L’ex frontman dei Sex Pistols Johnny Rotten ha perso la causa legale contro il resto della band: la serie TV sul gruppo punk può andare avanti

La serie TV sui Sex Pistols può andare avanti ed avere le canzoni originali della celebre punk band britannica degli anni ’70. Ve ne avevamo già accennato qualche tempo fa, dato che John Lydon (il vero nome di Johnny Rotten, il frontman della band) aveva citato i restanti membri del gruppo in tribunale, proprio per questioni di licenze musicali.

La serie, diretta da Danny Boyle, è infatti tratta dal libro Lonely Boy: Tales From A Sex Pistols, di Steve Jones, il chitarrista del gruppo, e secondo Lydon dal racconto, e di conseguenza dalla serie TV, non veniva fuori un suo ritratto troppo lusinghiero, anzi. Ragion per cui il cantante ha cercato di bloccarne la produzione, vietando l’utilizzo delle canzoni della band.

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Lydon ha però perso la causa e il tribunale ha dato ragione al resto della band e alla produzione televisiva, per cui lo show potrà andare avanti senza ulteriori intoppi. La serie è stata già filmata durante la pandemia: Lydon sarà interpretato da Anson Boon (1917) e nel cast c’è anche Thomas Brodie-Sangster (La Regina degli Scacchi) nei panni dell’ex manager Malcolm McLaren. Danny Boyle sarà dietro la macchina da presa, con Craig Pearce (Moulin Rouge) e Frank Cottrell Boyce (Doctor Who) ne hanno curato la sceneggiatura.

Dal processo è emerso anche che Lydon aveva vietato l’utilizzo delle canzoni della band (nello specifico God Save the Queen) in The Crown, di Netflix. Hanno espresso soddisfazione per la fine della vicenda lo stesso Steve Jones e il batterista Paul Cook, che hanno diffuso un comunicato stampa esplicativo.

Sex Pistols: la soddisfazione di Jones e Cook

“Accogliamo con favore la sentenza, che fa chiarezza sul nostro processo decisionale e ribadisce l’accordo dei membri della band sulle decisioni collettive. Non è stata un’esperienza piacevole, ma crediamo sia stata necessaria per poter andare avanti e, si spera, lavorare insieme in futuro in rapporti migliori”.

(Fonte: Variety)

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Gabriele Atero Di Biase
Diplomato al liceo classico e all'istituto alberghiero, giusto per non farsi mancare niente, Gabriele gioca ai videogiochi da quando Pac-Man era ancora single, e inizia a scriverne poco dopo. Si muove perfettamente a suo agio, nonostante l'imponente mole, anche in campi come serie TV, cinema, libri e musica, e collabora con importanti siti del settore. Mangia schifezze che lo fanno ingrassare, odia il caldo, ama girare per centri commerciali, secondo alcuni è in realtà il mostro di Stranger Things. Lui non conferma né smentisce. Ha un'inspiegabile simpatia per la Sampdoria.