Tetsuya Tsutsui è uno dei mangaka più indicati per conoscere i lati oscuri della società nipponica

Giochi al massacro per scarti della società. Realtà virtuali che portano al suicidio. Attacchi terroristici e biotecnologie assassine. Censura senza volto. Omicidi e omertà. Questi sono solo alcuni degli spunti narrativi che animano le opere di Tetsuya Tsutsui, uno dei più grandi maestri del thriller a fumetti. La recente ristampa da parte di JPop di tutti i suoi lavori più importanti ci porta a riscoprire un autore profondo e impegnativo, capace di gettare luce sulle contraddizioni di una società molto differente dalla nostra. Il vero protagonista dei manga di Tsutsui, infatti, è il tessuto sociale giapponese, visto quasi sempre con gli occhi degli emarginati e dei perdenti. Andiamo a scoprire insieme perché nella libreria di un appassionato non dovrebbero mai mancare i suoi volumi.

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Tetsuya Tsutsui: la società giapponese è la vera protagonista

La società giapponese è basata su una rigida gerarchia, che si appoggia a sua volta sul successo personale e sulla reputazione. Spesso meschina e senza volto, la comunità punisce duramente gli errori e gli insuccessi, togliendo all’individuo qualcosa di molto importante, che va ben oltre il lato economico: la dignità. I protagonisti delle opere di Tetsuya Tsutsui sono sempre coloro che subiscono queste punizioni, persone relegate ai margini che si ritrovano a dover sbarcare il lunario come possono, senza disdegnare modalità violente, illegali o mortificanti.
In Giappone la reputazione è tutto. Chi ha perso l’occupazione come i protagonisti di Prophecy, per esempio, può solo sperare di trovare qualche incarico giornaliero nelle ditte di costruzioni, che spesso sono peggio dei lavori forzati e non rispettano i diritti basilari dei lavoratori. In Poison City, invece, in vista delle Olimpiadi di Tokyo 2020, un ministro ordina di censurare tutti i manga per apparire migliore sulla scena internazionale. Promuovere la propria immagine è anche il primo punto dell’agenda del sindaco che appare in Noise: per ottenere i fondi governativi il paesino di Shishikari deve conservare intatta la propria reputazione.
A dimostrazione di quanto questi concetti siano radicati nella società giapponese, di solito la prima a punire i perdenti e i falliti è la loro stessa famiglia. Nelle opere di Tsutsui il protagonista viene abbandonato dalla moglie e dai figli, che si trasferiscono in un’altra città non appena le cose si mettono male.

Tetsuya Tsutsui: la vendetta a tutti i costi

L’asfissiante pressione sociale e la consapevolezza di non disporre di una seconda occasione porta inevitabilmente i personaggi di Tetsuya Tsutsui sulla strada della vendetta. L’accezione che l’autore dà a questa parola è terribilmente affascinante, priva di catarsi e capace di travolgere qualsiasi ostacolo. Nonostante il mangaka non si affidi mai a elementi fantastici, la volontà di vendicarsi diventa per i personaggi una sorta di superpotere: per rivalersi contro chi gli ha fatto un torto possono arrivare a concepire piani contorti e geniali.
Nel volume unico Duds Hunt, per esempio, per vendicare il padre assalito dai teppisti, una ragazza organizza un gioco a premi per ex detenuti con il solo scopo di scovare i responsabili ed eliminarli uno per uno.
In Prophecy il protagonista Paperboy è una specie di giustiziere: gli obiettivi dei suoi atti terroristici sono sempre i portabandiera della società, che opprime e punisce i più deboli.

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Tetsuya Tsutsui: l’importanza della seconda occasione

I personaggi di Tetsuya Tsutsui, come abbiamo visto, sono scarti della società, gente che ha fallito ed è stata relegata ai margini. Per loro, quindi, è naturale andare alla ricerca di una seconda possibilità, un modo per tornare a sentirsi vivi. La voglia di sentire di nuovo di stare combinando qualcosa è così forte da scavalcare le remore morali.
In Duds Hunt il protagonista è un ex detenuto stanco di fare lo schiavo al lavoro, che trova in questo gioco al massacro una possibilità di recuperare la propria dignità, di tornare a essere temuto e rispettato.
Il volume unico Reset costruisce la propria storia su una realtà alternativa a cui possono accedere tutti coloro che si sentono insoddisfatti o delusi.
In Noise il sindaco del piccolo villaggio di Shishikari vede nella notorietà dell’azienda agricola di Kenta Izumi una possibilità di riscatto per una carriera avara di soddisfazioni.

