Ted Lasso torna con la gentilezza e l’umorismo di sempre, ma forse è un lato inaspettato quello che ci aspetta nella seconda stagione

Ted Lasso nel suo piccolo è stato un grande e calorosamente accolto successo. La serie è una comedy da dieci episodi di circa mezz’ora l’uno che racconta delle difficoltà di un allenatore di football non solo nel doversi trasferire dagli Stati Uniti all’Inghilterra, ma del suo diventare punto di riferimento per una squadra di calcio di cui sa davvero poco e, sostanzialmente, niente.

Uno sport di cui l’uomo è totalmente all’oscuro, chiamato solamente dalla presidentessa della squadra del Richmond per vedere i suoi calciatori fallire, in verità persona deliziosa che nella sua determinazione ha cercato comunque di non far sbattere fuori dal campionato i suoi atleti offrendo loro conforto e rituali bizzarri. 

È esattamente con le medesime carinerie che il protagonista della serie ideata da Bill Lawrence e dal suo stesso protagonista Jason Sudeikis ha saputo conquistare un bacino di pubblico che è andato piano piano allargandosi dopo il suo approdo su Apple Tv+. Risultato che ha portato Ted Lasso a diventare un vero e proprio fenomeno nell’ambito della commedia seriale, premiato alla sua prima stagione con un Golden Globe al Migliore attore protagonista e a tre Critics’ Choice Awards.

È per questo che un suo ritorno non solo era più che auspicato, ma enormemente gradito, per poter così ancora lasciarsi abbracciare dalla gentilezza del protagonista e da quella spinta nel credere di essere capaci di poter fare qualsiasi cosa. Anche allenare una squadra di calcio non sapendo da dove cominciare.

Il calcio è morte, il calcio è vita

Per la sua seconda stagione, che Apple Tv+ sceglie di rilasciare con una puntata a settimana a partire dal 23 luglio, il club di Ted Lasso è ormai ben collaudato anche se sono molte le dinamiche mutate e che potrebbero continuare a cambiare rispetto al principio del racconto. Ted (Sudeikis) non è più odiato dal boss Rebecca Welton (Hannah Waddingham), quest’ultima è ormai una grande amica di Keeley (Juno Temple), che a sua volta è ancora la compagna di quel Roy Kent (Brett Goldstein) che ha lasciato la sua carriera da calciatore.

Se “Il calcio è vita” il primo episodio di Ted Lasso si basa proprio sull’aspetto speculare che questo sport può avere così come qualsiasi altra dimensione dell’esistenza, tramutando il detto anche in “Il calcio è morte” e mostrandone tutte quelle difficoltà che, probabilmente, lo stesso protagonista dovrà affrontare nel corso della stagione.

È infatti il lato sempre solare e fiducioso, allegro e affabile che Ted Lasso ha mostrato del suo personaggio principale, sbilanciandosi solamente con un’unica puntata della prima stagione su quelli che possono essere i momenti più bui di un uomo sempre amorevole eppure anche lui pronto prima o poi a scoppiare.

Un inizio, dunque, che potrebbe preannunciare questo percorso di scoperta nella dualità del protagonista di Jason Sudeikis, cammino su cui la serie si mette in marcia con l’arrivo della mental coch Sharon Fieldstone interpretata da Sarah Niles e il turbamento che da subito la dottoressa sembra suscitare nell’allenatore.

Un nuovo lato per Ted Lasso?

Quella dell’avanzamento dell’esposizione di un carattere più vulnerabile e indifeso che Ted prova a sopperire come ci aveva mostrato con parsimonia la stagione precedente è un’idea che certamente intriga per ciò che ci si aspetta dall’evoluzione della serie, annunciata e sospinta davvero in pompa magna.

Via che permetterebbe di indagare affondo nella cordialità sempre appassionata e essenziale del suo protagonista, la quale non desideriamo vada ad offuscare o alleviare la personalità puramente comica e squisitamente divertente di Ted Lasso, ma che potrebbe sicuramente ampliarla sotto un’ottica ancora più umana.

Attendendo gli sviluppi della sua storia, tifando sempre per quella squadra ora retrocessa, ma pronta a dimostrare in campo ed anche al di fuori il proprio valore, accogliamo il ritorno di Ted Lasso come quello di un vecchio amico la cui visita ci mette sempre di buonumore. Una di quelle persone che ci fa stare bene, che ci fa venire voglia di essere migliori e che, probabilmente, dovrà capire questa volta anche lui come poterlo diventare.