988. Laureato in Scienze Storiche, Archivistiche e Librarie, Federico dedica la maggior parte del suo tempo a leggere cose che vanno dal fantastico estremo all'intellettuale frustrato. Autore di quattro romanzi scritti mentre cercava di diventare docente di storia, al momento è il primo nella lista di quelli da mettere al muro quando arriverà la rivoluzione letteraria e il fantasy verrà (giustamente) bandito.