Problemi di timeline per Star Trek?

Il nuovo Star Trek diretto da Quentin Tarantino promette di essere una piccola rivolzione per il franchise fantascientifico. Dopo le dichiarazioni degli ultimi giorni su quale sarà la sua idea per la pellicola (descritta come una sorta di Pulp Fiction nello spazio) il regista ha voluto chiarire qualche piccolo dubbio sulla timeline.

Star Trek ha infatti due distinte linee temporali. Una classica, che vedrà tra non molto il ritorno di Picard su Amazon Prime Video, e una del reboot, la stessa iniziata dalla Bad Robots nel 2009.

La curiosità su dove si collocherà il film di Tarantino è molta, ed è stata quindi oggetto di alcune domande per il regista due volte Premio Oscar. Al riguardo il filmmaker sembra essere stato chiaro. Il suo film si collocherà nella nuova timeline iniziata con i reboot del franchise voluto dall’azienda di J.J. Abrams.

Quentin Tarantino Star Trek

“Non so quanto posso dire” ha detto Tarantino, mettendo le mani avanti. “L’unica cosa che posso dire è che avrebbe a che fare con la cronologia di Chris Pine. Ora, ancora non capisco bene, e J.J. Abrams non può spiegarmelo. Il mio editor ha cercato di spiegarmelo e ancora non capisco. Qualcosa è successo nel primo film e ora ha spazzato via tutto dalla lavagna. Ed è qualcosa che non accetto. Non mi piace. Non lo apprezzo. Voglio che l’intera serie sia avvenuta. Benedict Cumberbatch è o non è Khan? Khan è Khan!”

“E ho detto a JJ esattamente questo. Non lo capisco. Non mi piace. Così lui mi ha detto. “Ignoralo! A nessuno piace. Non lo capisco nemmeno io! Fai quello che vuoi. Se vuoi che accada esattamente come succede nella serie, può farlo!”

Cosa ne pensate di quanto detto da Quentin Tarantino su Star Trek? Siete d’accordo col regista? Ditecelo con un commento!

(fonte: ScreenRant.com)

Federico Galdi
Genovese, classe 1988. Laureato in Scienze Storiche, Archivistiche e Librarie, Federico dedica la maggior parte del suo tempo a leggere cose che vanno dal fantastico estremo all'intellettuale frustrato. Autore di quattro romanzi scritti mentre cercava di diventare docente di storia, al momento è il primo nella lista di quelli da mettere al muro quando arriverà la rivoluzione letteraria e il fantasy verrà (giustamente) bandito.