Il nuovo modellino di Star Wars LEGO della navetta di Boba Fett non si chiama più Slave I: Disney ha cambiato il nome per questioni di sensibilità razziale?

LEGO ha da poco rilasciato un nuovo modellino a tema Star Wars, l’iconica navetta di Boba Fett. Un dettaglio ha tuttavia destato la curiosità dei fan e fatto discutere. Sulla scatola ora non è più presente il nome dell’astronave del cacciatore di taglie, Slave I. Se osserviamo la precedente edizione del veicolo, ciò che possiamo vedere è che la nuova confezione semplicemente non riporta il nome in questione.

Se masticate un po’ di inglese saprete che la parola è traducibile con “schiavo”, un termine che di certo suscita ancora controversie (per usare un eufemismo) negli Stati Uniti e nel resto del mondo. Disney sembra perciò aver semplicemente lasciato da parte il termine in questione, limitandosi a non inserirlo più tra i prodotti legati ai propri franchise. E, quindi, anche in LEGO Star Wars.

star wars navetta boba fett

L’intervista di Jedi News ai responsabili di LEGO Star Wars: le scelte sulla navetta di Boba Fett

Se pensate che questa sia solo un’impressione, c’è chi è andato a trovare conferme. Si tratta di James Burns, redattore del sito a tema Star Wars Jedi News, il quale ha chiesto lumi su questo cambiamento per la navetta di Boba Fett. In un’intervista al direttore del design di LEGO Star Wars Jens Kronvold Frederiksen e al capo progettista Michael Lee Stockwell, Burns ha potuto domandare se effettivamente Disney abbia chiesto di rimuovere il nome Slave I.

Stockwell ha confermato di aver realizzato un nuovo progetto per la navetta di Boba Fett e alla domanda se effettivamente Disney stia rinunciando al nome con questo “soft reboot”, la risposta di Frederiksen è stata “Ci stiamo rinunciando tutti. Probabilmente non è niente che sia stato annunciato pubblicamente, ma è semplicemente qualcosa che la Disney non vuole più usare”.

(fonte: JediNews)

Federico Galdi
Genovese, classe 1988. Laureato in Scienze Storiche, Archivistiche e Librarie, Federico dedica la maggior parte del suo tempo a leggere cose che vanno dal fantastico estremo all'intellettuale frustrato. Autore di quattro romanzi scritti mentre cercava di diventare docente di storia, al momento è il primo nella lista di quelli da mettere al muro quando arriverà la rivoluzione letteraria e il fantasy verrà (giustamente) bandito.