Tom Holland ha parlato di Spider-Man: No Way Home, spiegando come il film sia probabilmente la fine di un ciclo, e del franchise attuale

Tom Holland è tornato a parlare di Spider-Man: No Way Home, attesissimo terzo film del nuovo corso cinematografico dell’Arrampicamuri, e ha spiegato di come il film rappresenti per lui la fine della trilogia di Homecoming, e probabilmente anche la fine di un ciclo.

L’attore è apparso in diversi film del Marvel Cinematic Universe, e No Way Home potrebbe dunque rappresentare il suo film più importante, e magari quello dell’addio.

Spider-Man: No Way Home debutterà il 17 Dicembre al cinema, e riprenderà da dove ci eravamo fermati con la fine di Far From Home, con l’identità di Peter Parker rivelata pubblicamente. Peter chiede dunque l’aiuto di Dr Strange (Benedict Cumberbatch), per riportare le cose come stavano prima con l’aiuto della magia, ma come si vede nel trailer, le cose non vanno per il verso giusto.

spider-man tom holland

Nel film torneranno Zendaya, Jon Favreau, Jacob Batalon e Marisa Tomei, che riprenderanno i ruoli interpretati nella trilogia, con l’aggiunta di Alfred Molina e Jamie Foxx, che saranno rispettivamente Doctor Octopus ed Electro. Proprio l’aggiunta al cast di questi ultimi due hanno dato via a diverse speculazioni, perché entrambi hanno interpretato tali villain nei precedenti film del franchise.

Speculazioni che sono state riprese poi da Tom Holland nelle sue dichiarazioni. L’attore ha confessato che durante le riprese, No Way Home è stato trattato come se fosse la fine del franchise di Homecoming, iniziato nel 2017, spieando che se dovessero in futuro tornare ad interpretare questi personaggi, sarebbero versioni molto differenti da quelle che abbiamo imparato a conoscere in questi ultimi anni.

Spider-Man: No Way Home è la fine di un ciclo? Parla Tom Holland

“Tutti abbiamo trattato No Way Home come la fine di un franchise, diciamo. Credo che se saremo abbastanza fortunati da interpretare di nuovo questi personaggi, ne vedreste una versione molto diversa. Non sarebbe più la trilogia di Homecoming, avremmo bisogno di un po’ di tempo per costruire qualcosa di diverso e cambiare il tono dei film. Se succederà o meno, questo non lo so. Ma di sicuro abbiamo trattato No Way Home come se fosse la fine di qualcosa, e in effetti sembrava proprio così”.

Che ne pensate delle parole dell’attore?

(Fonte: Screen Rant)

Gabriele Atero Di Biase
Diplomato al liceo classico e all'istituto alberghiero, giusto per non farsi mancare niente, Gabriele gioca ai videogiochi da quando Pac-Man era ancora single, e inizia a scriverne poco dopo. Si muove perfettamente a suo agio, nonostante l'imponente mole, anche in campi come serie TV, cinema, libri e musica, e collabora con importanti siti del settore. Mangia schifezze che lo fanno ingrassare, odia il caldo, ama girare per centri commerciali, secondo alcuni è in realtà il mostro di Stranger Things. Lui non conferma né smentisce. Ha un'inspiegabile simpatia per la Sampdoria.