Tetsuya Tsutsui: l’ambiguità di bene e male

Il thriller è per definizione un genere in cui ci sono sempre un protagonista e un antagonista, ma quasi mai essi corrispondono ai concetti assoluti di bene e male. Le opere di Tetsuya Tsutsui si allineano perfettamente a questa visione, che predilige la sfumatura e l’introspezione. Le azioni volte a fare del male al prossimo, persino quando si tratta di attacchi terroristici (o bioterroristici, come in Manhole), non sono mai percepite come malvagie a priori. L’approfondimento psicologico è infatti abbastanza profondo da consentire al lettore di comprendere le motivazioni dei personaggi, empatizzare con loro e talvolta persino giustificarli. L’estrema minuziosità della caratterizzazione, che avviene soprattutto attraverso flashback e semplici linee di dialogo, rappresenta uno dei principali punti di forza del mangaka.

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Tetsuya Tsutsui: l’amicizia come valore assoluto

Nelle opere di Tetsuya Tsutsui esiste un solo valore assoluto. L’amicizia è l’unico sentimento che resiste alle pressioni della società, la quale spersonalizza e dà importanza sempre e solo al successo individuale. Nelle storie del mangaka ci sono rapporti amicali genuini e duraturi, capaci di superare anche le prove più difficili e pericolose. Una sorta di ultimo baluardo di speranza nell’essere umano, in contrasto con un sistema contraddittorio.
Prophecy e Noise fondano entrambi la propria intera trama sulla tenuta dell’amicizia tra i protagonisti, elemento assolutamente imprescindibile per raggiungere gli obiettivi comuni, che si tratti di insabbiare un delitto o compiere atti terroristici.

Tetsuya Tsutsui: i disegni semplici e funzionali

A differenza di altri autori che abbiamo approfondito in passato, come Shintaro Kago o Junji Ito, Tetsuya Tsutsui non è un mangaka che rimane impresso per la particolarità dei suoi disegni. La vera cifra stilistica sta infatti nei dialoghi taglienti, nella caratterizzazione psicologica dei protagonisti e nella capacità di ritrarre la società giapponese in tutte le sue contraddizioni. I disegni di Tsutsui hanno comunque un buon livello di dettaglio e inseguono il realismo per creare immersività. I volti dei personaggi sono invece volutamente ordinari, privi di caratteristiche riconoscibili: i perdenti e i falliti non sono persone rese speciali da doti innate, ma chiunque può risollevarsi e ridefinirsi in base alle azioni che compie.

Tetsuya Tsutsui è uno dei mangaka più interessanti della nuova generazione. Se non vi bastano i temi che abbiamo visto insieme per convincervi a dargli una chance, considerate anche questo: essendo un autore giovane, ha pubblicato un numero esiguo di opere, quindi è semplice recuperarle. Inoltre, nessuno dei suoi lavori supera i tre volumi di lunghezza, rendendolo un autore perfetto anche per chi non vuole impegnarsi (e spendere) troppo. Pensateci, mi raccomando!

Marco Broggini
Nasce con Toriyama, cresce con Ohba e Obata, corre con Shintaro Kago. Un percorso molto più coerente di quello scolastico: liceo scientifico, Scienze della Comunicazione, tesi su Mission: Impossible, scuola di sceneggiatura. Marco ha scoperto di essere nerd per caso, nel momento in cui gli hanno detto che lo sei se sei appassionato di cose belle. Quando non è occupato a procrastinare l'entrata nel mondo del lavoro, fa sport che nessuno conosce e scrive racconti in cui uomini e gatti non arrivano mai alla fine.